L'Ente tabacchi ai privati, gara al via

L'Ente tabacchi ai privati, gara al via MONOPOLI A FINE MESE PRONTO IL BANDO PER L'ETI. BORGHETTI: ALLO STUDIO PROGETTI A PARTIRE DALLA RETE DELLE TABACCHERIE L'Ente tabacchi ai privati, gara al via Una cordata italiana sfida tutti i giganti stranieri del settore privatizzazioni IL fatturato non è stratosferico - l'anno scorso a colpi di sigari, sigarette e pacchetti di sale è stato di 1.800 miliardi, ma in compenso la rete distributiva di 58 mila tabaccherie fa gola anche a operatori diversi dai colossi del fumo. Per la privatizzazione dell'Eri, l'Ente tabacchi italiani che dal luglio del 2000 è stato trasformato in Spa, i giochi si riapriranno a fine mese, con la pubblicazione del bando di gara e le successive manifestazioni d'interesse per la gara a trattativa diretta. Ma già in questi mesi molti occhi sono puntati sull'azienda ritornala all'utile sotto la gestione di Maurizio Basile - 35 miliardi il risultato netto 2000 contro i 7 dell'anno precedente - che rappresenta 'ultima eredità nel campo delle privatizzazioni del governo Amato e che in base a valutazioni fatte su analoghe imprese straniere potrebbe spuntare un prezzo di vendita di circa tremila miliardi. Negli scorsi mesi al ministro dell'Economia sono arrivate le lettere d'intenti di Altadis - il consorzio formato dalla spagnola Tabacalera e dalla francese Seta - del colosso Brilish American Tobacco, il secondo produttore mondiale. La Japan Tobacco e la britannica Impe- rial Tobacco, secondo fonti di mercato, potrebbero puntare anch'esse sulle sigarette italiane e pure la Swedish Tobacco uscita due anni fa dalle sigarette per concentrarsi nei sigari potrebbe essere attratta dalle potenzialità del «toscano». Proprio i sigari interessano molto quella che finora è l'unica cordata italiana che punta ufficialmente all'Eli - forse in concorrenza con la Sisal - cioè la Imprenditori associati guidata da Piofrancesco Borghetti. E' un gruppo composito nucleo di investitori guidato dr. quattro grandi soci - Interbanca, 21 Investimenti della famiglia Benetton. De Agostini e la Bor- ghetti 5- C. che unisce Borghetti al consulente d'impresa Gianfilippo Cuneo - che complessivamente possiedono oltre il 50nZn del capitale, a cui si aggiunge una miriade di altri soggetti: si va da quelli bancari come Nuova holding Sanpaolo, Popolare Bergamo-Credito Varesino, Meriolbarca di Pier Domenico Gallo, e la merchant bank Hopa di Emilio Gnutti, a nomi noti come Marzotto, Fossati, Pelliccioli, Zanon, Tabacchi. E a loro potrebbe unirsi anche la Fit, la Federazione italiana dei tabaccai, «che ci ha fatto sapere - spiega Borghetti - di essere disposta a rilevare fino al 10nZ(i della nuova socie¬ tà». I soci già presenti hanno preso l'impegno di versare 500 miliardi di capitale, poi decideranno come muoversi, anche in base allo condizioni del bando di gara. «L'elemento forte per noi dice ancora il leader della Imprenditori associati - non è tanto il fumo, ma la rete di 58 mila punti vendita che offre possibilità di sviluppo enormi. Oggi nelle tabaccherie si gioca al Lotto, si spediscono lettere, ma per noi ci possono essere molti altri sviluppi di cui per ora preferisco non parlare». Facile immaginare che anche l'esperienza di Borghetti nel gruppo Limoni - la catena di profumerie nel cui capitale è presente anche la De Agostini di cui è azionista di maggioranza possa integrarsi facilmente con la rete di distribuzione dei tabaccai. E del resto nella compagine azionaria c'è chi si occupa di editoria, chi di occhiali, chi - sempre Borghetti con la sua azienda tedesca Jean Pascale, di abbigliamento casual... Anche nel settore del fumo vero e proprio (24 mila miliardi spesi in Italia nel 2000, di cui 18 mila finiti al Fisco), la cordata italiana distingue comunque tra il mercato delle sigarette che non offre prospettive di sviluppo enormi e quello dei sigari che - dice Borghetti - «ha delle possibilità di espansione entusiasmanti, anche all'estero». La partecipazione alla gara promette di essere nutrita, anche se sulle decisioni dèlie grandi multinazionali del tabacco potrebbero pesare eventuali vincoli all'occupazione posti dal governo per l'Eti. E così i soci di Imprenditori associati puntano a vincere anche battendo il tasto sul carattere tricolore - finora senza concorrenti - della loro proposta: «E' una cordata che ha carattere industriale, fatta anche per tenere in Italia un'azienda italiana», dice Borghetti. [f. man.) IL GRUPPO Al RAGGI X 47 milioni ^4 prodotte all'anno di cui 12 su licenza per Philip Morris ■■iiwiiMiiiiiiiiinipii—i - enr) tonnellate -"JU dj sigari Stabilimenti 9 manifatture di sigarette, dislocate su tutto il territorio nazionale 2 manifatture di sigari, a Lucca e a Cava dei Tirreni 7000 addetti 17qc; miliardi I /bb di |ire di ricavi nel 2000 oc -i miliardi DD' l di utile Principali marchi nazionali di sigarette MS, Club, Linda, Nazionali Marchi prodotti per Philip Morris Diana, Marlboro, Muratti e Mercedes Maurizio Basile, presidente dell'Eli

Luoghi citati: Bergamo, Cava Dei Tirreni, Italia, Lucca, Monopoli