Internet in crisi, ma non per Tindustria del porno di Lorenzo Soria

Internet in crisi, ma non per Tindustria del porno MOLTI ESPERTI DI SOFTWARE SI SONO CONVERTITI AL BUSINESS PER SOLI ADULTI, IN CRESCITA ANCHE LA PUBBLICITÀ' Internet in crisi, ma non per Tindustria del porno Aumentano i siti, in tre anni quelli che vendono prodotti sono passati da 230 a oltre mille Lorenzo Soria LOS ANGELES Non passa giorno senza che Internet non lasci per strada un'altra vittima. Uno stillicidio di cui non si riesce a intravedere la fine e che ieri ha costretto un altro illustre protagonista a chiudere i battenti: «Industry Standard», il giornale di San Francisco che era diventato uno dei simboli dei giorni di gloria della New Economy. Ma mentre Internet ha cessato di generare ricchezze illimitate e sembra produrre soprattutto licenziamenti e sogni infranti, c'è un settore che continua a fiorire e a crescere come se niente fosse: l'industria del porno o, come la chiamano un po' eufemisticamente in America, la «Aduli industry». «Il sesso vende sempre», spiega sicura Danni Hashe, una exprotagonista di filmini pornografici che ha messo in piedi un sito erotico, «Danni's Hard Drive», attraverso il quale raccoglie 20 dollari al mese da 30 mila abbonati. Che l'industria del pomo continui a prosperare non è poi cosi sorprendente. Così come negli Anni '80 aveva fatto decollare quella delle videocassette, cinque anni fa è stata alla base dell'impetuosa crescita di Internet. «Sesso», per esempio, è sempre stato il termine più ricercato di ogni motore di ricerca. E i siti Web per adulti continuano dunque ad aumentare. Secondo uno studio deir« American Demographics Magazine» quelli che vendono prodotti sono passati in tre anni da 230 a 1.100, mentre quelli che li offrono gratuitamente sono passati da 22 mila a quasi 300 mila. Anche qui i problemi non mancano. «Quella pornografica è un'industria dove tendono ad esagerare la misura di tutto», osserva David Klatell, vice-preside della scuola di giornalismo della Columbia University. Costretto a dover rinunciare ai links che univano il suo portale a vari siti pomo, Yahoo ha visto una seria riduzione del suo traffico. Playboy.com è riuscito a perdere 5 milioni di dollari nel primo trimestre del 2001 mentre il suo archivaie, Penthouse, ha visto un calo nel traffico mensile rispetto all'anno scorso: da 2,7 a 2,3 milioni di utenti. «Un fenomeno legato probabilmente ai licenziamenti nelle aziende high-tech e alla perdita di molti utenti che avevano a disposizione la banda larga», spiega Gerard Vanderleun, direttore di Penthouse.com. Ma se i siti più grandi e ambiziosi hanno subito una battuta di arresto, quelli minori sembrano godere di ottima salute e una delle ragioni, per ironia della sorte, è proprio la crisi di tante start-up Internet costrette a chiudere. Migliaia di esperti di software e di disegnatori di siti Web si sono trovati improvvisamente per la strada. E hanno finito per portare la loro esperienza tecnica e imprendito¬ riale nel mondo del pomo, scambiando sofisticati modelli di business lo business con sesso orale e feticismo. «Ho un sacco di allievi», riconosce Philip Brandes, un canadese che doveva diventare ricco con corsi di navigazione su Internet per anziani e che adesso ha aperto una scuolaa San Francisco, la Aduli Webmaster School, dove rilascia diplomi per «Pornomasters». «Nonostante la crisi, il pomo resta ciò che funziona meglio su Internet - conferma l'attore Ron Jeremy, una leggenda venerata nel mondo del pomo come un Tom Cruise o un Brad Pitt -. La gente vuole vedere sul proprio computer ciò che non può seguire alla televisione». Un'area molto promettente sono i palmari, che permettono di trasportate la pornografia digitale in posti dove non aveva mai messo piede: ristoranti, aeroporti, metropolitane, sale di attesa di ogni genere, eventi sportivi. Poi ci sono i cellulari. Tre mesi fa erano appena una dozzina, ma adesso, secondo un servizio online chiamato Cellmania, i siti che portano materale adulto attraverso il telefonino sono almeno cinquanta. «E' facile e divertente - sostiene Alan Reiter, un consulente del merca- to della telefonia -. E se sei in giro con il tuo telefono e non hai niente da fare puoi sempre scaricare una foto». Un altro osservatorio dal quale seguire la crescita dell'industria del pomo nel cyberspazio è Adult Video News. Mentre a San Francisco «Industry Standard» ammaina mestamente la bandiera, nella San Femando Valley, nel cuore dell'industria del pomo subito al di là delle colline di Los Angeles, il giornale dedicalo esclusivamente agli eventi di quell'industria scoppia di salute. E di pagine di pubblicità. «L'anno scorso sono stati prodotti 11 mila film, contro i 400 prodotti da Hollywood - spiega Paul Fishbein, il fondatore -. E arriva a tutti, senza limiti demografici». Ma adesso basta, Fishbein deve andare. Lo aspettano a una riunione per iniziare a organizzare gli Adult Video Awards, gli Oscar del pomo che si terranno a Las Vegas, in gennaio. re riPENTHOUSE.COM d sii, poutics, ahd mrisr PENTHOWffipRIALS .VK* La pagina web di «Playboy» e dello storico rivale «Penthouse» Nel cyberspazio è in forte crescita anche l'industria dei video per soli adulti: nel 2000 sono stati prodotti 11 mila filmati

Persone citate: Alan Reiter, Brad Pitt, Danni Hashe, David Klatell, Gerard Vanderleun, Hard, Paul Fishbein, Philip Brandes, Tom Cruise, Yahoo

Luoghi citati: America, Hollywood, Las Vegas, Los Angeles, San Francisco