LE LACRIME DELLA NUOVA AMERICA

LE LACRIME DELLA NUOVA AMERICA LE LACRIME DELLA NUOVA AMERICA Maria Laura Rodotà BOYS don't cry», i maschietti non piangono. I maschietti texani men che meno. I maschietti texani che sono leader mediatici poi proprio mai, «d pagano per non farlo». Fino all'altro ien. Fino a quando Dan Rather, l'anchorman americano più vecchio famoso e tosto, il più fisicamente e culturalmente simile a Glint Eastwood, è scoppiato (due volte) in lacrime al David Letterman Show. La scena si è vista su tutti i tigri del mondo. La faccia di Dan Rather diventerà un'immagine-icoria di quel che sta succedendo in America; 0 meglio all'America Meno solidamente, ingenuamente sicura di sé; ovviamente sconvolta e pronta - con sincerità ma anche sapndo che ora si può e scoprendo che il pubblico, ora, apprezza - a piangere in tv. E' stato quasi un rito di passaggio, a pensarci: sull'orlo di una guerra diversa da tutte le altre, i duri americani mostrano i propri sentimenti. E nella loro storia, pnma, non era permesso. Non solo con John Wayne e con gli attori di western acclamaUperchéavevano solo due espressioni, «col cappello e senza». Con i presidenti di piglio militare, da Teddy Roosevelt a Dwight Eisenhower (Richard Nixon, prima di diventare presidente, aveva pianto in pubblico; ma Nixon era un presidente strano). Anche con leader anomali. Caso classico, il quasi-socialista governatore e poi senatore del Wisconsin Bob LaFollette, «Fighting Bob». Cantato da John Dos Passos quando, allo scoppio della Prima guerra mondiale che lui avversava, stava tra i colleghi che non lo facevano parlare «in piedi a braccia conserte, un sigaro spento al lato della bocca e un discorso non pronunciato in mano». L'America profonda, bianca e patriottica, ha sempre amato «wHlfiil men» così. Quella cheemeige (e aumenta demograficamente) sempre più, multietnica e metropolitana, sta cambiando la sensibilità nazionale. Anche grazie al presidente precedente, il (mero bianco» Bill Clinton, uno che non si è mai vergognato di abbracciare (anche troppo), di commuoversi. Anche grazie all'insalatiera di culture più estroverse, quella afroamericana, quella latina, quella della psicologia pop, della New Age, deir«entrare in contatto coi propri sentimenti». Ci è entrato anche il duro texano Dan Rather che ha visto cataclismi e guerre, dopo aver parlato per una settimana del cataclisma e della guerra, a soipresa, sotto casa. Poi si è scusato, poi ha ripianto. Le immagini restano. A raccontare un paese che eoa magari sembra piùsimpatico; ma cheè traumatizzato e lo fa vedere. D che forse, dopo aver visto tanti western, traumatizza anche noi

Luoghi citati: America, Glint Eastwood, Wisconsin