Politici in corteo, An lancia l'accusa di R. I.

Politici in corteo, An lancia l'accusa Politici in corteo, An lancia l'accusa Ascierto fa i nomi, il presidente Bruno: legittimo manifestare ROMA An fa i nomi, loro si ribellano: i parlamantari che erano al corteo del 20 luglio a Genova rispondono a brutto muso a Filippo Ascierto, deputato di Alleanza Nazionale, che ieri(ha rivelato i nomi contenuti nel rapporto della'polizia consegnato al Comitato parlamentare d'indagine sui fatti del G8. Óuei nomi erano coperti da omissis:, i parlamentari avrebbero partecipato ad un corteo non autorizzato venerdì 20 luglio. «Accanto a manifestanti con caschi, scudi e altro armamento, c'erano alcuni politici», spiega Ascierto. E giù la lista: si tratta di Gianfranco Bettin, pro-sindaco di Mestre. Dell'assessore alle Politiche sociali del Comune di Venezia, Caccia. Di Luana Zanella e Paolo Cento, deputati dei Verdi. «Più avanti, durante il percorso, è stato notato anche Ramon Mantovani, di Rifondazione». Conclusione di An? «Partecipare ad un corteo non autorizzato, come quello, è una scelta non in linea con la legalità ». Un'accusa che non ha avuto molti sostenitori. nemmeno nella maggioranza. Donato Bruno, il presidente forzista del comitato d'indagine, ha smorzato i toni: «Che ci fossero dei politici lo sapevamo, giustamente volevano partecipare e hanno partecipato, come è diritto di tutti i cittadini e, a maggior ragione parlamentari, di essere presenti la dove accadono degli eventi». Dagli interessati repliche a metà tra il beffardo e il risentito. Gianfranco Bettin: «Confermo la mia presenza insieme a quella di altri parlamentari ed esponenti delle istituzioni, nonché di intellettuali e politici, davanti al corteo delle tute bianche fino a quando non sono incominciati gli incidenti. È una presenza già ricordata da qualche centinaio di servizi giornalistici e perciò perfettamente nota». Stessa osservazione da Paolo Cento e Luana Zanella dei Verdi («Il presunto scoop di Ascierto era solo un fatto noto da tempo alle cronache»). Con tanto di rilancio: «Eravamo in corteo il 20 per costruire momenti di mediazione tra manifestanti e forze dell'ordine». Alla fine, qualcuno ha rigirato l'accusa contro il mittente: «Ascierto e i suoi camerati di Alleanza nazionale erano presenti nella caserma dei carabinieri di San Giuliano, proprio nei momenti in cui molti dei manifestanti fermati erano oggetto di abusi, torture fisiche e psicologiche», ha detto Beppe Caccia, assessore alle politiche sociali del Comune di Venezia. Per poi aggiungere secco; «Ascierto scopre l'acqua calda, è uno Sherlock Holmes in orbace». E lui, Ascierto, non ha lesinato un'ultima uscita: «Caccia dice la verità, ero in caserma a San Giuliano per portare la mia solidarietà alle forze dell'ordine. A parte ciò, le sue farneticazioni non meritano risposta. Si vada a leggere gli atti della Commissione parlamentare...». [r. i.]

Luoghi citati: Comune Di Venezia, Genova, Roma