«La polizia italiana non ha capito nulla»

«La polizia italiana non ha capito nulla» SONO RIENTRATI IERI A VIENNA: LA RAGAZZA QUACCHERA E' FIDANZATA CON UNO DI LORO «La polizia italiana non ha capito nulla» Gli attori austriaci: le armi improprie? Birilli e una palla da tennis reportage Brunella Gioverà ;?-::V::'i'- - -^ ' ^ inviata a VIENNA AL Brennero hanno trovato ad aspettarli i fotografi. Ma li hanno fregati: una coperta in testa e via, sul pulmino che li aspettava da ^re. A Vienna hanno trovato le mamme, e quelle non le freghi: anche le mamme degli antagonisti più estremi si commuovono, davanti a un figlio finito in carcere per associazione armata, e per di più in terra straniera. Soprattutto quando questi dichiarano pubblicamente: «Noi siamo teorici della "Spassguerrilla"», ovvero la guerra di strada fatta per gioco, sotto U naso di pohziotti che rimangono vittime - al peggio - di un marameo. E così lacrime e abbracci, per i ragazzi e le ragazze del «VolxTheaterKarawane». La Procura di Genova li sospetta di appartenere ai Black Bloc. L'Italia li ha espulsi, l'Austria fa finta di niente. Vienna poi, più che indifferenza non dimostra. Oggi è il giorno in cui ognuno si lecca le ferite, ritrova genitori angosciati e fidanzati spaventati da quelle denunce di molestie sessuali filtrate dalle carceri italiane. Ed è anche il giorno in cui l'americana Susan Thomas ritrova il suo, di fidanzato: un austriaco incontrato nella Karawane, im amore interrotto dagli arresti, lei a Voghera, lui ad Alessandria. Appena scarcerata, la ragazza quacchera ha deciso di far tappa a Vienna, e da qui ripartirà per gU Stali Uniti (dove l'aspettano i genitori). Ma solo dopo averlo riabbracciato, con calma, e buona pace dei quaccheri. Perché a Genova si sono intrecciate le storie personali e la storia politica di mi gruppo che rifiuta con forza l'accusa di appartenere a quella intemazionale del Black Bloc che gira l'Europa in occasione dei grandi summit, devastando alla grande tutto quello che trova. A questa accusa loro reagiscono con durezza. Il carcere li ha segnati, nessuno di loro c'era mai stato prima. «Stiamo cercando di riprenderci, questa è stata un'esperienza molto forte per tutti noi». Niente nomi, ed è praticamente un ordine: «La legge del nostro Paese vieta di fare il nome di chi finisce in carcere o sotto inchiesta». Gli attori e le attrici di questo gruppo teatrale politico ci tengono però a dire alcune cose: «L'Italia non ha capito niente di noi. Ci ha preso per devastatori, ma noi non lo siamo». E allora, cosa siete? Su questo punto rispondono citando il «Tule-Bianche-Konzepte», l'idea delle Tute bianche di Casarini. «Noi l'avevamo detto, molto prima di partire per Genova: la nostra Karawane si accosterà alle forme della protesta italiana. E avevamo anche dichiarato ufficialmente che non ci sarebbero state formazioni violente., "Keine schwarzen Blockbildungen", niente di quello che voi definite Black Bloc». E le «armi improprie» (la definizione è dei carabinieri che fecero il sequestro sui mezzi degli austriaci)? «Tutti oggetti di scena», ribadisce il loro portavoce. I «tre birilli modello giocolieri». La «pallina da tennis inserita in un collant per realizzare una fionda». Quella «cuffia rossa da capelli» che potrebbe persino essere una cuffia da piscina. La «camera d'aria» da camion, «che noi usiamo per costruire una specie di mostro, e così sbeffeggiamo i costruttori di pneumatici». «Ma qui la faccenda è seria», avverte il loro difensore austriaco, Wilfried Embacher. «GU italiani hanno preso le persone sbagliate. I miei clienti hanno subito un trattamento antidemocratico e profondamente ingiusto». L'avvocato accusa però anche il governo austriaco, che «ha fornito alle autorità italiane liste di persone sospette, tra cui quattro dei miei difesi». Cita d rapporto del Kos dei carabinieri, che recita: «Molte delle sunnotate persone sono attiviste del VolxTheaterKarawane e membri del "No Border". Hanno partecipato ad alcune manifestazioni in Austria, insieme al cosiddetto Black Bloc, rimanendo coinvolti in scontri con le forze di polizia». Ma i carabinieri - dice Embacher hanno ricevuto queste informazioni dagli austriaci, e gli austriaci si sono basati su informazioni vecchie, su inchieste già archiviate. «Questo non basta per tenere in carcere dei ragazzi».

Persone citate: Brunella Gioverà, Casarini, Susan Thomas, Wilfried Embacher