Festeggia i 40 anni, poi si

Festeggia i 40 anni, poi si SUICIDA IMPRENDITORE-MODENESE, EXyiCEPRESIDENTE DEI GIOVANI INDUSTRIALI Festeggia i 40 anni, poi si Raffaella Quaquaro MODENA Perché abbia deciso di togliersi la vita è un mistero. Ma certo deve averci pensato a lungo, al modo di congedarsi dagli amici, dalla famiglia, da tutto. E ha deciso di salutarli con una grande festa a Venezia, una festa danzante su una chiatta a forma di galeone dei pirati. Hanno brindato e danzato fino all'alba, salutando la «grande boa» dei suoi 40 anni. Quindi, spente le luci della festa e riaccompagnati a casa gli amici, si è chiuso nella sua azienda e si è suicidato. Una morte inspiegabOe quella di Massimo Lugli, titolare di un'azienda meccanica, ex vice presidente nazionale dei Giovani di Confindustria, e mancato presidente adesso, per un soffio, sconfitto per soli 4 voti da Edoardo Garrone. «Un uomo brillante, dinamico, tenace, solare», lo de- scrivono oggi amici e colleghi. Uno abituato a lottare, e questo rende più difficile comprendere che cosa sia successo di tanto grave da spingerlo al suicidio. Rimasto orfano della madre nel momento stesso in cui é venuto al mondo. Massimo Lugli è stato cresciuto dal nonno Fioravante Malvolti, un pioniere dell'imprenditoria modenese che aveva fondato un'azienda di macchine per l'edilizia e il movimento di terra. In fabbrica ci è cresciuto, ha lavorato fin da ragazzino. Poi, dopo la laurea in economia e commercio, ha preso le redini dell'azienda, 45 dipendenti e 24 miliardi di fatturato. Ha navigato nelle acque dell'amministrazione controllata. Ma il brutto era passato, assicurano i colleghi e confermano i sindacati. L'azienda si era risollevata e quindi non è lì che bisogna cercare le cause di tanta disperazione. Matrimonio felice (e due figlie in tenera età) escludono problemi di natura sentimentale. Ma allora che cosa? Si chiedono angosciati gli amici che martedì sera sono partiti con lui da Modena alla volta di Venezia, diretti a una festa in grande stile. L'invito era stato spedito per tempo ad un'ottantina di persone, quasi tutte modenesi, n 31 luglio, giorno del suo quarantesimo compleanno, l'appuntamento era nel cortile della sua azienda. Si sono presentati tutti. E via verso Venezia, con un pullman riservato, l'arrivo in piazzale Roma, la sorpresa: ad attenderli c'è ima strana imbarcazione che sembra un vascello dei pirati. Luci, musica, maschere. Si gira per la laguna, si brinda e si balla fino all'alba. Al viaggio di ritomo ci pensa ancora lui. Massimo Lugli. CarLa tutti in pullman, sono le prime ore del mattino quando la compagnia si scioglie. Lui toma a casa e poi, subito dopo, è in azienda. Lo troverà un dipendente, impiccato ad un macchinario. Il primo esame medico legale ha escluso segni di.violenza, ma sarà comunque eseguita l'autopsia per chiarire le cause della morte. Non c'erano messaggi vicino al corpo. Una morte davvero incomprensibile, che lascia senza parole quanti lo conoscevano. Presidente dei giovani industriali Ji Modena, Massimo Lugli si era buttato con entusiasmo e passione nella vita associativa, diventando vice presidente nazionale nel 1994 a fianco di Alessandro Riello, con la delega a seguire gli affari intemi dell'associazione. Poi, con Emma Marcegaglia, era nel consiglio direttivo. E quando, qualche mese fa, si è trattato di rinnovare i vertici nazionali dei Giovani, Massimo Lugli non si è tirato indietro. Ha girato mezza Italia per convincere gli «under 40» che lui, piccolo imprenditore di provincia, ce la poteva fare. Edoardo Garrone l'ha battuto per soli 4 voti. Una persona di successo, brillante, sportiva, amante della compagnia. Così quando, qualche settimana fa, è arrivato l'invito per la grande festa, nessuno dei suoi amici ha voluto rinunciare. Lui aveva voluto tutti intomo a sé. E, con la solita efficienza, aveva oiganizzato tutto: pullman, vascello, lud, musica. Vestito da pirata, ha brindato con le persone che amava di più. Se aveva la morte nel cuore, nessuno se n'è accorto. Aveva invitato gli amici a Venezia Alla fine della serata li ha riaccompagnati a casa, poi è andato in un capannone della sua ditta e si è impiccato L'Imprenditore Massimo Lugli, sposato e padre di due figli, era titolare di un'azienda

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