Guerra tra Vaticano e storici sui silenzi dì Pio XII

Guerra tra Vaticano e storici sui silenzi dì Pio XII «LA SANTA SEDE APRIRÀ TUTTI GLI ARCHIVI STORICI, NON LO FANNO NEANCHE GLI AMERICANI E GLI INGLESI» Guerra tra Vaticano e storici sui silenzi dì Pio XII il portavoce contesta le accuse lanciate dagli studiosi ebrei membri della commissione CITTA DEI VATICANO 11 Vaticano sta impedendo la consultazione di documenti segreti agli storici della commissione mista ebraico-cattolica, istituita nel '99 per un giudizio definitivo sui silenzi di Pio XII durante le persecuzioni naziste degli ebrei? Accuse «sconcertanti e prive di fondamento», risponde padre Peter Gumpel a nome della Santa Sede: sarebbe in atto una «campagna diffamatoria» scatenata da storici che «non hanno letto interamente» o hanno travisato i 12 volumi degli «Atti della Santa Sede relativi alla Seconda guerra mondiale», e che con le loro diffamazioni sono venuti meno «alle più elementari norme accademiche e umane» rendendosi «colpevoli di comportamenti irresponsabili». Padre Gumpel, gesuita postulatore della causa di beatificazione di papa Pacelli, respinge al mittente le accuse mosse dagli storici ebrei: hanno dichiarato di voler sospendere i lavori della commissione storica finché il Vaticano non fornirà tutti i documenti richiesti. Il gesuita ricostruisce in una nota, diffusa ieri dalla sala stampa vaticana, date ed episodi del lavoro della commissione, della quale fanno parte tre storici ebrei e tre cattolici. «Era un'iniziativa lodevole e favorevole all'approfondimento della verità storica secondo padre Gumpel - per rendersi conto di come Pio XII fece ogni possibile sforzo per salvare quante più vite possibili, senza distinzione alcuna. Purtroppo questo aspetto non è stato sufficientemente vagliato e considerato dal gruppo. Alla fine della lettura dei 12 volumi, affidati due ciascuno agli storici, era tale la disparità di giudizi che Eugene Fisher, coordinatore, ha detto: sono così diversi nella forma e nella sostanza che un rapporto sintetico comune è difficile da redigere. Quest'iniziativa per migliorare i rapporti tra la Chiesa cattolica e la comunità ebraica è quindi fallita». Secondo il gesuita «fin dall'inizio dei lavori alcuni membri di parte ebraica del gruppo hanno pubblicamente diffuso il sospetto che la Santa Sede tendesse a nascondere documenti che a loro giudizio sarebbero stati compromettenti. In seguito queste persone hanno ripetutamente dato origine a fughe di notizie distorte e tendenziose». Sulla questione dell'accesso illimitato agli Archivi vaticani, chiesto dagli storici, Gumpel spiega che i documenti successivi al 1922 rappresentano «un materiale ingentissimo (oltre tre milioni di fogli) che non è stato ancora catalogato». Ed è «clamorosamente falso» che la Santa Sede non intenda aprire gli Archivi perchè «appena possibile a tutti gli studiosi sarà messo a disposizione l'intero materiale riferito al pontificato di Pio XII». Nessuna restrizione dunque da parte della Santa Sede, sottolinea il gesuita, come avviene invece per gli archivi inglesi e statunitensi. [r.cri.1

Persone citate: Eugene Fisher, Gumpel, Pacelli, Peter Gumpel, Pio Xii

Luoghi citati: Vaticano