Blitz sulle colline di Hebron Israele vendica i suoi coloni di Aldo Baquis

Blitz sulle colline di Hebron Israele vendica i suoi coloni Blitz sulle colline di Hebron Israele vendica i suoi coloni Aldo Baquis TEL AVIV Reparti terrestri dell'esercito israeliano hanno brevemente occupato ieri un'altura nel settore palestinese di Hebron, nell'intento di dissuadere i militanti palestinesi di Tanzim dal tornare a colpire il sottostante rione ebraico. Il blitz militare, durato tre ore, è scattato subito dopo il ferimento di due giovani coloni. In pochi minuti, tre colonne di mezzi blindati israeliani si sono impadronite della collina Abu Sneineh, dove hanno fatto saltare in aria due postazioni di cecchini, le abitazioni delle famiglie Amar e Takruri. Nel corso dei combattimenti, una donna palestinese di 70 anni è stata stroncata da un infarto. Ieri il capo di stato maggiore, generale Shaul Mofaz, ha avvertito che Israele potrebbe tomare a penetrare nelle zone autonome palestinesi - e anche a tenerle temporaneamente sotto occupazione - se gli attacchi di Tanzim non cesseranno. «Dietro a questi attacchi terroristici - ha affermato Mofaz - ci sono i servizi di sicurezza di Arafat. Su 154 morti, militari e civili, che abbiamo patito dall'inizio dell'Intifada, almeno 61 sono stati uccisi in attentati orditi direttamente da membri dei servizi di sicurezza di Arafat». Su istruzione del premier Ariel Sharon, l'esercito israeliano sta gradualmente accrescendo la pressione sui vertici palestinesi. Ogni giorno reparti terrestri entrano brevemente in zone autonome nella striscia di Gaza, per demolire postazioni della polizia palestinese. In Cisgiordania le maggiori città sono sottoposte a un assedio inflessibile. E gli attentati contro i dirigenti palestinesi si fanno sempre più frequenti, e puntano sempre più in alto. Nei giorni scorsi i razzi israeliani hanno sfiorato il capo della polizia di Nablus e due dirigenti di Hamas. In queste condizioni, i dirigenti palestinesi sconsigliano al presidente Yasser Arafat di incontrare il ministro degli esteri Shimon Peres. «Dobbiamo dimostrare a Sharon che i suoi carri armati e i suoi elicotteri non ci metteran¬ no in ginocchio - ha detto ieri Tawfiq Tirawi, comandante dell'intelligence generale in Cisgiordania -. Che l'Intifada prosegua!» Ma su Arafat - ieri in visita ufficiale in Cina sono esercitate pressioni formidabili. Il presidente degli Stati Uniti George Bush ha giustificato ieri in pieno la richiesta di Sharon di vedere sul terreno una cessazione totale delle violenze prima che si riprenda il dialogo politico fra israeliani e palestinesi. E Arafat, secondo Bush, non ha ancora dimostrato di sforzarsi in maniera sufficiente. Quanto alla richiesta palestinese per l'immediato invio nei Territori di una forza internazionale di osservatori, sembra essersi arenata in un lungo dibattito al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Intanto desta allarme in Israele un'esplosione verificatasi ieri a Haifa, nella moschea Abdallah, la più importante della città. Una donna voleva entrare nel gineceo, ma la porta opponeva resistenza. Quando ha dato uno strattone, è esploso un ordigno che l'ha ustionata. Nel momento dello scoppio, nell'edificio pregavano circa 300 persone. La polizia sospetta che dietro l'ordigno ci sia la malavita locale. Ma gli abitanti ritengono più probabile che sia stata la reazione di «elementi razzisti» israeliani ai recenti attentati suicidi palestinesi nella zona di Haifa. Rappresaglia per due giovani feriti: distrutte due postazioni di cecchini Bomba nella porta di una moschea a Haifa, ustionata una palestinese Combattenti palestinesi sfoggiano una mitragliatrice pesante durante la dimostrazione di ieri a Nablus

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