Antinori non cede «Clonerò un bimbo entro due mesi»

Antinori non cede «Clonerò un bimbo entro due mesi» Antinori non cede «Clonerò un bimbo entro due mesi» L'esperimento insieme con un altro medico in due laboratori segreti «Nessun rischio, ora pretendo le scuse formali dal ministro Sirchia» Maurizio Molinarì inviato a WASHINGTON I medici Severino Antinori e Panayotis Zavos non si sentono affatto sconfitti dopo lo scontro all'Accademia delle Scienze e vanno all'attacco: incominceranno entro sessanta giorni l'opera di clonazione di un essere umano in due località segrete. All'indomani della conclusione sul palco dell'Accademia delle Scienze di Washington del braccio di ferro con decine di scienziati contrari alla clonazione umana, è stato Zavos, direttore dell'Istituto di Andrologia nello stato del Kentucky, a svelare che «la decisione è presa». «Io e il professor Antinori - ha detto Zavos fra trenta e sessanta giorni da oggi incominceremo a lavorare sulla clonazione umana in due località segrete in Paesi differenti». L'annuncio ha colto di sorpresa l'Accademia delle Scienze perché lunedì Antinori e Zavos - riuniti nello stesso progetto - avevano più volte ripetuto pubblicamente che sebbene vi fossero «centinaia di coppie disponibili» l'opera scientifica era lungi dall'iniziare. «A novembre metteremo in moto la macchina della clonazione umana - ha confermato Severino Antinori, che deve la sua notorietà al fatto di aver consentito il parto ad una donne di 62 anni nel 1994 ma prima di terminare il progetto servirà ancora molto tempo perché i cloni verranno congelati, studiati e controllati numerose volte al fine di averne poi di assolutamente sani». Antinori difende la sua tecnica: «Si basa sulla creazione di embrioni derivati da cellule di individui adulti che verranno congelati e studiati, il processo verrà poi ripetuto trasferendo il nucleo di una cellula di clone in un nuovo ovulo ospite per ottenere così un nuovo clone, che sarà conservato e studiato a fondo alla ricerca di possibili difetti da eliminare attraverso le più collaudate tecniche di analisi e diagnosi, l'operazione si ripeterà ancora fino ad avere la certezza di avere un embrione assolutamente sano». A dispetto delle numerose critiche ricevute - ieri diversi quotidiani americani parlavano di un «processo alla cattiva scienza» - Antinori e Zavos sono usciti rassicurati dalla battaglia all'Accademia delle Scienze: «Siamo riusciti a dimostrare che le loro catastrofiche previsioni sull'esito della clonazione umana non stanno in piedi» dice il medico italiano, assicurando che la prossima settimana spiegherà al «pubblico italiano» che cosa ha davvero in mente. Ma nella corsa alla clonazione del primo essere umano Antinori e Zavos devono tenere d'occhio la concorrenza di Clonaid del medico francese Brigitte Boisselier, «vescovo» della setta dei Raeliani che si considerano di origine extraterrestre. La Boisselier è stata l'unica a non presentarsi all'appuntamento di Washington con documenti e diapositive sui suoi studi scientifici: «Non sono autorizzata a rivelare nulla, è una ricerca privata» ha ripetuto anche ieri. A differenza di Antinori e Zavos la Boisselier ritiene che la clonazione umana non debba essere considerata solo l'estremo rimedio all'infertilità di una coppia ma «una delle opzioni» da sotto¬ porre a chi si presenta da un medico chiedendo di essere assistita nella riproduzione. Da Washington Severino Antinori è tornato ad attaccare il ministro della Sanità Sirchia: «Non solo lo querelo ma pretendo anche che mi presenti formalmente le scuse perché io non ho mai fatto nulla di contrario alla normativa dell'Ordine dei Medici». Nell'Accademia delle Scienze intanto si è lavorato ieri a porte chiuse per redi¬ gere una «relazione sulla clonazione umana» che sarà resa nota entro il mese di settembre. Il testo è destinato a pesare sull'atteso voto del Senato in merito alla messa al bando totale di ogni tipo di ricerca su embrioni e cellule staminali. È ritenuta invece imminente la dichiarazione del presidente Usa, George Bush, su «scienza e vita» da cui dipende la possibilità di finanziare con fondi pubblici ricerche sulle cellule staminali. «Ci serve ancora tempo perché gli embrioni saranno congelati, studiati e controliati in modo che risultino assolutamente sani» smmmm A sinistra, Severino Antinori e Panayotis Zavos Sopra, un laboratorio di ricerca

Luoghi citati: Kentucky, Usa, Washington