Polemiche sulla morte del soldato lan di Paolo Passarini

Polemiche sulla morte del soldato lan Polemiche sulla morte del soldato lan Blair sotto tiro: «Una missione decisa in sordina e in fretta» Paolo Passarini corrispondente da LONDRA Gli inglesi sono famosi per non piangere sulle perdite in guerra, ma la morte del soldato del genio lan Collins a Skopje, oltre che ovvio dolore, ha suscitato un palpabile nervosismo. A parte il padre del militare ucciso nell'agguato, che ha criticato la missione in quanto tale, anche l'opposizione conservatrice e parte della stampa accusano il governo di aver sottovalutato l'impegno britannico in «Raccolto Essenziale». E poiché le critiche serpeggiavano anche prima della morte di Collins e della stessa partenza del contingente, i principali responsabili del governo hanno dovuto bruscamente scuotersi dal torpore vacanziero e mostrare iniziativa. Tutto diventerebbe più semplice se i responsabili dell'attentato venissero arrestati, come chiede il governo britannico. Sembra esserci una pista. Kevin Collins, 44 anni, proprietario di una fornace a Sheffield, la città dei disoccupati di «Full Monty», ha dichiarato di essere «immensamente orgoglioso» di suo figlio, ma poi ha aggiunto: «Io non credo che i nostri soldati dovrebbero essere lì. Il Kosovo era diverso, un mucchio di gente innocente veniva uccisa. Questa è una guerra civile tra due fazioni che si combattono l'un l'altra». La verità è che la differenza non è poi molta, salvo che probabilmente era più pericolosa la missione in Kosovo. Ma Collins padre ha raccontato che lan era partito questa volta con minori preoccupazioni dell'altra, quando andò in Kosovo a dragare mine. Tutti, in realtà, si rendono conto che l'incidente di Skopje è stato una tragica fatalità, ma poiché, prima della partenza, c'erano già dei malumori, nell'opinione pubblica, la precoce morte di Collins adesso viene da alcuni letta come una specie di segno premonitore. Dietro questo, ovviamente, vi sono divergenti opinioni politiche. I due contendenti per la poltrona di leader del partito conservatore, lain Duncan Smith e Kenneth Clarke, hanno per un attimo imposto una tregua alla loro sanguinosa battaglia per concentrare il fuoco sul governo. L'accusa è quella che lancia anche il «Daily Mail», che cioè la partecipazione britannica alla missione Nato in Macedonia è stata decisa in sordina, senza discussione e a parlamento chiuso. Certo, i tempi erano molto stretti e le camere erano chiuse, ma qualunque opinione si abbia in proposito, è chiaro che la critica di «frettolosità» ne nasconde un'altra: che il governo abbia forzato i tempi di una decisione sulla partecipazione alla missione e abbia accettato di aumentare il contingente (gli inglesi costituiscono adesso i due terzi del totale) con lo scopo di qualificare la Gran Bretagna come nerbo della futura forza militare europea. Insomma, no- nostante la missione in Macedonia sia gestita dalla Nato, è in realtà la questione europea a animare ancora una volta la discussione. Ma c'è un'altra critica da cui Tony Blair si deve mettere al coperto: quella di trascuratezza. I critici dicono: i nostri ragazzi partivano e i nostri governanti erano in vacanza, senza forse neppure seguire l'azione. Un portavoce di Downing Street ha sentito il dovere di replicare che sia Blair sia il ministro della Difesa Geoff Hoon e quello degli Esteri Jack Straw sono sempre stati «in stretto contatto con l'evolversi della situazione». Straw ha interrotto le vacanze e annunciato un viaggio a Skopje. Blair ha telefonato al presidente macedone Boris Trajkovsky per chiedergli che i colpevoli siano assicurati alla giustizia. E, mentre la polizia inglese partecipa alle indagini, il «Times» cita un testimone, un ragazzo di 18 anni, Sima Stojic, che avrebbe visto cinque adolescenti lanciare il blocco di cemento e ne conoscerebbe l'identità. «Non c'è stato dibattito il Parlamento era chiuso i ragazzi partivano e i ministri si godevano le vacanze». Il titolare della Difesa interrompe le ferie per una visita al contingente inglese lan Collins, il soldato britannico ucciso a Skopje da un blocco di cemento lanciato da un cavalcavia

Persone citate: Boris Trajkovsky, Duncan Smith, Geoff Hoon, Jack Straw, Kenneth Clarke, Kevin Collins, Sheffield, Sima Stojic, Straw, Tony Blair