L'Ira apre uno spiraglio alla pace nell'Ulster di Paolo Passarini

L'Ira apre uno spiraglio alla pace nell'Ulster L'Ira apre uno spiraglio alla pace nell'Ulster repubblicani presentano all'ultimo istante una proposta di disarmo Paolo Passarini corrispondente da LONDRA Si è aperto un provvidenziale spiraglio proprio quando in Irlanda del Nord una rottura sembrava ormai inevitabile nel giro di poche ore. Ieri pomeriggio il generale John de Castelain, che presiede la Commissione internazionale per il disarmo, ha detto di aver ricevuto dal Sinn Fein una proposta che consente di mettere le armi repubblicane completamente e in modo verificabile fuori uso. Questo rendo più problematica, o perlomeno rinvia, l'annunciata reiezione del pacchetto di mediazione anglo-irlandese da parte degli unionisti e probabilmente rilancerà un negoziato, sulle possibilità di successo del quale è certamente troppo presto per pronunciarsi. Poiché non sono stati resi noti i dettagli dell'apertura dell'Ira, essa potrebbe anche rivelarsi, a una verifica, ancora una volta eccessivamente indeterminata, in altre parole una mossa tattica per scongiurare la riunificazione del fronte unionista. Le parole del generale de Castelain sono chiare, ma contengono un possibile margine di equivoco: «Sulla Base di colloqui con il rappresentante dell'Ira, noi crediamo -ha dettoche questa proposta dia inizio a un processo che metterà le armi dell'Ira completamente e verificabilmente fuori uso». Per la verità, l'espressione usata non è stata «out of use», ma «beyond use», oltre un possibile uso. Questa espressione è sempre stata accettata dall'Ira, intesa come impegno a non usare le armi, non necessariamente a distruggerle, come invece prevedono gli accordi del Good Friday e pretendono gli Unionisti per continuare il processo di pace. Sta di fatto che, nell'esprimere la convinzione («noi crediamo») che il processo di pace possa riprendere, si suppone che de Castelain fosse consapevole del significato delle sue parole. E subito dopo, sia il segretario per l'Ulster John Reid sia il primo ministro della Repubblica d'Irlanda Bertie Ahem si sono detti convinti che la proposta dei repubblicani «abbia il potenziale per risolvere la questione critica del disarmo». La mossa del Sinn Fein dovrebbe quindi avere qualche contenuto. 11 suo capo, Gerry Adams, l'ha comprensibilmente presentata come «l'apertura storica di un'enorme breccia». «E' una prova molto, molto chiara -ha detto- dell'impegno dell'Ira e della sua capacità di mantene- re le promesse». Le prime reazioni unioniste sono state molto più caute. Molto freddo, ovviamente, Jeffrey Donaldson, l'uomo che, incalzando il moderato David Trimble con la sua linea dura, l'ha alla fine costretto alle dimissioni: «Noi abbiamo bisogno di sapere -ha detto- se una qualche proposta sulla consegna delle armi rispetti la legge riguardo alla loro definitiva messa fuori uso». Ma ci sono anche parecchi unionisti più disposti al compromesso, come John Taylor, che, scottati dalle delusioni degli ultimi tre anni. sostengono: «Il punto chiave è: quando accadrà? Fino a che questo non è risolto, l'instabilità politica è destinata a continuare». Sono quasi sei settimane che Trimble, l'uomo che incarnava l'equilibrio su cui poggiavano gli accordi del Good Friday, è stato costretto a dimettersi nel disperato tentativo di recuperare la fronda intema al suo schieramento. Se entro sabato lo Stormont, cioè l'Assemblea nazionale nordirlanriese, non sarà in grado di respingere le sue dimissioni, la costituzione prevede scioglimento e nuove elezioni. E, come è stato da più parti sottolineato, andare alle elezioni in seguito a una rottura costituirebbe un colpo esiziale per gli accordi di pace. La mossa fatta ieri dall'Ira può se non altro avere l'effetto di rafforzare l'ipotesi, sulla quale si stava già cominciando a ragionare, della sospensione di un giorno dell'Assemblea, un artificio per far ripartire l'orologio e guadagnare altre sei settimane di tempo. Ma, certamente, sarebbe molto neglio se l'inatteso spiraglio di ieri si rivelasse capace di sbloccare il braccio di ferro tra le parti. Cauta la reazione degli Unionisti: per il falco Donaldson «noi abbiamo bisogno di sapere se questo significa la definitiva distruzione degli arsenali» Scritte repubblicane su un muro di Belfast; l'Ira ha presentato una proposta dell'ultima ora per il disarmo

Luoghi citati: Belfast, Irlanda, Irlanda Del Nord, Londra, Ulster