Gelata d'agosto per il Giappone La Borsa ko, export in picchiata di Paolo Baroni

Gelata d'agosto per il Giappone La Borsa ko, export in picchiata LA CRISI DEL SOL LEVANTE: IL PAESE CONTINUA AD ARRANCARE. IL NUOVO PREMIER SCOMMETTE SULLE RIFORME Gelata d'agosto per il Giappone La Borsa ko, export in picchiata scenari Paolo Baroni EXPORT a picco. Borsa in caduta libera, yen in ribasso: l'unico «valore» in rialzo a Tokio è quello della colonnina di mercurio. L'estate quest'anno è caldissima, l'economia invece è ancora sotto ghiaccio, in caduta libera. Ieri, dopo l'ennesima ondata di profit warning sui titoli tecnologici l'indice Nikkei ha toccato un nuovo minimo storico a quota 11.477,56 punti (-2,20Zo su venerdì scorso). L'indice guida della Borsa di Tokio non finiva così in basso dalla vigilia di Natale dell'84. Sono stati i titoli dei maggior gruppi della componentistica elettronica ad aver spinto al ribasso il mercato appesantito sin dalla mattina dai nuovi allarmi sugli utili lanciati venerdì, a mercati chiusi, dai gruppi Rohm e Advantest. Rohm, uno dei colossi del settore dei microchips, considerato finora al riparo dalla crisi dell'hi-tech mondiale, ha tagliato del 56nZ) le stime sui propri utili. Advantest, specializzata nei macchinari per il controllo qualità dei semiconduttori, ha invece visto crollare ad appena 4 miliardi di yen i suoi guadagni netti. La Borsa ha reagito malissimo a questi dati: le azioni Rohm sono prima scese a quota 15.520 yen (contro i 17.500 di venerdì) e quindi sono state sospese, mentre Advantest è letteralmente crollata: -7,40Zo. A rendere ancora più fosco il quadro congiunturale, sempre ieri, è arrivata la notizia che a giugno il surplus delle partite correnti, a causa del calo delle esportazioni, è diminuito per il settimo mese consecutivo. L'attivo della bilancia delle partite correnti è sceso del 40,5?^ rispetto a giugno 2000 a 771,2 miliardi di yen. Il surplus commerciale è invece sceso del 32,4nZo con le esportazioni in calo deir8,90Zo e le importazioni in rialzo dell'1,7%. La colpa? E' del cattivo andamento dell'economia Usa, primo partner commerciale del Giappone sottolineano gli esperti di Tokio e dalla congiuntura nel resto dell'Asia, che fino all'inizio dell'anno aveva alimentato fortemente le esportazioni nipponiche. Il governo, a fronte di questa situazione, non può che prendere atto della crisi: l'economia giapponese, recitava l'ultimo rapporto diffuso la settimana scorsa, «è ulteriormente peggiorata». Si tratta di un ulteriore passo indietro rispetto al rapporto di luglio nel quale si parlava semplicemente di «peggioramento». Il Giappone oggi sta affrontando il suo undicesimo anno di mancata crescita, e i massicci interventi dell'esecutivo non hanno ancora fatto nulla per rilanciare l'economia. Le banche hanno gravi sofferenze, i profitti delle imprese sono in netto calo, la disoccupazione è arrivata al massimo storico (4,90Zn). E come se non bastasse il rallentamento dell'economia mondiale peggiora ulteriormente il quadro, causando un ulteriore ridimensionamento dei profitti per effetto della diminuzione nelle esportazioni di auto, computer e altri prodotti nei quali il Giappone ha sempre avuto la leadership mondiale. «Crediamo che stia continuando il peggioramento e che la frenata si sia intensificata», spiega Haruhito Arai, economista di fiducia del nuovo premier Koizumi. Il Governo cerca ancora una volta di correre ai ripari promettendo drastiche riforme per incoraggiare la crescita. Per questo giovedì scorso ha approvato le linee guida del bilancio 2002 che prevedono un enorme taglio nella spesa. Le spese complessive dello Stato saranno ridotte di 3.000 miliardi di yen, qualcosa come 54.000 miliardi di lire. Tra i tagli annunciati le spese correnti (800 miliardi di yen in meno), gli aiuti ai paesi in via di sviluppo e i fondi per i lavori pubblici cheteranno decurtati del 10nZn. È soprattutto quest'ultimo intervento a rappresentare la vera «svolta» riformista del nuovo premier: negli ultimi 10 anni, infatti, tutti i suoi predecessori avevano fatto ricorso a man bassa a colossali lavori pubblici, spesso inutili, per «drogare» l'economia e sostenere l'occupazione. Non solo il Giappone non è ripartito, ma oggi si trova anche a fare i conti con un debito pubblico balzato a 12 milioni di miliardi di lire, pari al 12S0Zo del Pil. Le uniche voci di bilancio destinate a salire sono le spese sociali, che aumenteranno di 700 miliardi di yen prevedibilmente per maggiori sussidi di disoccupazione e riconversione della manodopera, mentre maggiori fondi verranno destinati ad aree definite prioritarie per il rilancio dell'economia, come le nuove tecnologie e lo sviluppo urbano. Tagli alla spesa, privatizzazioni e trasparenza per le imprese indebitate potrebbero infatti produrre un ulteriore shock per il paese, soprattutto a livello occupazionale. Gli osservatori criticano la genericità del piano del governo e si lamentano per le tante lacune. «Questa è solo di una bozza», ribatte il governo. «Per ora era importante indicare la direzione di percorso - ha spiegato pubblicamente Koizumi che per giovedì ha annunciato una conferenza stampa -. Il resto sarà fatto nei prossimi mesi». L'incertezza però resta alta e per questo il Ministro dell'economia Heizo Takenaka continua a premere sulla Banca centrale nella speranza di ottenere un nuovo taglio dei tassi da tempo però già vicini allo zero. Secca la risposta dei vertici della Boj che oggi riunisce il proprio comitato direttivo: l'uso della leva monetaria non è una risposta adeguata ai problemi dell'economia. Giunti a questo punto, dunque, ai giapponesi non rimane che sperare nel solleone. A Tokio, infatti, in questi giorni circolano voci secondo cui la calura delle ultime settimane starebbe determinando una corsa agli acquisti di condizionatori e di bibite fresche, un fenomeno così forte da tradursi addirittura in una crescita consistente dei consumi privati. Per Arai si tratta però solamente di un abbaglio - o meglio - di un vero e proprio colpo di sole: «Non credo che questa estate particolarmente calda riesca a risollevare le sorti della nostra economia». Il Nikkei ai minimi dair84 Ora c'è chi si illude che il gran caldo spinga gli acquisti di bibite e condizionatori d'aria e quindi rilanci i consumi i T i 20.434 19.534 18.634 17.734 16.834 15.934 15.034 14.134 13.234 12.334 11.434 24Z11Z'99 07Z03Z'(X) 21Z06Z'00 28Z09Z'(X) 18Z01Z'01 02Z05Z'01 13Z08Z'01 Il premier giapponese Koizumi

Persone citate: Del Sol, Haruhito, Heizo Takenaka, Koizumi, Rohm

Luoghi citati: Asia, Giappone, Tokio