La paura di volare mette in crisi anche l'Alitalia di Roberto Ippolito

La paura di volare mette in crisi anche l'Alitalia COMPAGNIE AEREE SULL'ORLO DEL COLLASSO^ DOPO L'ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE DI NEW YORK I POSTIA RISCHIO SONO CENTOMILA La paura di volare mette in crisi anche l'Alitalia Mengozzi ha un piano straordinario. Primo passo: basta con le consulenze analisi Roberto Ippolito PAURA di volare. I passeggeri restano a casa. E gh investitori abbandonano le compagnie. Dal tremendo schianto di due aerei contro le torri gemeUe di New York martedì 11 settembre, anche U cielo non è più lo stesso. Gh effetti deUe azioni terroristiche sul trasporto aereo sono pesanti. Le prime stime parlano di 100 nula posti a rischio nel mondo. Ma in alcuni casi la riduzione dei dipendenti è già realtà: la Continental tagha 12 nula posti, l'Us Airways 11 mUa, la Trans Air 1.500 e la Viigin 1.200. L'Alitalia ha istituito un comitato d'emergenza per correre ai ripari: fra le ipotesi non confermate U mancato rinnovo di un migliaio di contratti a termine del personale sia di terra che di volo e U pensionamento di 400 addetti di terra in possesso dei requisiti. L'Air Franca ha bloccato le assunzioni, riducendo la capacità operativa del S1}*) e tagliando investimenti e costi. Aerei spesso semivuoti, disdette dehe prenotazioni, turismo in grave difficoltà, carburante alle stehe. Ecco cosa succede. Ecco profilarsi dunque U disastro sotto gh occhi degh operatori del settore. Come accadde per la guerra del Golfo nel 1991? O perfino peggio? Il panico è stato trasmesso ai già spaventati mercati finanziari. La capitalizza/ione, cioè U valore complessivo dehe azioni, dehe compagnie mondiali quotate in borsa dopo gh attentati americani sarebbe croUata del 300Zo. Di questa entità è la discesa della capitalizzazione dehe dieci maggiori società europee che insieme valgono ora 16 milioni di dollari, circa 33.600 nula miliardi di lire: in pratica solo U 12^0 di un colosso delle telecomunicazioni come Vodafone. In teoria per comprare l'Alitalia bastano 980 milioni di dollari, poco più di 2 mila miliardi di lire. La British Airways capitalizza appena 2,7 miliardi di dollari, come la numero uno mondiale, l'American Airlines deprezzata del 39%. Anche ieri in borsa si sono contate le perdite, molto consistenti. Le quotazioni dell'Alitalia sono andate giù del 5,40Zo. La Lufthansa è scesa del 7IM), la Swissair deU'8,6, la Klm (che annuncia forti perdite) addirittura deh' 11. Ci sono problemi enormi per le compagnie con riflessi negativi sull'economia mondiale considerato che U fatturato annuo del settore è di circa 700 mUa miliardi. «Ingenti perdite per tutti i principali vettori sono inevitabili» sentenzia la banca olandese Abn Amro che ha abbassato U rating, cioè la valutazione del fido concedibile aUe compagnie. Venerdì l'Alitalia varerà un piano straordinario per i prossimi sei mesi. Lo metterà a punto U comitato d'emergenza guidato dall'ammini¬ stratore delegato Francesco Men;ozzi nominato ieri e «responsabie della valutazione e vahdazione di tutti i progetti» necessari. Una nota dell'azienda parla di «gravi ricadute» della strage americana. Le conseguenze si avvertono in particolare in mercati come quello degli Stati Uniti «da sempre considerati strategici per Ahtaha». Pertanto è considerata necessaria «una rivalutazione complessiva dei programmi di medio-breve periodo, costruendo un percorso che non pregiudichi le opzioni strategiche del piano industriale e garantendo nel contempo U costante allineamento all'interno del nuovo scenario tra opportunità e vincoli di mercato, presidio dei costi e ottimizzazioni operative». Per tagliare i costi Mengozzi ha già adottato una prima misura (comunque di impatto ancora limitato). Ha deciso «con decorrenza immediata» di non rinnovare tutti i contratti in scadenza di consulenza e prestazione professionale. I compiti assegnati all'estcmo saranno svolti dalle «strutture aziendali interessate». Le mosse dell'aziende hanno però provocato una dura reazione da parte dei sindacati che chiedono un incontro urgente con U governo. Otto sigle (FUt-CgU, Fit- Cisl, UUt, Ugl, Anpac, Up, Atv, Anpav e Sulta) temono, come si legge in un comunicato, che «la straordinarietà degh eventi» americani venga strumentalizzata. E dicono che non verrà «consentito di utilizzare la grave vicenda e i suoi effetti per creare alibi tendenti a coprire responsabilità manageriali e istituzionali». L'Alitalia, puntualizzano i sindacati, è in crisi da troppo tempo e pertanto «la tentazione di rifugiarsi dietro la crisi del momento non può essere consentita». La compagnia è sohecitata a guardare avanti «se non si vuol passare da una situazione di difficoltà al buio di un baratro». Il segretario deha UU Luigi Angeletti sostiene che con un piano «lacrime e sangue» U gruppo dirigente scegherebbe una «strada stupida per risolvere problemi precedenti ah'11 settembre». Con la maggioranza dehe azioni Alitalia in mano allo Stato, U governo è ora chiamato ad affrontare l'emei^enza aerei. Sono però fondamentah gh orientamenti della commissione europea sempre attenta a impedire aiuti di stato in contrasto con le regole della concorrenza. Cosa accadrà? Il portavoce del commissario ai trasporti Loyola De Palado afferma che non è prevista una revisione dehe nonne relative agh aiuti pubblici, ma è «pericoloso tirare conclusioni troppo in fretta». La presidenza di turno belga tuttavia non esclude l'ammissione di contributi pubbhd. Da una parte all'altra del mondo i governi intervengono. Il segretario ai trasporti britannico Stephan Byers ha incontrato British Airways, Virgin Atlantic e British Midland, n segretario americano al commercio Donald Evans ha confermato che U presidente George Bush sta valutando la concessione di aiuti diretti fra i quali prestiti garantiti: Bush è pronto a «supportare l'industria aerea». Le decisioni americane condizioneranno l'Unione europea.

Persone citate: Bush, Donald Evans, Francesco Men, George Bush, Luigi Angeletti, Mengozzi, Stephan Byers

Luoghi citati: New York, Stati Uniti