«I medici dovevano sapere» di Franco Giubilei

«I medici dovevano sapere» «I medici dovevano sapere» Bayer, le accuse della procura di Bologna Franco Giubilei BOLOGNA Dalla procura di Bologna, impegnata nell'inchiesta sulla morte di Antonietta Vicinelli, la donna di 84 anni uccisa dal cocktail gemfibrozil-cerivastatina, partono nuove accuse all'indirizzo dei medici di famiglia: «E' facile constatare che nel panorama scientifico internazionale - Usa, Canada, Brasile, Spagna - i rischi dell'interazione fra le statine e i fibrati erano ampiamente noti da almeno un decennio». Questa la replica della procura alla levata di scudi delle associazioni dei medici di famiglia che, dopo gli avvisi di garanzia per omicidio colposo notificati ai tre sanitari che hanno avuto in cura l'anziana pensionata, si erano ribellate alle accuse di negligenza paventando una giornata di sciopero nazionale della categoria. Le persone indagate sono il medico curante della signora Vicinelli, Salvatore Scandurra, la sua sostituta e una dottoressa di un'associazione privata di guardia medica. A difesa dell'operato di Scandurra, due giorni fa, si era mosso il vicepresidente dell'Ordine dei medici di Bologna Francesco Biavati, spiegando che incompatibilità fra Lopid, il farmaco a base di gemfibrozil assunto per dieci anni dalla Vicinelli, e il Cervasta, a base di cerivastatina, alla data della prescrizione di quest'ultimo (il 17 maggio) non era ancora stata evidenziata nel foglietto illustrativo. L'indicazione sarebbe comparsa molti giorni dopo, a scandalo-Lipobay già noto in tutto il mondo. Biavati aveva aggiunto che a gennaio di quest'anno i due principi attivi (gemfibrozil e Cerivastatina) venivano citati senza pericoli da sinergia nelle note della Commissione unica del farmaco raccolte nel prontuario del servizio sanitario nazionale. Come dire che il dottor Scandurra non era tenuto a sapere le possibili conseguenze dell'associazione dei due farmaci. La Federazione nazionale medici di famiglia di Bologna si è spinta ancora più in là: «Se gli attacchi continuano finiremo col fare solo ricette placebo, senza correre alcun rischio». La risposta a Biavati non si 'è fatta attendere: ieri la procura è intervenuta precisando che «Uno studio del 1990 segnalava il rischio di miopatia e rabdomiolisi (la patologia che ha causato la morte di Antonietta Vicinelli, ndr) nella combinazione fra lovafetatina e gemfibrozil. Altri scritti del 1989 e del 1993 evidenziavano il fenomeno e uno stu¬ dio dell'anno scorso descriveva la rabdomiolisi come dovuta alla combinazione fra cerivastatina e gemfibrozil». A questi studi, corredati da puntuali riferimenti alle pubblicazioni, la procura bolognese aggiunge i «saggi leggibili proprio sul sito internet della Bayer spagnola». . Insomma, se i medici di famiglia fanno quadrato annunciando proteste clamorose e un'assemblea aperta in programma a Bologna per la metà di settembre, dalla pro.cura ribadiscono la linea che ha ispirato gli stessi avvisi di garanzia per omicidio colposo: per il procuratore Luigi Persico e il suo ufficio i rischi derivanti dalla combinazione dei due farmaci devono essere considerati parte delle normali conoscenze professionali della classe medica, e non dei fenomeni imprevedibili. Tanto più che lo stesso Scandurra, nel '97, aveva scritto un libro in cui si parla dei possibili rischi derivanti dall'associazione delle due sostanze. Nel frattempo, un altro caso Lipobay è stato segnalato a Roma, sarebbe il terzo in Italia: un uomo sarebbe rimasto paralizzato alle gambe a causa degli effetti del farmaco anti-colesterolo. Un altro caso Lipobay è stato segnalato ieri a Roma: il terzo in Italia. Un uomo sarebbe rimasto paralizzato alle gambe