SCHR0EDER

SCHR0EDER SCHR0EDER «La Germania f ren d intervista Andreas Petzold ans Peter Schùtz ma niente drammi» intervista Andreas Petzold Hans Peter Schùtz Lorenz Wolf-Doettinchem CANCELLIERE Schroeder, la crescita su cui sono state fatte tante promesse non sembra essersi verificata: la disoccupazione aumenta, le cifre sulla congiuntura sono pessime. Non ha nulla dire? «Ma in quale paese vive? Nel 2000 abbiamo avuto una crescita del 3 per cento. Quest'anno avremo una crescita tra 1' 1,5 e il 2 per cento, che corrisponde alla media degli anni Novanta, E abbiamo ancora la possibilità di raggiungere il tetto del 2 per cento. La disoccupazione non diminuisce quanto ci aspettavamo, ma diminuisce comunque in confronto all'era Kohl». Ogni giorno i tedeschi leggono di tagli ai posti di lavoro. Prima la Siemens che ha tagliato 10.000 posti, poi il settore edilizio che ne ha eliminati altri 60.000. E di fronte a tutto questo il cancelliere dice che non si tratta di un problema serio... «Non dico: è tutto in ordine. Cerco di confrontarmi con questa situazione facendo le opportune distinzioni. Naturalmente posso immaginarmi condizioni di crescita e di occupazione miglioiri. Ma non vedo alcuna ragione per ritrarre la Germania con tinte così fosche». La sua politica della «mano calma» suona sempre di più come un'ammissione di impotenza, uon crede? «Mano calma significa non lasciar seguire all'isteria della stampa l'isteria della politica. Le persone in questo paese sentono che non ce n'è ragione. Confido nel fatto che sarà data fiducia a un governo percepito come una forza calma. Calmo per me significa forte». Parole forti, azioni deboli... «Ma dove vive? Su un altro pianeta? Quest'anno con la riforma delle tasse abbiamo mobilitato 45 miliardi di marchi, E la riforma sarà portata avanti secondo i piani. Ciò significa che abbiamo restituito al contribuente 45 miliardi e questo proseguirà anche il prossimo anno. Non ci lasceremo turbare dalla CDU/CSU che ora pretende di nuovo di capire qualcosa di economia e ci consiglia di lasciar perdere lo smantellamento del debito pubblico». L'opposizione consiglia anche di rendere più flessibile il mercato del lavoro. Cosa ne pensa? «Lo stiamo facendo con la riforma del lavoro attivo con cui cerchiamo di creare una mediazione più efficace tra disoccupati e mondo del lavoro. Dovremmo rendere più debole la tutela dal licenziamento e aumentare la possibilità di impieghi a breve termine? Certo, potremmo farlo. Ma non vogliamo, I lavoratori non sono il luogo di manovra del capitale, né è possibile lasciarli in mezzo a una strada in caso di crisi economica. Ho a cuore il destino delle famiglie di lavoratori. Per questo sono un socialdemocratico», Una volta lei ha detto: «Se non riusciamo a ridurre in modo significativo la quota dei disoccupati non meritiamo di essere rieletti». La promessa di ridurre il numero dei disoccupati a tre milioni e mezzo non potrà più essere mantenuta... «La disoccupazione sarà comunque più bassa che all'inizio della legislatura. Non ci basta, abbiamo obiettivi più ambiziosi, ma il governo non è responsabile per i problemi legati alla cattiva congiuntura internazionale. Ciò che potevamo fare sul fronte nazionale lo abbiamo fatto. A tutti quelli che ora improvvisano nuovi programmi di congiuntura dico; volete solo fare di noi i responsabili del debito che voi avete creato! No, non finanzierò nessun progetto che potrebbe gravare sulle spalle dei nostri figli e dei figli di nostri figli». Non sarebbe possibile neanche fare una legge per l'abolizione degli straordinari, come chiede il capogruppo socialdemocratico Struck? «Non ho alcuna intenzione di farla. Ho "il massimo rispetto per Peter Struck, e credo che il suo consiglio fosse più che altro un appello alle parti sociali. Per questo non c'è bisogno di alcuna legge». Nel combattere la disoccupazione non è necessario investire di più sul lavoro temporaneo? «Sì, su questo punto possiamo migliorare. Il 40 per cento dei lavoratori temporanei rimangono nell'impresa in cui sono stati assunti; il sistema può e deve essere migliorato. La mia proposta è inserire questa questione nella legge sul lavoro attivo». Che cosa pensa di una ulteriore riduzione dell'orario di lavoro? «Gli esperti che si occupano degli orari di lavoro hanno da tempo superato questa discussione, che riemerge di tanto in tanto in occasione dei "vuoti estivi di notizie". Non credo che in futuro avremo occasione di occuparci ancora di queste proposte. L'argomento è esaurito», I sindacalisti, in previsione delle consultazioni sui salari, hanno già annunciato una stagione calda... «Anche i datori di lavoro con le loro formulazioni non sono affatto tranquilli. Io non mi pronuncio su minacce o discussioni in tema di percentuali. Lo scorso anno le parti sociali sono arrivate a deliberazionji assolutamente ragionevoli. Confido nel fatto che sarà così anche questa volta». Quando la si sente parlare così si ha l'impressione che non ha intenzione di fare molto di più fino alle prossime elezioni. «Ecco un altro giudizio superficiale. Fatta salva la riforma sui vuoti delle lattine, tema comunque importante a livello intemazionale, abbiamo portato al Senato tutti grandi progetti di riforma. Abbiamo appena trattato il secondo patto di solidarietà e la parificazione delle finanze tra i Laender. E ora abbiamo il compito di portare avanti il grosso progetto di Otto Schily per una legge dell'immigrazione». Nonostante tutto, abbiamo