Milingo: «Presenterò mia moglie al Papa»

Milingo: «Presenterò mia moglie al Papa» Milingo: «Presenterò mia moglie al Papa» Con il Vaticano disgelo parziale: i tempi della trattativa li dettiamo noi ROMA Dal Papa con la moglie accanto. L'arcivescovo sposato vuole che la coreana Maria Sung prenda parte ai prossimi colloqui con Giovarmi Paolo II e ril'iut.a di chiarire i suoi rapporti con la setta di Moon. «Il reverendo - ribadisce Milingo - sa che per me non è tacile far parte della sena. Sento di appartenere alla Chiesa, ma è necessario che l'accordo con i miei superiori sia reciproco, per non scavalcare i diritti di nessuno. Mia moglie deve essere rispettata, stiamo affrontando insieme la questione e anche lei sarà interpellata dalla Santa Sode». Ma il disgelo è solo parziale. «I tempi della trattativa devono essere brevi - spiegano nel suo entourage - e al Vaticano i tempi glieli dettiamo noi». Dopo la sospensione della minaccia di scomunica, non ha più carattere ultimativo la data del 20 agosto fissata dal cardinale Ratzinger. L'attuale legame tra Milingo e Moon, però, non è stato chiarito. Milingo, secondo i capi della setta, non ò giunto in Italia contro la loro volontà, anzi il blitz è stato pianificato nei minimi particolari. «Monsignore - affermano - sta seguendo una strada del cui esito non si può purlare e ha voluto liberarci dal sospetto di condizionarlo e tenerlo in pugno». Il guru ha subito messo al corrente la sposa di Milingo del suo desiderio di coinvolgerla nella trattativa che sta conducendo con la Curia e Maria Sung ha espresso la sua totale disponibilità. Perciò la dottoressa coreana è a Roma con il marito. «Moon - rivelano i collaboratori del guru - ha sempre consiglialo al presule di incontrare il Papa, poiché non intende sottrarre le persone alla loro religione». A conferma della loro lesi, gli adepti affermano di aver persino gli estremi dei biglietti usati per raggiungere l'Italia e che l'esorcista «ha più volte usalo i nostri telefoni per comunicare con Roma», sostenuto nel suo duplice sforzo di riconciliazione con la Chiesa e tutela del legame coniugale. «La nostra sottolinea il «numero due» dell'organizzazione, Shanker - e un'associazione i cui membri appartengono a varie fedi. Sin dall'inizio, non abbiamo mai combattuto la Santa Sede. Il Pontefice ci ha commossi con la sua decisione di ricevere personalmente l'arcivescovo, giunto a Roma con il sostegno e le preghiere di Moon». Poche ore prima della sua partenza, il 5 agosto, il prelato ò stato ricevuto dal guru coreano, che lo considera «voce potente e ascoltata per la promozione della purezza e della fedeltà alla Chiesa». Mentre nell'episcopato non manca chi, come il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro, storce il naso per la grande attenzione riservata in Vaticano, negli ultimi giorni, all'esorcista, in molti si interrogano sulla reale posta in gioco. «AI di là della risonanza scandalistica implicita nella vicenda di un presule sposato - osserva il teologo Raffaele Garofalo - occorre interrogarsi sul diffondersi di una religiosità del sensazionale che travisa il significato autentico della fede. Milingo viene da uno sperduto villaggio dello Zambia e la povertà è stata la sua prima convivenza forzata. Ci si aspettava che il vescovo africano, come tanti missionari, facesse suo l'impegno per il riscatto di quel popolo, ma lui ha preferito diffondere l'aspetto magico-superstizioso della religiosità». Nei Vangeli si parla di miracoli e guarigioni, ma essenzialmente non è su di essi che si fonda la fede cristiana. «La setta di Moon - commenta il teologo - ha la valenza di una multinazionale della superstizione, più che lo spirito di Dio, vi aleggia l'anima del commercio. Al peccato di favorire la superstizione si aggiunge quello, più grave, di bùmUamento della credulità altrui. Con fini non proprio disinteressati», [g-gal.l L'arcivescovo Milingo e la moglie in una foto del giorno del matrimonio

Luoghi citati: Caserta, Italia, Roma, Zambia