Il Settembre dei «Suoni di Giava» di Armando Caruso
Il Settembre dei «Suoni di Giava» IN RASSEGNA ANCHE UNA MARATONA DEDICATA AD HAYDN, DOPPIO APPUNTAMENTO CON MUTI E LA FILARMONICA DELLA SCALA, ARRIVA KURTÀG Il Settembre dei «Suoni di Giava» Si apre stasera con il concerto diretto da Temirkanov Armando Caruso TORINO Torino capitale europea della musica. S'inizia oggi «Settembre Musica», festival dalle multiformi vocazioni, che di anno in anno si rinnova e che in questa edizione n.24, dopo aver esplorato le culture di Cina, Africa Centrale, Stati Uniti, s'è addentrato tra i fascinosi suoni dell'Isola di Giava. La Torino del sobrio barocco piemontese si scopre «anche» città haydniana, e al grande Franz Joseph dedica una maratona; «Settembre Musica» apre nuovi orizzonti e scopre affinità fra l'amatissimo compositore ungherese Giòrgy Kurtàg e lo scrittore e commediografo anglo-irlandese Samuel Beckett; non si accontenta della musica barocca e classica, dell'ottocento romantico e del Novecento storico, ma guarda ai contemporanei con rinnovato interesse, e si spinge fino a Bobby McFerrin che conclude con «Circlesongs» il festival il 22 settembre. Ma le serate più attese restano quelle con i grandi complessi, che dal 4 al 22 proporranno le sinfonie eseguite da direttori d'orchestra e solisti eccellenti. C'è, infine, nel dopo festival. Io «speciale» di Maurizio Pollini. E' questo il «Settembre» di Enzo Restagno e Roman Vlad, i quali progettano novità, mentre Claudio Merlo, dà corpo alle loro idee. LE ORCHESTRE. L'onore di aprire il festival toccherà questa volta a Yuri Temirkanov. Il musicista russo dirigerà l'Orchestra Filarmonica di S. Pietrobui^o. Piatti forti del concerto inaugurale di stasera sono «I Quadri di un'esposizione» nella versione Musorgskij-Ravel e il secondo atto dello «Schiaccianoci» di Caikovskij. Zoltan Pesko, toma a Torino dopo molti anni di assenza per dirigere l'Orchestra del Teatro Regio (7 settembre) in uno degli omaggi a Kurtàg. Pesko diresse al Regio il «Ring», una delle prime maratone wagneriane. Riccardo Muti e la Filarmonica della Scala, al festival ci saranno in due serate: il 10 e l'I 1 settembre. Nella prima, Muti dirigerà la Sesta Sinfonia di Caikovskij, la «Patetica» e la Gran Partita mozartiana K 361 per fiati; il giorno successivo offrirà la Sinfonia n. 1 di Beethoven e la «Renana» di Schumann. L'Orchestra e il Coro di Santa Cecilia e il coreano Myung-Whun Chung interpreteranno la straeseguita «Nona». Dall'estremo Oriente, il 17 settembre, arriva la Tokyo Symphony Orchestra con il suo Kazuyoshi Akiyama. Si potranno ascoltare così musiche giapponesi, pagine di Brahms e di Luigi Nono. Rafael Fruhbeck de Burgos, nuovo direttore principale dell'Qrchestra Sinfonica Nazionale Rai e Uto Ughi sono i protagonisti indiascussi del concerto del 20 settembre. Eseguiranno la Sinfonia spagnola di Lalo (in realtà un concerto per violino e orchestra) e la Sinfonia fantastica di Berlioz. MARATONA HAYDN. Torino, città di Haydn è un'idea geniale di Enzo Restagno. «Tutto congiura perché Torino lo sia - dice il filosofo e storico della musica - paradossalmente sono gli stessi torinesi a non accorgersene». Si presume quindi che Haydn non si fermerà al «Settembre». Intanto, il 15 dopo il pianista Evgeni Koroliov, l'Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Guido Guida (che nella prossima stagione sarà impegnato nel «Ring» wagneriano a Città del Messico, darà vita, in apertura, alla Sinfonia «Le Matin» e, a sera, la sinfonia «Gli Addii», ma ci saranno anche gli interventi di Trii e Quartetti. Da seguire con attenzione la presentazione del recente libro di Andrea Lanza, edito dalla Edt, «Joseph Haydn, il musicista gentiluomo nelle testimonianze di Griesinger e di J.Ch. Diesa e nei diari londinesi». I SUONI DI GIAVA. Enzo Restagno continua ad esplorare l'Oriente. Questa volta porta a Torino «I suoni di Giava». Un'altra chicca; le musiche che nascono dalle piastre metalliche e dalle cetre pizzicate, dai liuti ad arco, dai flauti e dai tamburi. Sono musiche Gamelan che accompagnano le danze giavanesi. Il primo impatto con Giava si avrà 18 settembre: in scena le orchestre Gamelan e le danze di corte sorrette da i South Bank Gamelan Palyers e le danzatrici Bedahya di Yogyakarta. Il 17 alle 17, Restagno coordinerà un incontro con specialisti della cultura indonesiana, quindi il 18 ci sarà il «Wayang kulit», teatro delle ombre ed a sera la poesia cantata di Sunda (Tempang Sunda). Il 19 al pomeriggio. Le danze delle maschere di Cirebon. \ KURTAG E BECKETT. Il compositore ungherese sarà presente a Torino in Conservatorio il 7 alle 17, insieme con la moglie Marta, la pianista che eseguirà alcuni brani del marito. Un «Incontro», tra due grandi personalità della musica e del teatro, di cui si anahzzeranno le affinità culturali. Alle 21, in San Filippo, l'Omajggio a Kurtàg con la Sinfonica Rai diretta da Peskb. L'8, KurtàgWebem-Schoenberg con l'Ensemble ImerContemporain. D12 «Parole e Musica» al Gobetti, quindi il 21 sera al Carignano «Beckett Songs», regista Laszló Hudi. Quest'anno il Festival esplora la cultura indonesiana Zoltan Pesko torna a Torino Il concerto «speciale» di Maurizio Pollini Yuri Temirkanov dirigerà l'Orchestra di San Pietroburgo. Piatti forti del concerto inaugurale di stasera sono «I Quadri di un'esposizione» nella versione Musorgskij-Ravel e il secondo atto dello «Schiaccianoci» di Ciaikovskij
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