«Niente cibo finché non rivedrò Milingo»

«Niente cibo finché non rivedrò Milingo» «Niente cibo finché non rivedrò Milingo» Protesta la moglie Maria e il Papa telefona all'arcivescovo per consolarlo ROMA «Amo mio marito e lui ama me, farò lo sciopero della fame in piazza San Pietro per rivederlo, mi batterò fino alla morte». Ambientazione da Dolce vita e toni da melodramma in un grand hotel di Villa Borghese per il «j'accuse» di Maria Sung in lacrime, assediata nella sua prima, hollywoodiana conferenza stampa da decine di fotografi e cineoperatori, scortata come una diva, tra limousine dai vetri fumé e calici di champagne. Ma è ormai certo il ravvedimento di Milingo, che ha già comunicato alla moglie la sua volontà di restare nella Chiesa. «Ci incontreremo ancora - ha assicurato - ma non come sposi». Anche Giovanni Paolo n da Castelgandolfo, ieri, si è rallegrato con una telefonata per la sua decisione con l'ex arcivescovo di Lusaka, in ritiro spirituale in un monastero. Maria Sung nega ogni contatto e si dispera perché non riesce a parlare con il presule, sul cui capo pende una scomunica per apostasia. Si rifiuta, però, di chiarire se il matrimonio sia stato registrato civilmente negli Stati Uniti. Un mix di svenevolezza e caparbietà anima la protagonista di questo ennesimo colpo di scena del «caso Milingo». «Ci siamo sposati davanti a Dio e all'umanità - afferma, scos- sa da singhiozzi - tutti sanno che siamo sposati». La consorte dell'esorcista, da cinque anni seguace del reverendo Moon, parla di tutto senza esitazioni e ogni tanto estrae un fazzoletto dalla borsetta per asciugarsi gli occhi. «Mi chiedono tutti se le nozze siano state consumate - spiega, con un sorriso malizioso - siamo marito e moglie, è facile immaginare...». Maria Sung rifiuta di prendere in considerazione l'ipotesi che il vescovo guaritore possa lasciarla. «Mi ha promesso che sarebbe tornato - sostiene - e io lo aspetto. So che mi proteggerebbe a costo della sua vita. Adesso non so dov'è ed ho paura di ciò che gli sta accadendo. Sono pronta a morire pur di ritrovarlo». La dottoressa coreana ha intenzione di digiunare fino a quando non le sarà permesso di riabbracciare il prelato «che ora non è libero di parlarmi e incontrarmi» L'ulti- mo colloquio tra i coniugi risale a mercoledì. Da allora Maria Sung dichiara di non avere più avuto sue notizie. «Sono rimasta tranquilla osserva- perché credo in mio marito. Quando siamo lontani, si preoccupa sempre di mantenere i contatti, stavolta invece ha chiamato solo una volta, tre giorni fa, per raccomandarmi di lasciare l'hotel di Milano e andare in un luogo sicuro. Mi ha ribadito che stava combattendo una dura battaglia e che non era libero di parlare ma che si sarebbe fatto vivo presto. Da allora l'ho solo sentito dire, in Tv, di non essere più solo e di dover prendere in considerazione la mia presenza ed i miei diritti umani». Nel suo racconto la commozione lascia spesso il posto alla determinazione. «Ci siamo impegnati rivela - a decidere tutto insieme e a risolvere ogni questione guar¬ dandoci negli occhi». Polemizzando con le molteplici e contrastanti versioni dei fatti fomite da Maurizio Bisantis, portavoce italiano di Milingo, Maria Sung lancia un appello alla stampa affinché la aiuti a trovare il marito. «Se avete un qualche rispetto per i nostri diritti umani di coniugi- sottolinea affranta - per favore aiutateci. Ci amiamo da morire, dalla Chiesa pretendo giustizia e pietà. Imploro il Papa di lasciarci prendere una decisione insieme. Molti mi hanno detto di rivolgermi alla polizia, ma io preferisco chiedere al Vaticano di essere fedele alla fede cristiana che professa. La Santa Sede, mi dicono, si sta prendendo cura di mio marito. Voglio sapere dov'è, so che lui vorrebbe raggiungermi ma non glielo permettono. Non lo vedo da quasi una settimana e ho paura. Il mio unico desiderio è d'incontrarlo e sentire la sua voce. Se egli non desidera le mie stesse cose, voglio sentirlo dalla sua bocca». Maria Sung, che sfoggia un elegante tailleur nero ed una sciarpa bianca di seta attorno al collo, non dubita delle intenzioni del celebre esorcista. «Dovunque andrà e qualunque cosa deciderà di fare - assicura - lo seguirò con tutto il cuore». La Santa Sede replica: «Meritano rispetto i sentimenti di Maria Sung come il travaglio spirituale di monsignor Milingo, ma basta con le strumentalizzazioni». «Farò lo sciopero della fame in piazza San Pietro Non so dove si trovi e adesso ho paura» «Ci amiamo da morire Dalia Chiesa pretendo giustizia e pietà Vi imploro: lasciateci decidere insieme» Maria Sung ha detto che seguirà Milingo «Dovunque andrà» LE TAPPE

Luoghi citati: Lusaka, Milano, Stati Uniti