Protezione civile, il governo fa fuori Barberi

Protezione civile, il governo fa fuori Barberi Protezione civile, il governo fa fuori Barberi Eliminata l'Agenzia, tutte le competenze nelle mani del premier ROMA Colpo di scena al Consiglio dei ministri. Senza preavviso, dopo veloce consultazione tra Berlusconi e il ministro Claudio Scajola, arriva un decreto urgente che cancella l'Agenzia della Protezione civile, riporta le norme a qualche anno fa, e rida vita al vecchio Dipartimento della Protezione civile di Palazzo Chigi. Con l'occasione il governo sostituisce Franco Barberi, senza nemmeno dargli la soddisfazione di citarlo e tantomeno una parola di ringraziamento. Al suo posto va Guido Bertolaso, stimato dirigente della presidenza del Consiglio, laureato in medicina, che si era già occupato di protezione civile, l'anno scorso fu l'alter ego di Rutelli nell'organizzare le Giornate mondiali della Gioventù, attualmente si occupava di obiettori di coscienza. Un cattolico vicino alla sinistra, con fama di buon mana¬ ger. Ma dietro le quinte si intravede già la figura di Giuseppe Zamberletti, de di lungo corso, che si beccò il nomignolo di «SuperZamba» ai tempi appunto di quando guidava la Protezione civile. Si ricordano di lui le mobilitazioni per il terremoto del Friuli, quello dell'Irpinia e poi il disastro di Cernobil. Le competenze tornano tutte a Palazzo Chigi al fine, scrivono nel comunicato, di «garantire una centralità politico-operativa indispensabile per assicurare il corretto e regolare funzionamento di tutte le strutture che operano nel delicato settore della protezione civile». La strada delle Agenzie, insomma, e forse il discorso è più ampio della Protezione civile, non convince l'attuale governo. Ma la rimozione di Barberi era forse scontata. Il ministro dell'Interno da tempo lamentava «la confusione di compe- tenze in materia di protezione civile». Pessimi poi i rapporti del professore vulcanologo con molti degli uomini che oggi sono al governo. Ma anche difficile la sua posizione dopo che era finito ripetutamente nel mirino della Corte dei Conti e della magistratura. Proprio ieri, il settimanale «Panorama» riferiva che Barberi era stato raggiunto da un avviso di garanzia in relazione alla complessa operazione Arcobaleno. Finora, per circa un anno, le indagini erano rimaste circoscritte ai quadri intermedi. L'inchiesta della procura di Bari, invece, è arrivata a iscrivere Barberi nel registro degli indagati per turbativa d'asta e addirittura per attentato agli organi costituziona¬ li. Indagati anche i principali industriali del settore. E un avviso di garanzia sarebbe stato inviato pure al prefetto Anna Maria D'Ascenzo, capodipartimento -dall'agosto 2000. «Sono molto contento che sia finita così - commenta il ministro Maurizio Gasparri, storico "nemico" di Barberi -. Era un incapace, perché di formazione è vulcanologo, e non se intende di gestione dello Stato. Doveva essere rimosso già da tempo. Persino la commissione d'inchiesta nominata dal governo D'Alema aveva censurato il suo operato». Insorge invece il centrosinistra gridando all'epurazione politica. Per la Cgil è un «atto gravissimo». La Cisl sostiene: «Non vorremo che, oltre ai danni causati dalle calamità naturali, sul nostro paese si abbattessero anche quelli causati dall'incertezza istituzionale». «E' un incomprensibile passo indietro per la protezione civile italiana», afferma Vasco Errani, vicepresidente della Conferenza delle Regioni, governatore dell'Emilia-Romagna. E' indignato il senatore Franco Giovannelli, ds: «Non si tratta di una riforma, ma di una volgare e immotivata occupazione di spazi di potere che grida vendetta». Fiorello Cortiana, Verdi, si chiede: «Quali sono le ragioni di necessità e urgenza che giustificano tale provvedimento?». «Seria preoccupazione per la scelta di cancellare nei fatti l'Agenzia della protezione civile» è stata espressa anche dall'Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) che, afferma una nota, per la sua realizzazione «ha contribuito e sulla quale il volontariato riponeva le proprie speranze di rinnovamento di un settore così importante per il Paese». [fra. gri.)

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