«Dopo Tarresto, un giorno airìnferno»

«Dopo Tarresto, un giorno airìnferno» «Dopo Tarresto, un giorno airìnferno» Susan Thomas torna in Usa: a Genova anche abusi sessuali Maurizio Molìnari corrispondente da NEW YORK Indossando una maglietta bianca con su scritto «Libertà per tutti i prigionieri politici» l'americana Susanna Thomas, 21 armi di età, è tornata in patria rivelando di aver passato «24 ore di vero inferno» dopo il suo arresto a Genova durante il summit del G8 ed accusando gli agenti italiani di aver «minacciato e molestato sessualmente» alcuni dei componenti del gruppo artistico «VolxTheaterkarawane». La giovane quacchera del New Jersey ha rilasciato interviste a raffica ai media americani descrivendo come un incubo quella che ha passalo e negando fermamente ogni rapporto con i gruppi violenti. «Ci hanno accusato di essere complici del Black Bloc solo perché ci hanno trovato in possesso di alcuni oggetti di colore nero - ha raccontato - e dopo essere stati arrestati abbiamo passato momenti terribili, un giorno di inferno». L'accusa alle forze dell'ordine italiane è pesante: «Alcuni di noi sono slati picchiati severamente, a più riprese, alui invece sono stati minacciati sessualmente, vi sono stali casi di abusi sessuali». La studentessa del Bryn Mawr College non vuole aggiungere altri dettagli ma, mostrando a tv e fotografi le palme delle mani con scritto «Libertà per lutti» in tedesco, dice che «quanto abbiamo passato a Genova mi ha fatto comprendere l'importanza della solidarietà con tutti i prigionieri politici». «A Genova c'è ancora tanta gente in carcere - aggiunge hanno bisogno di sostegno, preghiere e solidarietà, da ora in poi sarà questa la mia missione, mi dedicherò a difendere i loro diritti». La Thomas è stala formalmente espulsa dalla giustizia italiana assieme ai suoi due connazionali Patrick Stof- fel dell'Illinois e Brian Sating dell'Ohio. Gli unici commenti positivi riguardano il soggiorno nella prigione di Voghera: «Siamo stati trattati bene, stavamo assieme, condividevamo tutto, perfino lo spazzolino da denti, siamo usciti da questa esperienza più solidali ed uniti che mai». «Io non sono mai stata picchiata ma solo minacciata di colpi con un lungo bastone dagli agenti italiani ha dichiarato in un'intervista mandata in onda dalla televisione Abc - mentre ho visto con i miei occhi persone che prima stavano bene, poi sono state portate fuori e quindi sono tornate sanguinanti, gonfie di botte e piene di lividi, quando le portavano via sentivamo a distanza chiaramente i rumori delle percosse che ricevevano». Tornata in New Jersey, la Thomas ha fatto sapere ai genitori di non avere fretta di tornare a casa e di dover prima «andare a trovare alcuni amici». Si dedicherà nelle prossime settimane alla sua tesi sulle «radici spirituali e tecniche dell'attivismo sociale» ed alla preparazione di «iniziative di solidarietà» a sostegno degli ex compagni di detenzione a Voghera. Il Dipartimento di Stalo dopo aver salutato con «soddisfazione» la conclusione della vicenda giudiziaria della Thomas, ha mantenuto un profilo molto basso, evitando di pronunciarsi sui motivi dell'arresto a Genova. Le autorità americane guardano in queste settimane con crescente timore all'organizzazione delle pro¬ teste del movimento anti-globalizzazione in occasione degli incontri del Fondo Monetario Intemazionale e della Banca Mondiale a Washington il 29 e 30 settembre. Numerosi gruppi anarchici ed antimperialisti americani si sono dati appuntamento nelle ultime due settimane di agosto in alcuni «campeggi estivi» per «prepararsi alla battaglia di Washington». Si tratta di corsi intensivi per «aggiornare» i partecipanti sia sui temi della protesta che sulle tecniche per confrontarsi con le forze dell'ordine. Susan Thomas la sera del 14 all'aeroporto di tinaie, prima di imbarcarsi per l'America

Persone citate: Brian Sating, Susan Thomas, Susanna Thomas