FIONA Un salto nella gloria «E ora faccio la mamma» di Giorgio Barberis

FIONA Un salto nella gloria «E ora faccio la mamma» PRIMO TITOLO PER L'ITALIA Al MONDIALI DI ATLETICA: LA MAY E' D'ORO NEL LUNGO RISCATTANDO CON UN CAPOLAVORO LA SUA ANNATA PIÙ' DIFFICILE FIONA Un salto nella gloria «E ora faccio la mamma» Giorgio Barberis inviato a EDMONTON FANTASTICA Fiona. In poco più di un mese riesce a trasformarsi da insicuro anatroccolo in splendido cigno e, a suo agio nel clima di un Canada dove nel 1988 quando ancora gareggiava per la Gran Bretagna vinse il titolo mondiale juniores di salto in lungo, agguanta la sua decima medaglia in otto anni di attività intemazionale con la maglia azzurra: un oro al quale attribuisce particolare significato («E' la risposta alle tante bastonate che ho ricevuto») alla vigilia della grande scelta di interrompere l'attività nel prossimo anno in modo da avere il tempo per realizzare il desiderio di diventare mamma («Questa volta la sfida è con me stessa perché svolgere bene il ruolo di madre sarà il più difficile dei mestieri»). Se a Goteborg nel 1995, quando vinse il suo primo titolo mondiale assoluto, la May era una 26enne in piena ascesa, alla quale non era difficile prevedere un futuro ricco di soddisfazioni, oggi è una donna matura, teoricamente all'apice della carriera, senz'altro meno disincantata di allora e più umorale. Ma al di là dei pregi e dei difetti del personaggio, a volte probabilmente anche mal consigliato nella forzatura di certi atteggiamenti, è atleta caratterialmente forte, capace di esaltarsi nel confronto, che già adesso - superata la maternità pensa al ritomo ossia ai Mondiali di Parigi 2003 e all'Olimpiade di Atene 2004 («Carica e motivata dall'essere rimasta per un certo periodo fuori dalla scena»). Quasi sempre una gara di salto in lungo si risolve per pochi centimetri, magari per un refolo di vento. E qui a Edmonton sono accadute entrambe le cose: la russa Tatyana Kotova è stata battuta per un centimetro mentre il soffiare di Eolo è stato capriccioso, senza però permettere a nessuna delle saltatrici di avvantaggiarsene alla fine in maniera decisiva. Fin dal primo tentativo di 6,86, staccando a 22 cm dall'asse con un vento favorevole di 3,7 metri al secondo («Un salto di sicurezza, che mi doveva garantire di poter poi dare il meglio nei successivi cinque»), la May si è portata in testa alla gara. Il timore riguardava l'autonomia di Fiona, ma i successivi tentativi lo hanno fugato anche se dopo il terzo salto di 7,02 (staccando a 14 cm dall'asse), al quarto la Kotova si è pericolosamente avvicinata con 7,01, mentre le altre si affannavano ormai per le posizioni di rincalzo senza dare l'impressione, come poi è stato, di potersi avvicinare più di tanto. «E in ogni caso sostiene l'azzurra - se la Kotova o un'altra avesse fatto 7,03 sono sicura che sarei riuscita poi a migliorarmi ancora anch'io». Dalla tribuna i tecnici hanno preferito che la May non cam¬ biasse rincorsa, che continuasse a «regalare» qualche centimetro in fase di battuta nella speranza che un refolo improvviso l'avvicinasse eventualmente all'asse di stacco proiettandola verso una misura che avrebbe definitivamente chiuso la gara. Non è accaduto, ma non ce n'è stato neppure bisogno. E d'altronde con la serie messa insieme (6,86 ventoso, 6,97, 7,02 ventoso, 6,73, 6,97, 6,80 ventoso) sarebbe stata un vero peccato, quasi un'ingiustizia, se Fiona non avesse vinto. «Il Canada mi porta fortuna sorride ora la May - perché qui, a Sudbury, nel 1988 ho vinto il mio primo titolo importante (mondiale juniores, ndr) e ho conosciuto Gianni lapichino, che oggi è mio marito oltreché mio allenatore insieme a Gianni Tucciarone». Britannica di nascita ma gia¬ maicana d'origine, la May dopo il matrimonio è diventata italiana nel 1994, alla vigilia degli Europei di Helsinki dove (terza) conquistò la prima delle sue medaglie per l'Italia. Da allora, ogni anno, è salita su di un podio importante, recriminando amaramente almeno in un paio di occasioni, ai Giochi di Atlanta quando venne scavalcata dalla nigeriana Chioma Ajunwa e ai Mondiali di Siviglia, quando a batterla fu la spagnola (ex cubana) Niurka Montalvo dopo uno stacco in cui sfiorò la plastilina dell'asse di battuta. Certo è che proprio dalle sconfitte la May ha tratto via via nuove motivazioni. Inguardabile nelle prime gare di quest'anno («Dicevate che Fiona saltava per i soldi - lamenta lapichino -, ma in realtà era perché solo in gara poteva perfe- zionare il gesto tecnico»), quando si è trasferita a Formia per allenarsi con Tucciarone, lo ha fatto con rabbiosa determinazione al punto da stupire persino il tecnico («Sosteneva carichi di lavoro che abitualmente non sopporta neppure un uomo»), ritrovando così anche la qualità per le sue prestazioni. E si è presentata in pedana con la convinzione di poter vincere anche se «la sconfitta di Marion Jones sui 100 non mi ha stupita, perché nessuno è imbattibile. Così come vai su, poi scendi anche». Brava Fiona, Almeno come atleta ha saputo confermare tutto il suo talento, guadagnandosi ampiamente quella vacanza che adesso vuol fare con il suo Gianni («Sì, soltanto io e lui») prima di «regalarsi» il premio più bello, che dice con voce decisa: «Un bambino». Un solo centimetro sulla Kotova dopo una gara condotta fin dall'inizio «E'la risposta alle tante bastonate che ho ricevuto Adesso vado in vacanza con mio marito, faccio un bambino e torno per i Mondiali del 2003» Edmonton ^^ ^ Fiona May Z 7'0' ITALIA ' 12 dicembre 1969 ^'JiffmiiBBIP Slough (Gran Bretagna) ll/JiTfliSil^iESiit 1.81 m per 60 kg P 1995 Oro Campionati del mondo Goteborg 6,98 0 199^ Argento alìel3^1Ì^adJ^A"tTa7rta7,M"'" O f997 Oro ai mondiali indoor 6,86 Bronzo ai mondiali di Atene 7,03 6 1998 Òro agii Europei indoor 6,91 Argento Europei di Budapest 7,11 Q 1999 Argento ai mondiali di Siviglia 6,94 C 2000 Argento alle Olimpiadi di Sydney 6,92 O 2001 Òro ai mondiali di Edmonton 7,02 Il suo record personale è di 7,11 (primato italiano) La gioia di Fiona May subito dopo la conclusione della gara mondialedi Edmontonche le ha consegnato Il secondo titolo iridato dopo quello conquistato nel '95aGoeteborg A destra, l'azzurra riceve l'abbraccio del marito Gianni lapichino, suo allenatore :sarcHi^iMiI^HlM:i:M^V,l:!r:W.S;WM^M«k««fc. ItTlETA SPECIALITA DA A' ® Sydney Maree 1500 Sud Africa Usa Q Eduard Hamalainen decathlon Bielorussia Finlandia ® Wilson Kipketer- 800 Kenya Danimarca @ Driss Mazouzi 1500 Marocco francia Q Dmitrli Markov asta Bielorussia Australia Q» Mohammed Mourhit 5000 Marocco Belgio Q Jerome Remain triplo Dominica Francia ® Kareem Streete-Thompson lunqo Usa Is. Cayman 0 Khalid Khannouchi maratona Marocco Usa Q Galina Astafei alto Romania Germania Q Eunice Barber eptathlon Sierra Uihe Francia Q Lyudmila Enqqvist. 100 hs Russia Svezia Q Tatyana Griqorieva asta Russia Australia Q Fiona May lunqo Inqhilterra Italia Q Niurka Montalvo lunqo Cuba; Spagna Q Nicole Ramalalanirina 100 hs Madagascar Francia @ Yatfima Belkacem 5000 Marocco, Francia Q Glory Alozie 100 hs Nigeria Spagna ® Maiyiiin Martinez triplo Cubarf Italia.