Il Grande Raccordo Anulare è diventato un posto orrendo di Paolo Pejrone
Il Grande Raccordo Anulare è diventato un posto orrendo Paolo Pejrone Il Grande Raccordo Anulare è diventato un posto orrendo L Grande Raccordo Anulare, è uno dei posti più terribili della nostra cara e maltrattata Italia: misero nell'intervento, cattivo nell'inserimento, violento nel paesaggio, e purtroppo ... sempre intasato. Molto triste è la completa mancanza di rapporto tra il grandissimo manufatto e l'ambiente circostante. Fino a pochi decenni fa era bellissimo, romantico, arcadico e storico: era la campagna romana. Talmente bella e talmente «fotogenica» da essere stata, nei secoli, dipinta dai più grandi paesaggisti: Poussin, Duguet, Claude Lorrain,... per parlare soltanto dei più antichi! Paesaggio talmente caro all'anima e alla poesia da indurre a fare negli ultimi tre secoli meravigliosi quadri, fantasie e scenografia ad innumerevoli pittori tedeschi, inglesi, danesi, francesi e ... italiani! Attorno al Grande Raccordo Anulare tutto è scomparso, non solo per la necessaria ed improrogabile bruttissima strada ma anche per la disorganizzata ed anarchica maniera di costruire palazzine improponibili sui bordi storici della città «etema». Il Grande Raccordo Anulare è stato per il Giubileo anche ampliato e rifatto in alcune sezioni: le «ferite» sono state riempite di impianti costosissimi di alti e «maturi» cipressi, allori a «pronto effetto», olivi centenari... A mio giudizio sono stati dei grandi e inutili sforzi per rendere, accompagnato da illuminazioni elaborate e pretenziose, meno brutto un inserimento nato male, cresciuto e mantenuto in modo inadeguato e insufficiente. Percorrendo il Grande Raccordo Anulare con calma e potendolo analizzare in tal caso con tutta tranquillità, si può arrivare alla conclusione di quanta poca esperienza e capacità sia stata messa nel progettarlo e nel realizzarlo dalle amministrazioni preposte. Perché non decidere di piantare dei piccoli boschi (dalla minima manutenzione?) piccoli boschi di macchia che servirebbero sia ad attutire la violenza dell'inserimento nella natura, sia ad ovattare i rumori per le zone limitrofe? Gli unici posti gradevoli del Grande Raccordo Anulare lungo tutti i 65 chilometri sono due o tre vecchi gruppi di sughere e lecci che formano appunto piccoli boschi... Perché non copiare quello che c'è già ? Non sarebbe meglio piantare e curare secondo gli schemi antichissimi della nostra cultura e ripetere la màcchia mediterranea, quell'insieme così bello, profumato, vivo ed invidiato da tutto il mondo? ì iratini mantenuti e gli alberi simboli lasciamoli ad altre sensibilità; il secco non è brutto: anzi ò molto bello, quando è chiuso dalle foglie intense e vigorose della nostra macchia! Rovinato da cipressi e allori a pronto effetto. Piccoli boschi di macchia migliorerebbero l'estetica e attutirebbero i rumori
Persone citate: Claude Lorrain, Duguet, Poussin
Luoghi citati: Italia
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