Torna il baseball, una festa a stelle e strisce

Torna il baseball, una festa a stelle e strisce Torna il baseball, una festa a stelle e strisce Commemorazioni e lacrime negli stadi, il Paese cerca la via della normalità Lorenzo Scria LOS ANGELES Per gh americani, U baseball non è solo uno sport che genera passione ed emozioni. E' un rito, un simbolo nazionale. E la chiusura degh stadi per sei giorni, una decisione senza precedenti neanche ai tempi deha seconda guerra mondiale, era diventata uno dei segni più tangibili deha tragedia che ha colpito gh Stati Uniti. Ma lunedì sera U baseball è tornato, trasformandosi in simbolo di una nazione che cerca disperatamente di tornare aUanormahtà. Da una costa all'altra, i segni del lutto e del dolore erano ovunque. E dell'orgoglio. Invece che con le maghette e i cappellini dehe loro squadre del cuore, i fan erano vestiti a stelle e strisce. Una volta dentro, oltre che da strette misure di controllo e da guardie armate con i cani lupo al guinzaglio, sono stati accolti da un fiume vasto e interminabUe di bandiere americane, sugli spalti e nei campi da gioco. Poi sono arrivati i giocatori. Le lacrime agh occhi, atleti divisi da vecchie rivalità sportive e personah si sono mischiati e hanno cantato assieme «God Bless America» e, in alcuni casi, «Giva peace a chance», l'ode alla pace di John Lennon. Sono anivati anche loro, i Mets di New York. Avrebbero dovuto giocare al Shea Stadium, diventato nel frattempo quartier generale dehe operazioni eh soccorso. Così sono andati a giocare a Pittsburgh, dove si sono presentati nel campo dei Pirates con in testa i cappellini della polizia e dei pompieri di New York, con quei simboli diventati tristemente familiari nel mondo intero: Nypd e Fdny. Sono stati accolti dalla tifoseria rivale con mighaia di bottoncini dove si leggeva «I love New York». Dopo le lacrime e i canti e lo sventolio di bandiere, gh arbitri hanno dato U fischio di inizio e per un paio d'ore U Paese ha avuto l'illusione che martedì 11 non fosse mai esistito, che fosse stato un brutto sogno. «All'inizio sembrava un po' sinistro - racconta Jim Tracy, manager dei Dodgers -. Ma una volta entrati nel vivo deha partita tutto è tornato come prima». N elio stadio della squadra di Los Angeles c'era anche il capo della polizia cittadina Bernard Parks, consapevole del fatto die ad ogni aereo che volava nehe vicinanze dello stadio la foUa alzava la testa e pensava al peggio. «Non dovete avere paura di divertirvi», ha detto. Presto si divertiranno anche gh altri tifosi, quelli che amano lo hockey, U football, la boxe, le corse d'auto. I giornali nel frattempo sono tornati a chiedersi se Michael Jordan tornerà davvero sui campi di basket, un interrogativo che stava consumando U Paese alla vigilia di martedì Ile die per un paio di giorni era sembrato troppo frivolo. Ma in un'ulteriore conferma del fatto che gh attacchi terroristid deha settimana scorsa hanno avuto un impatto nel mondo dello sport destinato a restare, Mitt Romney, presidente del comitato organizzatore dehe Olimpiadi invemah di Salt Lake City, giovedì non andrà a Ginevra per incontrare U consiglio del Comitato olimpico. Parteciperà via teleconferenza. E l'incontro sarà dedicato esclusivamente alle misure per garantire la sicurezza di atleti e spettatori. ■ v.-'r ■■.- ■ ■■- - ■ ■ ■ ■ '-■'■. _ .'■■.- ^mk :.'':^-■.-:''■■ .;»• U-tj**^'*****--'****** —^ "1. == ■ r .^'rRiinsH/^MlIlin^nflM"^ Con II baseball l'America ritrova lo sport

Persone citate: Bernard Parks, Giva, Jim Tracy, John Lennon, Lorenzo Scria, Michael Jordan, Mitt Romney

Luoghi citati: America, Ginevra, Los Angeles, New York, Pittsburgh, Salt Lake City, Stati Uniti