Magia delle Perseidi, nuvole permettendo

Magia delle Perseidi, nuvole permettendo Magia delle Perseidi, nuvole permettendo TRA IL 10 E 12 AGOSTO, CONSUETO APPUNTAMENTO CON LE STELLE CADENTI, IN REALTA' SCIAMI INCANDESCENTI DI PARTICELLE DELLA COMETA SWIFT-TUTTLE Giordano CevolanK*) DAL 10 al 12 agosto si ripropone l'appuntamento con lo slolle cadenti di San Lorenzo. Lo Perseidi - questo è il loro nomo - sono uno sciamo di particelle rilasciato dalla cometa Swift-Tuttle, cho bruciano al contatto con l'ai mosfera ad una velocita di oltre 200 mila chilometri orari, lasciando dietro di sé una scia luminosconte. Ma la gente le chiama «lacrimo di San Lorenzo» in ricordo della tragica morte dell'arcidiacono Lorenzo che il 10 agosto del 258 dopo Cristo fu condannato a morire su una graticola perché si era rifiutato di consegnare all'imperatore Valentiniano lo ricchezze della Chiosa che papa Sisto I aveva destinato ai poveri prima di morire. Secondo la leggenda, il cielo pianse calde lacrimo facendo cadere laute stollo che puntualmonto ogni anno si ripresentano il 10 agosto. So sogniamo gli eventi dogli ultimi anni, ci accorgiamo invoce cho la data dol massimo dolio Porsoidi (come quella dogli altri sciami meteorici) si è spostata in avanti di due giorni, al 12 agosto per l'esattezza, che anche quest'anno è la data dol picco di attività. E questo grazie al moto di precessione degli equinozi, un moto che l'asse della Terra compio in 26 mila anni e che produco uno slillamenlo dolio posizioni dello stelle in cielo rispetto alle stagioni. Alle Perseidi e ad altri sciami cometari iperveloci, come le Leonidi e le Orionidi cho sono particolarmente ricchi di meteore luminose (fireballs e bolidi), si stanno oggi interessando l'astrobiologia e l'esobiologla, por i richiami sempre più insistenti alle eventuali formo di vita che potrebbero essere trasportale da questi piccoli corpi. Da «Science News» di maggio si apprendo cho alcuni ricercatori dell'Università di Chicago hanno costruito in laboratorio una specie di «cannone cometario» in grado di sparato piccoli bossoli contenenti inolocole organiche a velocità paragonabili a quelle d'impatto dello meteore. La scoperta è cho le pressioni d'impatto sono in grado di polimerìzzare lo molocole in strutturo più complesse, piuttosto cho distruggerle come si riteneva fino a poco tempo fa. L'esperimento avvalora i risultali di un altro esperimonlo fatto con sensori attivi nella banda dol vicino ultravioletto a bordo di aerei nel corso della campagne dello Loonidi del novembre 1999, quando i risultati hanno fatto balenare l'ipotesi che all'intorno clolla scie dei bolidi dolio Loonidi vi fossero condizioni appropriate per sintetizzare molecole organiche complesse. In definitiva l'atmosfera si comporterebbe conio un laboratorio in grado di fornirò le condizioni più opportuno per produrre materia organica più complessa partendo da molocolo organiche elementari (peraltro già da tempo scoperte nelle come¬ te). L'aspetto più interossanlo è che il processo di polimerizzazione non avverrebbe nella tosta del bolide ma nella coda luminescente più fredda (si tratta comunque di lemperaturo di parecchie migliaia di gradi) lasciata dalla meteora nel suo percorso in atmosfera. Il connubio tra atmosfera e meteora si rivelerebbe così fondamentale noll'agovolare la produzione di molocole organiche probiotiche. Questa ipotesi sta appassionando anche gli esobiologi, che ritengono da tempo che forme di vita possano giungere nel sistema solare attraverso la materia interstellare. Il numero di agosto della rivista «Discover» affronta anche il, tema se sia possibile che la vita si possa trasferire da un sistema solare a un altro. In Nuova Zelanda è in funzione da qualche anno il radar AMOR (Advanced Metoor Orbit Radar) cho osserva e registra ogni giorno velocità e orbite di circa 1000 meteore. Di queste, mediamente 2 sono di origine inlerstellaro, come risulta dallo loro velocità, maggiori di 72 km/s, valore massimo consentito ai corpi del sistema solare per non sfuggire nello spazio estra-solare. E' curioso il fatto che quando le orbile delle meteore interstellari vengono riportale sulla sfera celeste per confrontarle tra loro, le orbite tendono a addensarsi in corrispondenza di Beta Pictoris, una stella lontana 51 anni luce, ritenuta un sistema solare in formazione (con un grosso disco di polvere interstellare che è slato di recente fotografato). Se consideriamo che il radar AMOR copre una porzione di spazio pari al 3-4'Zo della superficie terrestre, è facile concludere che in media 100 miliardi di meteore interstellari attraversano ogni giorno (18 mila miliardi l'anno) la sfera che contiene l'orbita terreste. Fino a poco tempo fa il nostro sistema solare ci appariva come un mondo isolato in cui la vita ha avuto una sua solitaria evoluzione. Le più recenti osservazioni radar sembrano smentire questa credenza, rivelando l'esistenza di meteore interstellari che attraversano liboramente i nostri spazi. Difficile oggi pensare al fenomeno delle «lacrime di San Lorenzo», il più noto e romantico tra gli sciami meteorici, come ad un fenomeno esclusivo del nostro pianola. {*)Cnr-lsao, Bologna

Persone citate: Beta Pictoris, Orbit, Swift, Tuttle

Luoghi citati: Bologna, Nuova Zelanda