I bresciani cambiano umore di Francesco Manacorda

I bresciani cambiano umore I bresciani cambiano umore Trattativa difficile, in ballo migliaia di miliardi Francesco Manacorda MILANO Due ore di faccia a faccia, ma nessun impegno. Quando alle cinque passate di ieri pomeriggio Emilio Gnutti e il consigliere delegato Romano Mamiga escono dalla sede della Pirelli in via Negri hanno preso atto della richiesta di Marco Tronchetti Provera di rinegoziare il prezzo delle azioni Olivetti comr prete a fine luglio dalla Bell, ma si sono ben guardati da dare una risposta. Quella arriverà a tempo debito, dopo il gran consulto dei soci Bell che è cominciato già ieri pomeriggio e - c'è da presumere dai primi orientamenti - non replicherà in modo particolarmente conciliante alla richiesta del presidente della Pirelli. Sceglie al via del silenzio, Gnutti, affidando ogni commento a futuri comunicati. Ma qualcosa si sa, ad esempio che lo sconto di richie¬ sto da Tronchetti è «un ribasso sostanziale». E in assenza di conferme ufficiali la cifra che circola è quella di una valutazione del 20-3007o inferiore rispetto ai 4,17 euro pagati per l'operazione Bell. Il socio principale di Olimpia punterebbe insomma a pagare le azioni Olivetti all'incirca 3 euro. Ma di fronte a questa posizione la prima risposta di Gnutti è che i margini di trattativa sono molto, ma molto più stretti: il ribasso ipotizzabile secondo alcune fonti vicine a Gnutti - è del 7,K), il IQ^o al massimo, che significherebbe scendere di poco sotto i 3,8 euro per azione. C'è tanto spazio ancora da riempire. dunque, tra le posizioni della Pirelli e quelle dei soci Bell. Uno spazio che potrà essere colmato attraverso la trattativa 0 - anche questa è un'ipotesi - con il ricorso alle carte bollate, a stuoli di avvocati intenti a sviscerare ogni parola degli accordi firmati tra la Olimpia e la Bell. Ma il ricorso ai legali, come spesso accade, potrebbe avere per tutte e due le parti più implicazioni negative che positive, mentre la maggioranza relativa di Olivetti si impantanerebbe in una lunga querelle rendendo così difficile la gestione del gruppo e ancora più meerto l'andamento dei titoli coinvolti sul mercato. Facile capire, quindi, come l'umore a Brescia, Mantova, Bologna e dintorni - terre d'elezione dei duecento e rotti soci della Bell abbia virato dal rosa shocking al nero cupo nello spazio di qualche giorno, man mano che si intensificavano le voci su una richiesta di revisione dell'accordo. Se davvero dovesse passare un calo dei prezzi del 20-30^0 tutti vedrebbero ridotti in maniera proporzionale i 14 mila mihardi che i nuovi azionisti Olivetti si preparavano attribuire a pioggia. Potrebbero diventare cinquemila 0 poco più i settemila miliardi di incasso che i 180 soci della Hopa avevano già celebrato il 4 agosto scorso in un'assemblea straordinaria - vera messa laica dedicata al miracolo Olivetti - calerebbero a mille circa i 1400 mihardi del presidente della TIrmet Massimo Mondardini, che da solo controlla il 1 O^o di Bell, si ridurrebbero proporzionalmente i 1.260 mihardi che si aspettava il Monte dei Paschi di Siena, o i 140 di Alberto Falck o di Giuseppe Gazzoni Frascara. E assieme al danno - comunque ben relativo rispetto a quello degh azionisti di minoranza Olivetti, che in questo mese e mezzo hanno visto dimezzarsi il valore del titolo - tra gli azionisti di Bell ci sarà anche chi griderà alla beffa, ricordando la calda estate deUe tic itahane. Quando a fine luglio Pirelli e Edizione Holding pagano 4,17 euro per azione, a fronte a una quotazione del titolo Olivetti che viaggia sotto i 2 euro. Tronchetti si difende da chi lo accusa di aver strapagato una partecipazione di maggioranza relativa - e di aver evitato così di lanciare una costosa Opa a cascata su Telecom e Tim affermando che all'estero «c'era chi era pronto a pagare anche di più». E lo stesso Roberto Colaninno conferma che la Deutsche Telekom si è fatta avanti per la quota Bell. Adesso,' presumibilmente, i concorrenti esteri disposti a sborsare più di 4,17 euro per azione si fregano le mani al pensiero dello scampato pericolo, mentre i 200 soci della Beh se le mangiano pensando all'occasione persa. Emilio Gnutti, uno dei grandi ex azionisti Bell, ieri ha incontrato Tronchetti Provera

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Mantova, Milano, Siena