Tremonti: ora bisogna sostenere l'economia di Roberto Giovannini

Tremonti: ora bisogna sostenere l'economia LA COMMISSIONE UE VUOLE VALUTARE GLI SGRAVI PER IL MEZZOGIORNO. RESTA LA SOGLIA DEL 510Zo PER I COMUNI NELLE MUNICIPALIZZATE Tremonti: ora bisogna sostenere l'economia Le Province in campo contro i tagli di bilancio Roberto Giovannini ROMA La bagarre procedurale sulle rogatorie tra i senatori della maggioranza e dell'opposizione - e la volontà del centrodestra di stringere i tempi al massimo per l'approvazione del contestato provvedimento - ha costretto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti a «tagliare» anche il proprio intervento di illustrazione della Finanziaria a Palazzo Madama. E così, invece dei quaranta minuti previsti, il ministro ne ha avuto a disposizione solo dieci, adoperati per leggere a grande velocità la relazione che accompagna la Finanziaria 2002. È difficile, ha detto Tremonti, valutare gli effetti dell'attacco terroristico dell'11 settembre sul ciclo economico: «È possibile che le prospettive della crescita migliorino - ha sottolineato - se i paesi industrializzati, a partire dagli Stati Uniti, introdurranno sostanziali manovre di sostegno all'economia. Questa ipotesi non è improbabile. In ogni caso, avendo riguardo alle variabili economiche fondamentali, si può affermare che l'andamento presente dell'economia è incerto, ma che la ripresa futura è certa; che questa dovrà essere agganciata predisponendo condizioni ottimali». Questo è l'obiettivo della manovra 2002, che «anche in presenza di un quadro macroeconomico difficile», vede «tutte le grandezze muoversi in modo virtuoso», e assicura uno stimolo all'economia. Sullo sfondo, la volontà di varare «entro la fine dell'anno» nuove riforme strutturali sul fisco e sul welfare. In precedenza, incontrando i senatori della maggioranza, Tremonti aveva ribadito che la Finanziaria può essere aggiustata e modificata. L'opposizione, con Massimo D'Alema e Lamberto Dini, critica il pacchetto di finanza pubblica. E dai colloqui di ieri tra il ministro dell'Economia e il Commissario Europeo Mario Monti arriva un primo via libera di massima da parte di Bruxelles sugli aiuti al sommerso e gli sgravi contributivi per i neo-assunti nel Mezzogiorno. A quest'ultimo proposito, Monti ha detto che «la Commissione dovrà esaminare in modo dettagliato il provvedimento, che però in linea generale sembra rispondere ai dettami comunitari che bocciano gli aiuti alle imprese. ma favoriscono gli aiuti per i neooccupati». Sempre Monti ha espresso soddisfazione per l'affermazione del governo «che le liberalizzazioni, a partire dall'energia, siano il cardine della sua attività». Il Commissario che ha incontrato anche il ministro del Welfare Maroni - infine ha ribadito la necessità di fare «ulteriori progressi» sui temi della previdenza, del mercato del lavoro e delle libere professioni. Ma a parte possibili problemi nei rapporti col sindacato, ostile a interventi sulle pensioni, anche i sindaci e i presidenti delle Province sembrano pronti a scendere sul sentiero di guerra contro il taglio di 13.608 miliardi (6,9 miliardi di euro) in tre anni ai loro bilanci, solo parzialmente compensato (3.250 miliardi di maggiore compartecipazione Irpef). Leonardo Domenici (Ds), sindaco di Firenze e presidente dell'Anci, esprime grande «preoccupazione»: «Non ci sono i presupposti di una riforma della fiscalità e delle finanze locali in senso federalista». Per i Comuni il testo della Finanziaria trasmesso al Senato prevede una novità non contenuta nel testo uscito giovedì notte da Palazzo Chigi. Risolvendo una controversia tra An e Lega, il governo ha deciso di mantenere la soglia del 51 Va come parieci- sazione minima dei Comuni nela proprietà delle reti delle municipalizzate (così come chiedeva il Carroccio), mentre per la gestione dei servizi di «Utilities» i Comuni possono anche andare in minoranza, cedendo il controllo dei servizi ai privati (come suggeriva An). Per Tremonti, per la separazione della rete dalla gestione «non sono previsti termini: si tratta solo di una possibi¬ lità. O meglio, di un'opportunità». Soddisfatto il presidente della Commissione Ambiente della Camera Pietro Armani (An), secondo cui «nelle municipalizzate c'è un coagulo di interessi corporativo-sindacali, legato al trattamento del personale». Più cauto il sottosegretario alle Finanze Daniele Molgora, leghista: «è giusto che i Comuni, se ritengono di cedere la distribuzione, mantengano la proprietà delle reti, per averne il controllo e dettare la politica dei servizi». Intanto, dall'esame della relazione tecnica della Finanziaria emerge che all'aumento delle detrazioni Irpef per i figli a carico in tutto saranno destinati 3.100 miliardi, e non 4.200 come annunciato. In realtà, il costo aggiuntivo per l'erario statale sarà solo di 725 miliardi, poiché 2.375 deriveranno dall'annullamento dei tagli delle aliquote Irpef approvati nella Finanziaria del governo Amato. Monti: fate bene a mettere al centro della vostra attività le liberalizzazioni a partire dal settore dell'energia elettrica Alle detrazioni Irpef per i figli a carico saranno destinati 3100 miliardi con un costo aggiuntivo di 725

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