Nasce dimezzato il Roma social forum

Nasce dimezzato il Roma social forum Nasce dimezzato il Roma social forum L'assemblea in Campidoglio senza cattolici e ambientalisti ROMA Nasce il Roma social forum, ed è un parto anche spettacolare, con un migliaio di persone accalcate su una scalinata del Campidoglio a parlare di globalizzazione e di prossime mobilitazioni. Il movimento però, nella Capitale parte dimezzato: ci sono le componenti di sinistra, quelle vicine a Rifondazione comunista e ai Cobas. Non ci sono, se nou in minima parte e con atteggiamento ipercritico, cattolici e ambientalisti. «Il movimento è già frantumato - sostiene con franchezza don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco e del Cnca, che peraltro era dato per sicuro alla manifestazione di ieri e invece non c'era - e stanno emergendo con tutte le loro diversità le varie anime che hanno permesso l'evento di Genova. I cattolici avevano aderito al Genoa social forum perché interessava loro far emergere le contraddizioni planetarie: il debito, la fame, la salute, la giustizia. La loro presenza a Genova era possibile in quanto occasione di sensibilizzazione e di cambiamento per i problemi dei popoli. Ma la componente cattolica non è interessata alla costituzione di un movimento politico, oggetto delle attenzioni dei centri sociah e della sinistra movimentista». Lo stesso fa sapere un'altra grande protagonista del movimento, la Legambiente, molto critica con il Roma social forum. «Il movimento no-global - dice il presidente regionale del Lazio, Maurizio Gubbiotti - non è una festa a inviti. Le associazioni non vanno scelte a tavolino». Un altro pezzo importante del Gsf, la rete Lilliput, che raccoghe gruppi pacifisti cattolici e il Wwf , ha inviato un solo osservatore con l'evidente mandato di capire l'aria che tirava. Alla fine, insomma, in Campido- gho si sono trovate sì un centinaio di sigle. Ma era preponderante la componente politico-antagonista. Apre l'assemblea un leader del centro sociale Corto circuito. Guido Lutrario, che pone subito la questione della violenza alla sua maniera; «Devono essere i signori del govemo a dire se vogliono un'altra Genova. Il movimento deciderà dove e come manifestare, non ci faremo fermare o condizionare dalle imposizioni dei potenti della Terra. Nessuno d impedirà di manifestare». Anche Piero Bernocchi, leader dei Cobas, ha ribadito che la manifestazione «sarà in piazza, nel centro di Roma. Decideremo noi come farla». C'era però anche un pezzo della sinistra istituzionale. Nicola Zingaretti, segretario dei Ds romani; «Sono qui per ascoltare e per capire, con la disponibilità a partecipare. In ogni caso siamo favorevoli alla mamfestazione del 10 novembre». Il presidente del X municipio, Sandro Medici, ex direttore del Manifesto: «E' fortissima in tutti la consapevolezza di non farsi risucchiare in dinamiche "guerriere" di piazza. Sono qui alcune realtà finora molto marginali e marginalizzate che sentono l'aria della grande occasione e non hanno alcuna intenzione di farsela sfumare». Presenti assessori o deputati Verdi: Paolo Cento, Loredana De Petris, Luigi Nieri. [fra. gri.] Luca Casarini, Il leader delle ((tute bianche», che oggi sarà sentito dal Comitato sul G8

Persone citate: Guido Lutrario, Loredana De Petris, Luca Casarini, Luigi Nieri, Maurizio Gubbiotti, Nicola Zingaretti, Paolo Cento, Piero Bernocchi, Sandro Medici, Vinicio Albanesi

Luoghi citati: Genova, Lazio, Roma