Digos e Gsf, guerra di dossier a Genova

Digos e Gsf, guerra di dossier a Genova Digos e Gsf, guerra di dossier a Genova In settimana i primi avvisi di garanzia Brunella Giovata inviata a GENOVA La Digos porta in Procura il dossier sul Genoa Social Forum, il Gsf prepara la sua controinchiesta. Un film, innanzitutto, per documentare gli abusi commessi dalle forze dell'ordine durante le manifestazioni e durante il blitz alla scuola Diaz, la notte tra il 20 e il 21 luglio. E' una battaglia giudiziaria che si combatte a colpi di foto, video, testimonianze (e intercettazioni) che finiscono inevitabilmente ai magistrati, chiamati ad esaminare le posizioni degli uni e degli altri: la polizia che manganella, i manifestanti pacifici eppure arrestati, il «Blocco Nero» che devasta. L'irruzione nel dormitorio (e nel centro stampa) dei manifestanti resta il punto centrale della maxi inchiesta sui fatti di Genova. E su quanto è successo là dentro puntano tutti, da una parte e dall'altra. La settimana che si apre è decisiva, per questo fronte di indagine. Gli avvisi di garanzia raggiungeranno i tredici funzionari e i sette capisquadra, peraltro già iscritti nel registro degli indagati per il blitz alla Diaz. Ma riprenderanno anche i lavori del Comitato di indagine parlamentare, con l'audizione di alcuni esponenti delle forze dell'ordine. Per primo toccherà ad Arnaldo La Barbera, capo dell'Ucigos, poi rimosso, presente la sera dell'irruzione. Poi Ansoino Andreassi, vice direttore vicariò della Polizia, e Francesco Colucci, questore di Genova. Tutti ex, prontamente rimossi dall'incarico. Il giorno dopo sarà il turno di Vincenzo Canterini, responsabile del primo Reparto mobile di Roma. Canterini è uno dei destinatari degli avvisi di garanzia, assieme a tutti gli altri dirigenti di polizia che presero parte all'operazione. Oltre a La Barbera e al suo vice Gianni Luperi, c'erano il direttore dello Sco Francesco Gratteri e il suo vice Gilberto Caldarozzi. Il vice di Canterini, Michelangelo Fournier. I genovesi Spartaco Mortola, capo della Digos; Nando Dominici, capo della squadra mobile; più altri funzionari aggregati per l'occasione, tra cui un vicequestore da La Spezia, Filippo Ferri, e il bolognese Murgolo. E sette capisquadra. Che po- trebberò anche essere interrogati per primi, dal momento che i magistrati non li hanno mai sentiti, nemmeno nella veste di persone informate sui fatti. Ma tutti questi interrogatori sono destinati à slittare in avanti, dopo il 17 settembre, alla fine della pausa feriale (pare improbabile che qualcuno concordi un interrogatorio prima di quella data). Di sicuro verrà sentito quanto prima Ansoino Andreassi. La sua testimonianza - Andreassi non è indagato - servirà a chiarire alcuni punti ancora oscuri della decisione del blitz alla Diaz. Chi fu incaricato di dirigere l'operazione? Durante la prima riunione di quel 20 luglio Andreassi e La Barbera si trovarono su posizioni contrastanti, al punto che il vice direttore vicario della Polizia non prese parte alla seconda riunione della giornata, quella decisiva (dove invece c'era La Barbera). Perché i due dirigenti erano in disaccordo? La questio¬ ne non è affatto secondaria. Ma a far chiarezza sulla notte del blitz, potrebbe servire anche il film di due ore reahzzato dal Genoa Social Forum, che fin da subito ha cominciato a raccogliere le riprese dei cameramen indipendenti presenti alla scuola Diaz, così come le foto. Un materiale difficile da recuperare (molto è stato sequestrato sul posto dalla polizia, altre immagini sono finite chissà dove, nel caos di gente che scappava subito dopo l'irruzione). L'appello del Gsf a mettere a disposizione ogni documento ha però funzionato. Pestaggi di manifestanti assolutamente pacifici, ad esempio. E nella «sezione Diaz», le immagini - anche se malferme - di un uomo che picchia una persona: in abiti borghesi, senza nessun contrassegno di polizia, con i capelli lunghi legati in ima coda di cavallo. Chi è? Presentata in Procura la risposta degli agenti al film di due ore realizzato dal movimento Verrà sentito al più presto l'ex vice di De Gennaro Ansoino Andreassi Un'immagine della scuola Diaz dopo l'Incursione delle forze dell'ordine

Luoghi citati: Genova, La Spezia, Roma