Sono i campioni della musica

Sono i campioni della musica CONCORSO «BUSONI» UN TORINESE FINALISTA Sono i campioni della musica IRENE CABIATI E' torinese l'unico italiano alla finale del concorso pianistico Busoni di Bolzano, uno dei più selettivi al mondo. Deve misurarsi con 5 agguerriti concorrenti. Venerdì la finale. Luca Basca ci prova per la seconda volta. Anni fa si era classificato quinto. «Mi presento con un bagaglio di esperienze superiore. Sono in forma - annuncia - spero proprio di farcela». Una tappa importante, a 29 anni, quando molti suoi coetanei sono ancora incerti se dare esami all'università o cambiare facoltà. Luca Basca, oltre a partecipare a concorsi prestigiosi, insegna alla scuola di Musica a Imola, è iscritto al Dams (cinema) di Bologna e scrive per una rivista musicale. Un'eccezione? Un talento formidabile? «No - sorride -, sono dotato, ma ciò che mi ha portato qui è la certezza che suonare è la cosa più interessante da fare. Ho lavorato molto». Il suo sogno? «Svegliarmi sapendo che sto vivendo di musica: concerti, lezioni e così via». «Luca è arrivato in alto e sicuramente il suo carattere lo porterà lontano» afferma la sua maestra. Maria Golia, napoletana, che ha guidato molti pianisti torinesi al successo. Fra i più giovani, Gianluigi Buera, Francesco Cipolletta, Gualtiero Togliatti. Un talento si possiede o si costruisce? «Si costruisce - risponde -, ma se non c'è l'anima, la nota rimane una nota e basta: molti giovani, anche dotati, manifestano una grande capacità tecnica, sono veloci, volano sui tasti, ma pochi riescono a far parlare la musica». «Le doti vanno coltivate - ag¬ giunge Daniela Garapelli, coordinatrice del dipartimento di pianoforte e tastiere al Conservatorio -, purtroppo capita che ottime qualità vengano disperse con percorsi non idonei. Ma chi non eccelle, applicandosi, può ottenere buoni risultati». Non bastano quindi le capacità. E' importante affidarle al docente giusto. Il maestro privato può essere determinante (le lezioni costano da 50 a trecentomila lire l'ora) ma anche il Conservatorio sforna eccellenti musicisti. Si entra con la prima media (i privatisti frequentano soltanto le lezioni relative alla musica) e si pagano soltanto le tasse di iscrizione (200 mila l'anno). Quest'anno su 70 domande per pianoforte erano 15 i posti dis jonibili. Tanti gli abbandoni: la disciplina è dura, resistere dieci anni è eroico. Allo strumento si abbinano altri studi di cultura musicale, generale e tecniche. In futuro il Conservatorio offrirà corsi superiori e difficilmente il diploma sarà accessibile agli esterni come avviene ora: Luca Rasca per esempio si è diplomato in netto anticipo, a soli 16 anni, dando gli esami come privatista. Chi è bravo può accedere a borse di studio, suonare in pubblico in manifestazioni organizzate dal Conservatorio e partecipare a concorsi su suggerimento del maestro. Talenti? Ci sono e di tutte le età. Per esempio le allieve della Maestra Cigoli: Elisa Fagà (10 anni, 15 primi premi), le sorelle Marcolongo Chiara (13 anni), Anna (11) e Lucia (7); Paola Pacelli ( 16), Enrica Pellegrini ( 11 ), E ancora Angiola Rocca, 17 anni ( Maestra Quaglino) e i sedicenni Alessandro Mercando, Marco Prete e Andrea Boccaletti (Maestro Bosio); Simona Zoja e Jonathan Santagada { Maestra Monetti) e Anna Naretto (Maestro Verdirame) che a 25 anni insegna Musica da Camera a Francoforte e Vienna. Luca Rasca è tra i sei pianisti prescelti al concorso internazionale «F, Busoni» di Bolzano, Venerdì la finale con l'orchestra

Luoghi citati: Bologna, Bolzano, Francoforte, Imola, Vienna