Euro ancora in rialzo l'inflazione scende Fazio: più crescita

Euro ancora in rialzo l'inflazione scende Fazio: più crescita Euro ancora in rialzo l'inflazione scende Fazio: più crescita Il governatore: possibile uno sviluppo del tre per cento l'anno La moneta unica (a 0,92) marcia verso la parità con il dollaro I prezzi del Quindici sono calati al 2;807o, in Italia a quota 2,9 Armando Zeni MILANO L'euro che sale e che ieri ha fatto un altro passo verso quota 0,92 per un dollaro e l'inflazione che scende in Europa, Italia compresa. Eurolandia respira, dopo mesi di notizie contraddittorie i dal punto di vista economico e con una Bce fortemente impegnata a mantenere alta la guardia sul fronte dei tassi per evitare impennate dei prezzi, la evira sembra cominciare a dare i suoi frutti. A luglio, come ha comunicato ieri Eurostat, l'ufficio statistico comunitario, l'inflazione tendenziale nella zona euro è scesa per la seconda volta consecutiva al 2,807o dal 3,007o del mese precedente e dal picco massimo del 3,4"}*) registrato nel mese di maggio. Un risultato salutato con favore dal portavoce dell'esecutivo comunitario Kerstin Joma che ha riconosciuto che «è in atto un trend positivo». Certo, le distanze rispetto ai livelli inflattivi di un anno fa restano ancora considerevoli se solo si ricorda che nel luglio del 2000 l'incremento dei prezzi era fermo al 2,30Zo, ma molti elementi lasciano intravedere che effettivamente sul fronte dei prezzi il peggio in Eurolandia (e ancor più nell'Europa allargata a tutti i 15 Paesi dell'Unione dove a luglio l'inflazione tendenziale si è assestata al 2,60Zo) sia alle spalle. Una conferma viene dall'andamento dei prezzi in Italia. Ieri l'Istat ha comunicato l'incremento di luglio, un più 0,107o, che ha portato al 2,907o l'indice annuo dei prezzi al consumo in calo rispetto al 30Zo del mese di giugno. Dato contraddittorio, a ben vedere, quello italiano perché pur a fronte di un calo del tendenziale annuo (da 30Zo a 2,90Zo) l'Italia è uno dei tre Paesi nei quali i prezzi, pur rallentando, sono comunque aumentati anche a luglio. Per gli amanti delle statistiche i maggiori tassi annui di avunento dei prezzi a luglio in Eurolandia si sono avuti in Olanda (+5,20Zo), Portogallo (4-4,30Zo) e in Grecia (4-4,20Zo) mentre i più bassi in Gran Bretagna (-l-l,40Zo), Francia (-f-2,20zó) e Danimarca (+2,3%). Resta il fatto che la frenata di luglio ha subito trovato eco nelle dichiarazioni a caldo di molti esponenti politici e sindacali con questi ultimi particolarmente decisi (per bocca, per esempio, del segretario Uil Luigi Angeletti) a chiedere un taglio dei tassi da parte della Bce per favorire la crescita economica: «Occorre - ha detto Angeletti - preoccuparsi meno ài inflazione e più di scarsa crescita». Mentre per la Confmdustria il dato di luglio conferma, come ha sottolineato il capo dell'ufficio studi Galli, «che la bolla inflattiva del 2000 si sta esaurendo, come avevamo previsto». Certo è che a frenare la dinamica dei prezzi in Eurolandia e quindi anche in Italia contribuirà sicuramente il deprezzamento del dollaro che, in soldoni, significa innanzi tutto calo dei costi del petrolio e delle materie prime. E' stato calcolato che un recupero dell'euro verso quote paritarie nei confronti del dollaro (si prevede un cambio a breve a quota 1,05-1,10) può tagliare di almeno un punto percentua¬ le l'inflazione rendendo possibile il tetto del 20Zo auspicato un po' da tutti. Fatto sta che anche ieri l'assestamento sul fronte delle monete è andato avanti con l'euro che in serata era trattato sui mercati finanziari d'oltre Atlantico a 0,9176-0,9178 rispetto allo 0,9144 del giorno precedente. Nessun dubbio sulle ragioni di questo deprezzamento agosta-. no di re dollaro che nasce dall'esigenza dell'industria americana di avere ima moneta più debole per esportare meglio ma che trova esca anche nei ribassi di Wall Street che in qualche modo spingono gli investitori a una fuga dal dollaro. Certo è che la maggioranza degli analisti concorda sulla velocità del processo di ribilanciamento nei cambi tra le grandi monete, dollaro, eu¬ ro e yen, partito nelle ultime due settimane d'agosto e che potrebbe chiudersi non prima di fine anno. E che il processo d'aggiustamento tra le monete possa essere addirittura più veloce di quello inizialmente previsto lo confermano i numerosi allarmi che ormai quotidianamente arrivano dagli Stati Uniti sulla situzione di molte grandi aziende, dalla Ford alla Dell Computer, dalla Hewlett-Packard alla Ciena, quegli stessi waming profit che stanno producendo ribassi sensibili degli indici borsistici Dow Jones e Nasdaq e che la dicono lunga sull'esigenza in tempi stretti dell'economia americana di una ripresa che dopo la ripetute manovre sui tassi della Federai Reserve solo una svalutazione del dollaro può innescare. L'INFLAZIONE IN EUROPA I TASSI DI INFLAZIONE SU BASE ANNUA A LUGLIO CONFRONTATI CON QUELLI DI GIUGNO; I DATI IN PERCENTUALE •dato provvisòrio Fonte: Eurostat LUGLIO 2001 GIUGNO 2001 Olanda Portogallo II Grecia Irlanda Scagna yj Svezia Eurolandia Austria E ITALIA Belgio Eu-15 Finlandia Germania | Lussemburgo Danimarca Hjjj i Francia G.Bretagna ' m' WtmSkjrjrws vH Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio

Persone citate: Angeletti, Antonio Fazio, Galli, Hewlett, Italia Belgio, Luigi Angeletti, Zeni