L'Ue verso il via libera a Pirelli-Olivetti di Federico Monga

L'Ue verso il via libera a Pirelli-Olivetti I RILIEVI DI MONTI SU FIBRE OTTICHE E PARTECIPAZIONI DI BENETTON IN AUTOSTRADE E BLU. MA L'ACCORDO DI MASSIMA ORA CE' L'Ue verso il via libera a Pirelli-Olivetti Tronchetti a Bruxelles. Il verdetto può slittare al 27 settembre Federico Monga MILANO Giovedì scorso, con i titoli della galassia Pirelli-Olivetti-Telècom nel baricentro del terremoto borsistico, Marco Tronchetti Provera è volato a Bruxelles. Ad attenderlo c'era, Mario Monti, commissario europeo alla Concorrenza. Argomento dell'incontro l'operazione die ha rivoluzionato il panorama delle telecomunicazioni italiane. Una concentrazione che, viste la dimensione finanziarie, l'Antitrust europea deve, per legge, valutare. Sulla strada del ritomo, raccontano fonti vicine al numero uno della Bicocca, era sereno. Tanto sereno che, nonostante le azioni in caduta libera, ha chiesto fiducia. I numeri certo non invitavano a dazili credito. Nemmeno il giorno dopo: in una settimana OUvetti ha perso il 25,99yo, Tim e Telecom il 12,6 e Pirelli quasi 1119. Ma Tronchetti è rientrato a Milano con una certezza: l'Ue, che non guarda in faccia nessuno come dimostrano le pressioni di Bush sulla fusione General-Electric Honeywell, non gli metterà il bastone tra le ruote. Monti ha fatto i suoi rilievi. Secondo le indiscrezioni Benetton dovrebbe cedere, o comunque ridurre, le sue partecipazioni nella concorrente Blu. Sia le dirette attraverso la finanziaria Edizioni Holding die le indirette attraverso di Autostrada di cui gli imprenditon1 veneti'sono a2Ìonisti di riferimento; Autostrade inóltre ha mia rete di 3000 chilometri. L'Antitrust è preoccupata che ci sia una fusione con Telecom, oltre 80.000 chilometri di fili nel sottosuolo'itahano. Tronchetti Provera, sempre secondo fe stesse fonti, ha spiegato che resteranno indipendenti. Insomma l'accordo di massima c'è. II passaggio è di quelli fondamentali. Qualcosa di simile a uno stretto di Scilla e Cariddi, da attraversare indenni sia per i nuovi proprietari di Telecom sia per i milioni (h azionisti con titoli sempre più a fondo. Del resto, proprio giovedì, Assogestioni, esperti e analisti di Borsa rimproveravano alla coppia Tronchetti-Benetton di tacere sul nuovo piano industriale e sulle strategie finanziarie. Ma a tutti era chiaro che nessuna risposta sarebbe potuta arrivare prima della decisione di Bruxelles. La riserva doveva essere sciolta il prossimo 17 settemhre. Ieri invece la Commissione europea ha comunicato che la scadenza è stata postidpata al 27. «Lo shttamento - è spiegato sul sito internet della Uè - arriva proprio dopo che le parti hanno presentato alcune proposte di impegno». Ovvero, Monti ha inquadrato le difficoltà e Tronchetti ha presentato i rimedi. Il commissario ha fatto due rilievi che, secondo fonti finanziarie, non riguardano in prima persona la Pirelli. Secondo altre fonti d sarebbero invece delle richieste anche per i cavi. Ieri però il numero uno della Bicocca ha smentho: «Nessun problema con le fibre ottiche». La Commissione ha promesso comunque che farà di tutto per chiudere la pratica entro il 17. In ogni caso il via libera ormai sembra, quasi, scontato. Venerdì sera Gilberto Benetton ha ammesso: «Non ho dubbi sono fiducioso». leriperò ha corretto un po' il tiro: «Su Blu non d sono problemi di concorrenza». D'altronde, seppur mai in via uffidale, la famiglia di Ponzano Veneto, da qualche tempo, ha espresso la volontà di ridurre la sua esjposizione. Ora i nuovi vertici di Olimpia quindi potranno concentrarsi sulle risposte da dare a Borse e azionisti. E nel frattempo? Qualche consiglio è arrivato da Cemobbio. Il presidente della Fiat Paolo Fresco suggerisce «nervi saldi», il vento prima o poi Gambiera. Cesare Romiti invece vuole fare «il buon padre di famiglia» è invita «a non avere paura, badare ai propri interessi e non spendere». Il presidente dell'Rcs non nasconde le difficoltà:' «Nelle tic d sono troppi debiti. Telecom tutto sommato, anche in questo senso, è tra le meno peggio». Franco Bemabè invece non crede, come sostiene D'Alema, a ((fregature ai danni degli azionisti, semplicemente l'operazione di Tronchetti non èra stata pensata per passare dal mercato e le Borse, che sono democratiche, non hanno gradito». Una buona notizia sul fronte delle Tic arriva poi da Ollila, amministratore delegato di Nokia die dal workshop Ambrosetti intravede «un pessimismo che sta sfumando e lo sviluppo della tecnologia negli ultimi cinque anni che verrà premiato». Gros Pietro, presidente dell'Eni invece propone il rifugio dell'energia nei momenti di turbolenza: «Un settore poco volatile e con redditività costante». Marco Tronchetti Provera

Luoghi citati: Bruxelles, Milano, Ponzano Veneto