L'INTER vola al comardo Sprofonda il TORO di Roberto Beccantini

L'INTER vola al comardo Sprofonda il TORO LA SQUADRA DI CUPER NON BRILLA CONTRO IL BOLOGNA MA CONTINUA LA SUA MARCIA. CHIEVO AL SECONDO POSTO L'INTER vola al comardo Sprofonda il TORO Roberto Beccantini INTER sola al comando dopo cinque giornate: non capitava dal 3 ottobre 1999, con lippi allenatore. Toro solo al penultimo posto: e già si parla di farla pagare a Camolese. Sono questi gli estremi di una classifica scolpita dall'impennata della Roma e dai primi ko di Juventus, Milan, Lecce, Contìnua il digiuno della Lazio, bloccata all'Olimpico anche dal Parma, 401 ' senza gol. Su tutti e su tutto, il dramma, di Enrico Chiesa, che mancherà alla Fiorentina per chissà quanto, e, subito a ruota, la rustica intemerata di Carlo Mazzone ai «razzistoidi» ultra dell'Atalanta. Da Lecce, in compenso, il ring trasloca a Udine, protagonisti Udinese e Chievo (quattro espulsi, due per parte). Chievo che, per la storia e per la cronaca, è balzato al secondo posto, scavalcando Juve e Milan. Non è un caso: il miglior calcio, oggi come ieri, si sforna in provincia, il Chievo di Del Neri, il Perugia di Cosmi (visto che rumba, anche senza Liverani?), il Piacenza di Novellino e di Hubner, capo-cannoniere a braccetto con lo jellatissimo Chiesa, il Brescia di Roberto Saggio, ieri a segno per ben tre volte (comphce ima sgrullatina di Rinaldi). Contro il Bologna, per esplicita ammissione di Cuper, l'Inter raccoglie più del dovuto. Avvio dignitoso, ripresa inguardabile. Bologna reattivo e quasi mai soggiogato: non si può dire che Farina l'abbia trattato con i guan- ti. Il risultato, fissato da ima punizione di Georgatos, fatta ripetere dall'arbitro e pizzicata dalla barriera, lo salva Toldo: impresa che, sul versante juventino, non riesce più a Buffon. Non è una fuga, il colpo di pedale che l'Inter ha impresso al gruppo, ma un avviso che, probabilmente, il vento è cambiato o sta cambiando: come documentano gli indizi benevoli che la sorte ha seminato fra un successo e l'altro. Cuper deve lavorare sulla personalità, che nel passato è sempre manca¬ ta e che è tornata a mancare. Fortuna, dunque, ma non solo. Per episodico die possa apparire, il primato dell'Inter è stato acquisito in assenza di Vieri e Ronaldo, per tacere di Cristiano Zanetti. Le altre candidate hanno già calato tutte le carte; Cuper, non ancora. Ecco, è questo il dettagho che dovrebbe far meditare la concorrenza, ora che anche la Roma è rientrata nel giro-scudetto. La Roma più forte di questo avvio di stagione. La Juve potrà averle spianato la strada, ma perché sabato a Torino finisse così, ci volevano solidi aigomenti e fiammeggianti interpreti. E un regista capace di inventarsi una trama superba: Fabio Capello. La Juve ha scelto la strada del muscolo e della compattezza: la lezione inflittale dai campioni non va sottovalutata. Più che l'attacco, è il centrocampo il reparto a rischio: sino, almeno, a che Nedved non entrerà a pieno titolo nei meccanismi di Lippi. Del Piero punta significa la drastica riduzione dell'apporto creativo. Non si annunciano scelte comode, per Lippi. Un tonfo come quello di Perugia, il Milan l'aveva già sfiorato a Brescia: perché, dunque, meravigliarsi? Kaladze esterno sinistro lui, centrale di indole e di scuola si è confermato uno stupido azzardo: non può andare sempre bene come con la Lazio (due errori, due palle-gol sprecate da Crespo). Terim scherza con il fuoco. Può essere casuale che la sbandata abbia coinciso con il recupero di Rui Costa; viceversa, spaventa quel senso di precarietà che le c&re si affrettano, insolenti, a ribadire: miglior attacco (in compagnia del Chievo), quint'ultima difesa. La crisi del Toro non è retaggio, esclusivo, dei rigori che gli sono stati fischiati in casa con il Brescia e a Piacenza, rigori che non c'erano. E' un malessere che parte dai progetti millantati dalla società, basta passare in rassegna la rosa per rendersi conto di quanto fossero superfìciah - e, di conseguenza, censurabili - i paradisi-Uefa vagheggiati da Cimminelli. La difesa mette paura e come jolly d'attacco siamo, ancora e sempre, allo stra-giubilato Ferrante. Non erano questi i patti, caro Cimminelh e caro Romero. Le comparsate al «Processo» non portano viveri né contributi: anzi. In questi casi, paga sempre l'allenatore. Servono forze fresche: Mezzano non basta. Camolese sta facendo il massimo. Altri, soprattutto in sede, no. Per episodico che possa apparire il primato nerazzurro è stato acquisito in assenza dei big Vieri e Ronaldo Ora i giochi-scudetto sono tutti riaperti La Roma è rientrata nel gruppo di testa inserendosi nella sfida fra Juve e Milano Un colpo di carambola dir 35 (festeggiato da Seedorf) ha dato tre punti all'Inter