Cercando di séf a Torino di Giovanni Tesio

Cercando di séf a Torino ROMANZO Cercando di séf a Torino «Cavatina», opera atipica del francese Simeone Costruita su pochi fatti e con molto scavo interiore m [ERNARD Simeone è un poeta e inarratore lionese, traduttore di poe*ti e narratori italiani (da Caproni a Ortese, da Raboni a Biamonti), critico e lettore di frontiera, da poco scomparso a soli 41 anni, giusto in tempo per vedere pubblicato «Cavatina» (Bollati Boringhieri, pp. 126, L. 26 mila), nella bella traduzione di Antonino Velez. Romanzo atipico, di pochi fatti e di molto scavo interiore. Romanzo interamente risolto in una scrittura di avvolgente e ritmico puntiglio, non priva d'enfasi, ma musicalmente aspra ed essenziale. Romanzo - soprattutto - di straordinaria ambientazione torinese. Un critico musicale che all'ini- . zio del romanzo troviamo chiuso in un garage insonorizzato in atto di ascoltare Tedi- ^ zione completa dei quartetti per archi di Beethoven, torna a Torino per l'inaugurazione del nuovo auditorium del Lingotto e non . : . . ".z può evitare di mettersi sulle tracce della ragazza con cui ha vissuto vent'anni prima un amore travagliato, culminato con un atto di violenza sessuale che ne ha sancito la fine. Ma incontrando un comune amico di allora, un ex-prete forse mai del tutto spretato che si occupa di recupero di tossicodipendenti è che ha la passione di registrare i suoni di un assoluto naturale, scopre che lei - una musicista vittima della droga - ^è-morta trè^-anni prima in un incidente automobilistico. Con sottile sovrimpressione di tempi, il critico rivive così la memoria di un ritomo che mette in moto tutto un mondo di domande senza risposta o la cui risposta altra non è se non quella già compresa nell'esercizio dello stesso interrogare, illusorio e sempre sfuggente, indispensabile e sempre parziale. Raro trovare un romanzo in cui un' idea di Torino sia così connaturata alle esigenze narrative. Non un puro e semplice fondale entro cui collocare figure, ma un vero e proprio personaggio in perfetta sintonia con i passi randagi dell' ombra che fa da protagonista. Dietro le orme di una lei in fuga da se stessa si disegnano i movimenti di una città ambigua e arcana. L'esattezza della topografia e della toponomastica, infatti, non fa che opporre alle pulsioni del caos ie esigenze di un ordine inafferrabile, mescolando a profughe appari.. jsioni di albanesi in cerca di accoglienza e a furtive silhouette di spacciatori di colore i miti irriducibili di una vocazione enigmatica e segreta come quella di Pavese suicida in agosto. Ciò che significa scoprire - con Torino - che Torino non è una città tra le città, ma una città unica e «altra». La sola (ci suggerisce-Simeone) in cùi.il mistero più angosciante possa essere offerto nella sua forma più abitabile^ i 5: Giovanni Tesio

Persone citate: Antonino Velez, Beethoven, Biamonti, Ortese, Pavese, Raboni

Luoghi citati: Torino