l'impressione che il suo zelo riformatore langua. «L'agenda politica è molto fitta, anche in tema di politica estera. Non dobbiamo dimenticare questo punto. In Macedonia si potrebbe ora raggiungere una soluzione, e in questo caso saremmo in condizioni di avere una vigilanza da parte della Nato con la partecipazione tedesca». Per questo ha bisogno di una maggioranza in parlamento. «Se i due partiti in conflitto sono già pronti a deporre le armi di propria volontà, per il parlamento non sarà così difficile dire di sì. Sono quasi sicuro che si raggiungerà la maggioranza: alla vigilanza su una soluzione politica, che si fonda sulla libera volontà di en¬ trambe le parti, la Germania può e deve prendere parte». Ma dove sono i nuovi temi della politica estera? «Sono venuto a conoscenza di un'interessantissima proposta della consulente per la sicurezza americana Condeleeza Rice. Ha detto che per l'America è ora immaginabile che la Russia possa un giorno entrare a far parte della Nato. Presumo che la Rice si sia espressa dopo essersi consultata con il presidente Bush e considero questa proposta molto seriamente». E lei può immaginarsi che la Russia un giorno entrerà a far parte della Nato? «Chi pensa in una dimensione storica più ampia non può escludere che a lungo termine anche la Russia non diventerà un membro della Nato, Trovo l'intervento della signora Rice estremamente coraggioso». La prossima settimana farà nuovamente un giro per la Germania dell'est. Andrà in veste di donatore? «No, non andrò in giro con il libretto degli assegni. Prenderò in esame progetti e cercherò di formulare un'azione politica. Ad esempio lo scorso anno è andato in porto il progetto di ristrutturazione dei prefabbricati. Per me questo viaggio ha il senso di dare un segnale forte, poiché la qualità della vita nelle due parti della Gennania non è ancora la stessa e l'est ha diritto a una particolare attenzione. Non ultimo, da parte del cancelliere». Il capo della FDP Westerwelle le ha di nuovo gettato le braccia al collo e le ha offerto sostegno politico. Accetta l'offerta? «No, Ho un buon rapporto di lavoro con molti politici della FDP, soprattutto con il signor Westerwelle, Ma questo non ci impedirà di combattere nella prossima campagna elettorale per diventare il più forti possibile. Poiché la SPD da sola non può ottenere la maggioranza assoluta diremo agli elettori che andiamo avanti con una coalizione che funziona bene. E loro dovranno decidere se va bene o no. Che possano decidersi anche per altre costellazioni politiche fa parte della sfida democratica». La possibilità di ricorrere ai liberali in caso di bisogno la fa sentire più tranquillo ? «Ho sempre detto che quante più opzioni ha un partito tanto più tranquillamente può avvicinarsi al giorno delle elezioni». Per il momento su una cosa non c'è dubbio: in tutte le statistiche i rosso-verdi hanno la maggioranza. «Non è comunque questo il motivo per cui porlo avanti la coalizione con i verdi. Durante le vacanze ho avuto un lungo colloquio con Joshcka Fischer sulla Macedonia, il Medio Oriente e le future prospettive dei rosso-verdi e entrambi siamo giunti alla conclusione che in questa coalizione ci sono pochi molivi di dissenso». Come spiegare al nuovo centro il fatto che ha recentemente preso in considerazione la possibilità di un'alleanza con la sinistra della PDS (il partito comunista tedesco)? «Come cancelliere non ho fatto questo. Da anni la mia linea è: sulle coalizioni si decide lì dove si ha la responsabilità. Ripeto ancora una volta che a livello di governo non c'è la minima possibilità di una collaborazione con la PDS. Questo partito ha idee astruse in politica estera e illusorie in politica interna. Perciò con loro non si fa nulla». Allontaniamoci dalla politica. Chi decide in casa Schroeder che cosa si vede il sabato sera tv? Si vede il calcio? O cosa? «Prima alle 18,30 vedevo sempre "Ran" (una trasmissione sportiva, ndr). Ma non mi è mai venuto in mente di costringere la mia famiglia a vedere il calcio alle 20 e 15. A quell'ora guardiamo sempre "Scommettiamo che...?" con la nostra bambina. Mia moglie e mia figlia non sono interessale al calcio, e per questo ho dovuto reprimere le mie inclinazioni. Sarà così in molte famiglie e posso solo sperare che i padri non si impongano in modo autoritario». Copyright «Stern» Non dico: i ètutto in ordine Ovviamente posso immaginarmi condizioni di crescita e di occupazione migliori. Ma non vedo alcuna ragione di fare un ritratto a tinte fosche Nel 2000 abbiamo avuto un aumento del Pil del 30/0, quest'anno saremo tral'1;5edil207o che corrisponde alla media degli anni Novanta e comunque abbiamo ancora la possibilità i migliorare I disoccupati? Sono comunque rrfeno di quando c'era Kohl Aumentare la flessibilità? I lavoratori non sono il campo di manovra del capitalismo Ho a cuore il destino delle loro famiglie per questo sono socialdemocratico Governo paralizzato fino alle elezioni? Falso, abbiamo portato al Senato tutti i grandi progetti di riforma ed ora c'è la nuova legge sull'immigrazione DER rammi» te i a do o ni ue feno hl il cHosGoFalso, al Sepelegge Germveste«No, nolibretto esame prlare un'pio lo sporto il ne dei psto viagsegnale della stepaultimre». Il caple habraccsosteferta«No, Hlavoro FDP, soWesterwimpedirsima caventare ché la SPre la mmo agli eti con unbene. E va bene si anchpolitichecratica»La poliberafa sen«Ho sem

Luoghi citati: America, Germania, Macedonia, Medio Oriente, Russia