Fao, decisione quasi presa Il vertice alla Fiera di Rimini

Fao, decisione quasi presa Il vertice alla Fiera di Rimini ROMAGNA PER LA COMMISSIONE MISTA GOVERNO-AGENZIA ONU. PRIMA DELLA SCELTA SOPRALLUOGHI A FIUGGI E CHIANCIANO Fao, decisione quasi presa Il vertice alla Fiera di Rimini la scelta ROMA COMINCIA a fare sul serio, la commissione che dovrà valutare le possibili alternative per il vertice della Fao. Sono in tre - il segretario generale della Farnesina Umberto Vattani, il vicecapo della pohzia Antonio Manganelli, l'ambasciatore Manfredo Incisa di Caraerana in rappresentanza della Fao - e dovranno girare in pochi giorni tutta l'Itaha per scegliere una sede che vada bene alle esigenze di ospitalità e di lavoro, ma anche di sicurezza. Ieri sono sbarcati a Rimira per un sopralluogo. Hanno girato in lungo e in largo la città. E ne henno ricavato un'impressione favorevole: in questo momento la città romagnola sembra decisamente favorita perché risponde meglio ai requisiti richiesti dalla Fao. Cioè strutture di accoglienza, alberghi, aeroporti. La scelta della nuova sede per il summit mondiale della Fao, insomma, pare vicina. «A chi non piacerebbero le nostre belle città itahane», si spinge a dire l'ambasciatore Vattani. Anche se la strada per il trasloco non è del tutto in discesa, come si evince dall'ultima intervista del direttore generale della Fao, Jacques Diouf, che ieri mattina nbadiva: «Non escludo che alla fine il vertice si faccia a Roma». Ma si tratta di perplessità che il diplomatico aveva già messo in evidenza nella conferenza stampa di lunedì pomeriggio, e che comunque vogliono dire soprattutto una cosa: la Fao ha le idee molto chiare su quello che vuole e l'ha già detto a chi di dovere. Chiede un centro convegni da cinque o seimila posti, alberghi di lusso per duecento delegazioni dì altissimo livello, almeno quattromila posti letto di media qualità, facile accesso per i media, un aeroporto vicino. Al governo, invece, interessa tenere il vertice il più lontano da Roma per depotenziare le annunciate manifestazioni. Ma le Organizzazioni non governative protestano e chiedono di tenere il loro controvertice nella stessa città del vertice. Ieri hanno scritto al ministro degh Esteri, Renato Ruggiero. E la commissione lavora per far quadrare il cerchio. Ieri la delegazione ha voluto visitare il centro congressi che si trova presso la Fiera. E' là dove hanno appena tenuto il Meeting di Comunione e Liberazione. Nel corso della visita se ne vedevano ancora alcune tracce. Vattani e gli altri sono arrivati in corteo dopo i saluti in prefettura. Sulla porta c'era ad attenderli il presidente di Nuovafiera, Lorenzo Cagnoni, che li ha portati in giro a magnificare le strutture. In serata giura che Vattani è rimasto contento. «Ha avuto un'impressione favorevole, infatti sono tornati i tecnici a studiare gli elementi prettamente logistici». Dalla Fao tengono a dire che «nelle nostre scelte dobbiamo essere freddi e non possiamo farci influenzare dalle impressioni». E in ogni caso i tre membri della commissione osservano: «Prima dobbiamo visitare le altre città e solo poi potremo prendere una decisione». Ma i tempi stringono. Già oggi la delegazione arriverà a Fiuggi. In seguito, a Chianciano Terme. Ppi a Montecatini. I sindaci sono in preallarme. Dice David Belici, sindaco della cittadina toscana: «Mi hanno telefonato per avvertirmi che entro qualche giorno ci verran- no a trovare. Noi riteniamo di avere le caratteristiche che loro cercano. Ma devono prima venire a controllare di persona». Usa quasi le stesse parole Virginio Bonanni, primo cittadino di Fiuggi: «La delegazione mi ha fatto sapere che oggi stesso potrebbero essere qui. Noi siamo pronti. In città c'è grande attesa. Ma sia chiaro che guardiamo con pacatezza a questo sopralluogo. Se ci sceglieranno, il vertice è ben gradito. Altrimenti vorrà dire che hanno trovato una città che soddisfa meglio le loro necessità». E' quasi una sfida tra gentiluomini. Anche perché ospitare il vertice è una bella occasione di guadagno per le città. Ma potrebbe rivelarsi un guaio se ci fossero manifestazioni violente. Un incubo per tutti, governo e amministratori locali. Il prefetto di Rimini, Umberto Calandrella, a un certo punto s'è lasciato scappare a margine dell'incontro con la delegazione: «Non c'è problema nel dare ospitahtà ai Capi dì Stato. Di¬ verso il discorso per folle di contestatori. Se arriveranno i Black Bloc la città sarà distrutta». Proprio così, distrutta. Quando si è accorto della gaffe, il prefetto ha diramato una nota correttiva: «Sono stato capito male. Volevo dire che se arriverà in città una folla di contestatori, fra cui elementi violenti, ci potrebbero essere seri problemi di ordine pubblico. Non voghamo allarmare la cittadinanza». E così il prefetto Calandrella ha dato corpo ai fantasmi dì molti. L'ambasciatore Vattani «Se mi chiedete un giudizio rispondo: a chi non piacerebbero le città italiane?» I rappresentanti di Diouf: «Nelle scelte dobbiamo essere freddi e non farci influenzare dalle impressioni» . , . .... . W- Un'immagine della fiera di Rimini possibile sede del vertice della Fao di novembre