Stati Uniti a un passo dalla recessione, Italia quasi ferma di Francesco Bullo

Stati Uniti a un passo dalla recessione, Italia quasi ferma LA FEO HA PRESENTATO IL «BEIGE BOOK». OGGI VENGONO RESI NOTI I DATI ISTAT SUL PIL DEL SECONDO TRIMESTRE NEL NOSTRO PAESE Stati Uniti a un passo dalla recessione, Italia quasi ferma Francesco Bullo MILANO Il previsto rimbalzo negli Usa della produttività oraria del lavoro, leggermente superiore alle stime, non è bastato a restituire ottimismo ai mercati finanziari americani: la lentezza con la quale si va manifestando la ripresa economica rimane di gran lunga il tema dominante. La conferma è venuta ieri dalla Federai Reserve che dipinge -nel «beige hook» basato sm dati raccolti al 30 luglio- imo scenario preoccupante, vicino alla recessione, affermando che prosegue la situazione «di crescita lenta 0 di movimenti laterali» dell'economia Usa. Uno scenario che ha portato al ribasso la chiusura a Wall Street, con 0 Nasdaq a -3,0307o e il Dow Jones a -1,5896, In Italia i dati economici dell'Istat saranno resi noti oggi, ma a giudizio dei maggiori centri di ricerca l'espansione del Pil, nel secondo trimestre, è stata pari "zero" su base trimestra¬ le (-l-0,80Zo gennaio-marzo) e del 20Zo tendenziale H-2,40Zo), Intanto l'attesa media per l'intero 2001 si abbassa in area 20Zo, Nel secondo trimestre il Pil italiano ha segnato il punto più basso del ciclo, ha detto Gianluigi Mandruzzato di IntesaBci, e la fase congiunturale «è stata penalizzata, oltre che da un calendario sfavorevole, anche dalla debolezza della domanda estera e domestica». Quest'ultima, in particolare, ha visto gli investimenti fermi in attesa di chiarimenti sul quadro legislativo di riferimento dopo 0 cambio di governo. La debolezza dei consumi riflette invece le conseguenze dell'impennata dei prezzi al consumo che ha eroso il potere d'acquisto della famiglie. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Lorenzo Codogno di Bank of America, secondo il quale il dato di giugno sarà destagionalizzato ma non depurato da fattori di calendario (62 giorni lavorati nel secondo trimestre contro 64 dei primi tre mesi). GU analisti di Abn-Amro Bank, al contrario di altri, hanno rilevato per il secondo trimestre un margine contributivo positivo da parte dei consumi, più che annullato però dal deludente andamento del settore estemo e delle giacenze. Gli esperti dell'istituto considerano che il rallentamento dell'export (al 70Zo tendenziale in maggio, dal 14,l0Zo di aprile) sia continuato infatti anche in giugno, condizionando la performance congiunturale del secondo trimestre. Anche la Deutsche Bank disegna un quadro negativo, a causa soprattutto del rallentamento economico accusato dai principali partner dell'Italia (Usa e Gennania in primo luogo) e alla luce dei più recenti indicatori, che hanno segnalato un deterioramento dell'industria manifatturiera nostrana. Di fatto, sostengono gli esperti, la deludente performance del secondo trimestre comporta una netta decelerazione del tasso trimestrale annualizzato destagionalizzato, allo 0,30Zo dal 3,40Zo del primo trimestre. Sul fronte valutario l'euro resta in flessione ma, dopo le nuove preoccupazioni per il rallentamento dell' economia Usa, risale dai minimi rispetto al dollaro (0,8763 la quotazione indicativa di Bankitalia). Intanto i segnali che giungono dalla Bce, in particolare dal capo economista Otmar Issing, confermano che per il momento nessuna mossa è da prevedersi sul versante della politica monetaria. Tornando al «beige hook» (dal colore della copertina), la crescita annua del Pil americano nei primi 6 mesi del 2001 si è fermata ai livelli più bassi degli ultimi 8 anni: appena lo 0,80Zo. Le difficoltà maggiori sono quelle dell'industria manifatturiera, che negli ultimi 13 mesi ha visto la perdita di 800,000 posti di lavoro: «Una debolezza persistente che si è estesa anche ad altri settori». I dati raccolti dai 12 distretti della Fed segnalano «un declino della domanda» anche per l'industria navale e automobilistica pesante. Con le vendite al dettaglio che restano «generalmente sotto le aspettative». Poche le eccezioni; il mercato immobiliare, per esempio. Gli elementi offerti dal «beige hook» saranno la base per il prossimo incontro della Fed, in calendario il 21 agosto. A questo punto - considerato anche che l'inflazione non sembra destare preoccupazioni - un ulteriore taglio del costo del denaro appare probàbile. Negativa la reazione dei mercati finanziari allo scenario di Greenspan Perdono Nasdaq (-3,03oZo) e Dow Jones (-1, SS0/))

Persone citate: Gianluigi Mandruzzato, Greenspan, Lorenzo Codogno, Otmar Issing

Luoghi citati: Italia, Milano, Stati Uniti, Usa