Due partiti per il primo conflitto del secolo

Due partiti per il primo conflitto del secolo POMO DELLA DISCORDIA: ATTACCARE SOLO KABUL O APPROFITTARNE PER SALDARE I CONTI CON SADDAM? Due partiti per il primo conflitto del secolo Wolfowitz, numero 2 del Pentagono guida i falchi, Colin Powell le colombe I analisi Augusto Minzoiini Inviato a NEW YORK I;N quel rapporto che ha sulla copertina la grande aquila americana e che è diventato la lettura preferita di George W. Bush in questi giorni di. passione, la Cia elenca ,«i paesi canagli?» che appoggiano le organizzazioni teiroristiche. Quasi cinquecento pagine di dati, di teorie, di episodi che servono a stilare un ordine di priorità: ovviamente al primo posto c'è l'Afghanistan e Osama Bin Laden; poi un vecchio nemico della famiglia Bush, l'Iraq di Saddam Hussein, che dopo averle prese da George Senior ora dovrà vedersela anche con George Junior. ' '.Questi sono i due dilettivi primari, del generale Bush. Subito dopo c'è una new entry inaspettata nell'hit parade terroristica stilata dallo spionaggio americano, una vecchia conoscenza che sembrava aver messo la.testa a posto: dopo anni di silenzio la Libia di Gheddafi è tornata nel mirino di Washington. Nelle pagine successive si parla della.Siria, dell'Iran, del Sudan e deUo Yemen, ed ancora, della Corea del Nord e di Cuba, ma gh episodi che riguardano questi due paesi si perdono nel passato. Risalgono a qualche anno fa. QueUe cinquecento pagine sono il testo sacro, la Bibbia, su cui l'amministrazione di Washington sta mettendo a punto l'operazione contro il terrorismo intemazionale. Ma come sempre avviene in questi casi, c'è chi vuole fare tutto subito e chi, invece, preferisce procedere con prudenza, un passo alla volta. Così, al di là delle smentite ufficiali e non, anche nello Stato Maggiore del generale Bush si sono materializzati i due partiti che guidano sempre ogni paese impegnato in una guerra: quello dei «falchi» e quello delle «colombe». I due partiti dimostrano sensibilità diverse e punti di vista differenti sulle priorità da seguire. I «falchi», ad esempio preferirebbero colpire contemporaneamente sia i Taleban, sia Saddam Hussein. Capo di questo partito è il braccio destro del ministro della Difesa Rumsfeld, cioè Paul Wolfowitz, che si porta dietro anche il sottosegretario alla Difesa Douglas Feith e ha l'appoggio di un buon numero di congressisti e senatori repubblicani. Si tratta di personaggi che Bush padre ereditò dah'amministrazione Ford, quando era alla Casa Bianca, e che ha lasciato in dote al fighe. La tesi di Wolfowitz è semphce: «E' un'illusione immaginare di sconfiggere il terrorismo islamico fino a quando Saddam Hussein rimarrà al potere. Tanto vale colpire lui insieme coni taleban». Più che il partito dei falchi, può essere considerato il partito del Pentagono. A questo aderiscono lo stesso ministro della Difesa Rum- sfeld e il vicepresidente Dick Cheney, che collaborò prima con Ford e poi con Bush padre. I due, che vanno a braccetto, sono però dei «falchi» prudenti. Specie Cheney in questa fase è molto «problematico» perché è consapevole delle implicazioni intemazionah di ima nuova guerra a Saddam. Rumsfeld, invece, è «concreto». «Questa guerra - ha osservato ieri - sarà una maratona, non uno sprint». Lui opta per una via di mezzo: prima bisogna risolvere il proble¬ ma di Bin Laden e dei taleban; poi si affronterà quello di Saddam. Intanto, però, gh Usa possono preparare il terreno per la seconda fase dell'operazione, possono mettere il regime di Baghdad sotto pressione. Non per nulla nelle ultime settimane sono aumentati i raid degh aerei americani in territorio iracheno (uno è avvenuto ieri) seguiti ogni volta da una precisazione del Pentagono: gh attacchi non sono una rappresaglia agh attentati di New York. Una soluzione ipocrita, in linea però, con la logica della «guerra sporca» che gh Usa si preparano a combattere: come i terroristi compiono attentati e poi non h rivendi Cano, cosigli aerei americani nelle prossime settimane attaccheranno le milizie di Saddam spiegando che si tratta di bombe diverse da quelle che cadranno sui taleban. ' Il capo delle partito delle colom' be è, invece, il segretario di Stato, Colin Powell, che ha al suo fianco un ascoltatissimo consighere del Presidente, Condoleezza Rice. Sbaglia, però, chi crede che la coppia di colore dell'amministrazione Bush non voglia la guerra: vuole solo prepararla megho. L'ex capo di Stato Maggiore di Bush padre ha, infatti, imparato durante la Guerra del Golfo quanto sia importante mettere insieme una grande coalizione prima di intraprendere un conflitto. Proprio per questo l'idea di colpire contemporaneamente Bin Laden, i taleban e Saddam non gh piace: questo tipo di opzione militare rischia di far saltare il fronte antiterrorismo (composto ormai da sessanta paesi) che ha messo in piedi. Di più: il segretario di Stato è convinto che anche l'intervento militare sull'Afghanistan debba essere graduale. Sono dubbi che Powell ha spiegato allo stesso Bush due giorni fa, subito dopo la visita del ministro degh Esteri Ivanov a Washington: «I russi - è il discorso fatto dal capo della diplomazia Usa raccontato da un suo collaboratore - hanno il nostro stesso interesse a colpire il regime di Kabul e Bin Laden. Per noi sono un allealo importante perché danno prestigio alla grande coalizione e, sul piano militare, ci consentono l'accesso a paesi confinanti come il Tagikistan. Se però noi coinvolgiamo subito nella guerra anche Saddam, Putin potrebbe tirarsi indietro. Senza contare che se non riusciamo a dimostrare il coinvolgimento dell'Iraq negli attentati rischiamo di perdere anche l'appoggio di molti paesi arabi. Questa sarà una guerra lunga. Ogni cosa a suo tempo». I ragionamenti di Powell per alcuni aspetti sono condivisi anche da Cheney. Rimane da vedere cosa vuol fare Bush. L'uomo è «pragmatico». «La guerra va cominciata- spiega un collaboratore di vècchia data del Presidente magari con un atto simbolico, poi si vedrà come continuarla: ma sarà, soprattutto, una guerra nell'ombra, segreta, combattuta con le spie, con i commandos, con i soldi. Una guerra sporca come è sporco il terrorismo». Sempre più frequenti i raid sull'Iraq: ancora ieri sono state colpite difese anti-aeree nel Sud L'ALLEANZA FINORA NOSTRI AMICI SAUDITI, AMICI TEDESCHI, AMICI INOLESI, FRANCESI, ITALIANI, E PERSINO I NOSTRI AMICI RUSSI SONO CON NOI IN QUESTA SUERRA... DEVO SCAPPARE A CASA HO IL RUBINETTO DEL \o DI SUEMV-, BAtSNO APERTO NON SO NIENTE. SCALDA L'ACQUA PER IL TE' AIUTAMI A RICORDARE? ABBIAMO PATTO QUALCOSA NELL'ULTIMA SUERRA? NO? pensavo; ANCH'IO COSI" FARE SUERRA ALL'AFGHANISTAN? CHE RIDERE .AH...AH.... \ rceuNEtccMscRXft^ B «wwaaaoawcaftocmxaom La vignetta di Jeff Danziger, uno dei maggiori cartoonist americani, testimonia la diff idei «.à americana verso gli alleati