Ferrante: liquidato da Cuper? Grossa bugia

Ferrante: liquidato da Cuper? Grossa bugia ~~"-—Pi—T- IL BOMBER SEPARATO IN CASA SPERA CHE IL TORO SIA LA SORPRESA STAGIONALE E VEDE IN DI VAIO LA RIVELAZIONE Ferrante: liquidato da Cuper? Grossa bugia «Sono fermo da troppo tempo, adesso non voglio più fare lo spettatore intervista Aurelio Benigno TORINO DA protagonista a spettatore. Così è cambiata la vita di un bomber. Marco Ferrante. Due stagioni fa, in serie A, insieme a Vincenzo Montella è stato il miglior reahzzatore italiano con 18 reti. Al Toro è addirittura il più prolifico bomber dell'era moderna con 94 gol, anche se molti li ha realizzati in B, e questo rimane pur sempre un dato statistico inconfutabile. Al momento, però. Marco-gol se ne sta alla finestra, in attesa di una chiamata che tarda ad arrivare, ma in questa scomoda posizione, da spettatore appunto, parla del campionato, giudica i bomber e si sbilancia sulle prospettive granata. Una situazione strana, antipatica la sua, per certi versi insostenibile, che avrebbe evitato volentieri. Allora Ferrante, è iniziato il campionato: ima prima riflessione. «Le grandi ci sono. Juventus e Inter hanno subito fatto capire che saranno protagoniste, insieme a Roma, Lazio e Milan che hanno pareggiato ma rimangono in lizza per lo scudetto». Che sarà vìnto da chi? «Dalla squadra che avrà più costanza e compattezza. L'esempio della Roma deve valere per tutti. Per vincere ci vuole un grande carattere e l'umiltà della provinciale, il tutto supportato ovviamente dalla classe dei singoli. Ma se non bài la mentalità giusta, non vai da nessuna parte. Sono stati bravi Batistuta, Montella e Totti, d'accordo, ma il più grande di tutti è stato Tommasi: è lui l'anima della squadra, quello che ha trasmesso il gran carattere al gruppo. Juve e Inter imparino: i grandi giocatori vanno bene ma ci vuole soprattutto carattere». L'Inter è tra le favorite. Che differenze ci sono tra questa squadra e la sua dello scorso anno? «Intanto è cambiato il modulo e poi l'allenatore. Mi sento spesso con Seedorf e Zanetti. Mi hanno detto che tutti, e sottolineo tut- ti, sono sempre in discussione. Cuper è uno che non bada al nome o al curriculum: se uno sta bene gioca, altrimenti va fuori, che si chiami Vieri o Materazzi. E poi ha trasmesso una carica eccezionale, quella mano sul cuore dei giocatori è la conferma». Sembra però che sia stato proprio lui a non volerla più all'Inter. «Una bugia colossale, che qualcuno ha messo in giro per lavarsene le mani. Lui non mi conosceva affatto, non sapeva nemmeno chi ero. Quanto alle videocassette che avrebbe visto è un'altra storiella perché ho giocato talmente poco che non potevano nemmeno montare un filmato intero dei miei spezzoni di partita. Troppo facile dare la colpa a Cuper, per favore non prendiamoci in giro». Torniamo al campionato. Dopo le grandi? «Secondo me, c'è una fascia intermedia nella quale si inseriranno Fiorentina, Bologna e Atalanta che lotteranno ancora per un posto in Europa. Poi ci sarà la solita sorpresa, che può chiamarsi Perugia o Brescia». Magari il Chiavo? ((Aspettiamo. Le neo-promosse partono a razzo perché devono mettere fieno in cascina. .Troppo presto per giudicare. Certamente il Chievo è ima realtà ben precisa, non una meteora». E il Toro? «Mi auguro che possa essere la soipresa. Ha un grande allenatore, se lo lasciano lavorare potrà portare la squadra molto lontano, ma conterà molto anche la fortuna». Quali saranno i bomber del campionato? «Non prevedo grosse soiprese. Vedo sempre i soliti nomi da Bobe Vieri a Batistuta, da Inzaghi a Trezeguet, da Chiesa a Montella, da Shevchenko a Del Piero. Fórse la vera sorpresa potrebbe essere Di Vaio, sì questo sarà l'anno della sua definitiva affermazione». E Ferrante? «Nell'ultima stagione da titolare in serie A ho reahzzato 18 gol. Vorrei tornare ad essere protagonista. Ma tornerò, sono sicuro che tornerò, non merito questa situazione. Alla finestra non mi è mai piaciuto stare, voghe tornare ad essere un protagonista». Marco Ferrante è nato a Velletri 30 anni fa

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Europa, Lazio, Roma, Torino, Velletri