Del Neri: Sacchi è il mio modello di G.buc

Del Neri: Sacchi è il mio modello «IL MIO CHIEVO IN A NON SARA UNA METEORA» Del Neri: Sacchi è il mio modello FIRENZE «Felici di piacervi». Luigi Del Neri e la sua truppa invitati al ballo dei Grandi non steccano la prima: il Chievo fa bottino pieno davanti alla malconcia Fiorentina e si ritrova strattonato sotto le luci dei riflettori. «Ai ragazzi ho soltanto detto di giocarsela, di non aver paura: il male peggiore sarebbe stata una sconfitta, mica la fine del mondo. Il mio modello è il Milan di Sacchi; l'ideale di giocatore uno alla Domenghini che, sulla fascia, sappia costruire, difendere assalire l'avversario. Credo nell'organizzazione di gioco al servizio dei singoli: se pensiamo soltanto a difenderci dentro l'area prima o poi la rete la becchiamo». Eriberto, Manfredini, Perrotta e compagnia sono i nuovi volti da copertina almeno fino alla ripresa del campionato; poi tutto tornerà in discussione. «Il nostro obiettivo è quello di guadagnarci il rispetto degli altri. Non ci consideriamo una meteora e non parlate di un Chievo che, con la Fiorentina, ha pescato il jolly: se non sbaglio soltanto pochi giorni fa veniva esaltata la prestazione della Roma proprio ai danni dei viola. Nessuno, il giorno dopo il trionfo dei giallorossi in Supercoppa, aveva messo in discussione i tre gol di Totti e compagnia; non capisco perché adesso si debba parlare di una nostra vittoria facilitata da un avversario allo sbando. Il segreto per non perdere la testa sarà quello di ricordarci da dove veniamo: il Chievo in serie A è il risultato di un progetto». Del Neri si specchia in un gruppo che fa del lavoro il primo comandamento. «Anche il minimo particolare - continua il tecnico - può risultare decisivo. Pressing e fuorigioco sono la base del nostro modello, ma presto non saremo più una realtà sconosciuta. Il miglior riconoscimento dopo la gara di Firenze è stato il lungo applauso del pubblico toscano, gente abituata a scenari suggestivi e a campioni come Rui Costa e Batistuta». A Firenze si era trasferito tutto il quartiere dove il Chievo ha conosciuto la sua storia. «Non credo che una società piccola come la nostra possa dar fastidio al calcio dei grandi. Siamo entrati in punta di piedi, ma anche con la certezza che la permanenza nella massima serie potrebbe rivelarsi un obiettivo realizzabile. Nessuno perderà la testa, il cammino è pieno di insidie, per ora ci accontentiamo degli apprezzamenti per il successo sulla Fiorentina». Del Neri sogna il Milan di Sacchi e il suo Domenghini: l'avventura è cominciata lontano dalla ribalta, ma il richiamo delle telecamere è già così forte da far reclamare al tecnico: «Il giusto riconoscimento per il successo di Firenze, una squadra non inferiore a quella che le ha prese dalla Roma di Totti». [g.buc]

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