Ora Berlino e Vienna chiedono «chiarimenti» di Emanuele Novazio

Ora Berlino e Vienna chiedono «chiarimenti» Ora Berlino e Vienna chiedono «chiarimenti» Il ministro Ruggiero ha rassicurato l'austriaca Ferrerò Waldner L'ambasciata tedesca vuole informazioni sui giovani arrestati Il vicepresidente del Consiglio Fini: «Richiesta più che legittima» Emanuele Novazio inviato a VIENNA Il ministro degli Esteri austriaco Benita Ferrerò Vvaldner chiede «chiarimenti» sul comportamento della polizia italiana nei giorni del G8 genovese al collega italiano Renato Ruggiero - in visita di lavoro a Vienna dove ha incontrato anche il presidente della Repubblica Klestil, il primo ministro Schuessel e il presidente deh'Assemblea nazionale Fischer - e non esita a parlare deUe «violazioni» delle quali sarebbero rimaste vittime anche ragazzi austriaci. «Abbiamo domandato al ministro di fare tutto il possibile e ci auguriamo di avere al più presto i risultati delle indagini», ha detto la signora Ferrerò Waldner ai giornalisti. Ruggiero, accolto al suo arrivo da uu piccolissimo gruppo di manifestanti, ha rassicurato la collega: «Contmueremo a dare tutte le informazioni possibili. Siamo impegnati ad accertare le condizioni in cui si sono svolti gli incidenti, e se ci sono responsabilità della polizia verranno accertate», ha garantito. ESrjfi|[iÌSirattffa^rgia.^)erto sei inchieste, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, ma per quanto riguarda l'indagine parlamentare Ruggiero ha sottolineato che l'opposizione «non può chiedere di mettere sotto accusa il ministro degli Interni Scajola il 3 agosto e poi giudicare il suo comportamento con un'inchiesta che terminerò forse a fine settembre»: è necessario che si accordino su cósa-tiafe, perché-tie due ccse: insieme non hanno senso». Non è soltanto Vienna a domandare chiarimenti. Il ministro degli esteri britannico Jak Straw non ha escluso la possibilità di una protesta «se riterrò che vi siano elementi validi per farla». Ieri l'ambasciata tedesca a Roma, su istruzioni del ministero degli Esteri di Berlino, ha chiesto ufficialmente alla Farnesina informazioni dettagliate sulle circostanze dell'arresto di decine di giovani tedeschi, 21 dei quali ancora in carcere. «Richiesta più che legittima», osserva il vicepresidente del Consiglio Fini. Un portavoce del ministero tedesco ha invece respinto la richiesta di una commissione intemazionale di inchiesta avanzata dal deputato verde Stroebele: «E' una proposta personale, non corrisponde alla posizione del nostro governo», ha detto. Lo stesso Ruggiero non sopravvaluta le accuse che da molti Paesi piovono sull'Italia : «Sono i giomali a protestare, non i governi. I governi chiedono informazioni, niente di più». In ogni caso, sottolinea il ministro degli Esteri italiano, non si possono mettere sullo stesso ■piaco'te^aiBamentazionMel-^io- ienti e della polizia. Sull'arresto dei 17 cittadini austriaci nel capoluogo ligure - alcuni dei quali erano già stati schedati dalla polizia di Vienna - Benita i Ferrerò Waldner ha confermato che sono stati accusati di vandalismo e associazione criminale, e ha aggiunto che «i parenti degh arrestati si sono lamentati perché non sono riusciti ad entrare in contatto» con loro. Mercoledì sono stati visitati in carcere dal console austriaco: «Nessuno mostrava ferite, salvo una escoriazione al braccio; ma barino denunciato la violenza della polizia». Come Ruggiero, anche il ministro degh Esteri austriaco considera importante mantenere «un dialogo aperto» con i contestatori non violenti. Sono la stragrande maggioranza, concorda il suo collega italiano, ((hanno obiettivi che tutti condividiamo e sono pronti a dialogare». Con loro è però necessario «mighorare i contatti, migliorare l'informazione» per evitare che si ripetano situazioni considerate paradossali alla Farnesina: il G8 di Genova ha messo in primo piano «le preoccupazioni delle persone che protestavano». N.iente dialogo invece con il piccolo gruppo di violenti che «pensa alla distruzione e non alla costruzio- ne»: «Con loro ci sonò stati scontri, e speriamo che non ci siano responsabilità della polizia ma di chi ha commesso le violenze», nota Ruggiero. Il tema scottante del G8 ha messo in ombra gli altri aspetti di una visita nella quale i rapporti bilaterali sono stati definiti «ottimi» e «di grande continuità», ma che corrisponde anche al desiderio austriaco di riequilibrio all'interno dell'Unione europea. Lo scorso maggio la visita a Vienna de cancelliere tedesco Schroeder molto attesa dopo la quarantena delle sanzioni Uè - era stata accompagnata da un clamoroso sgarbo: per tutta la prima giornata Schroeder era stato ospite dell'opposizione socialdemocratica e soltanto l'indomani aveva incontrato il cancelliere popolare Schuessel. Già il governo italiano di centro sinistra aveva tenuto una posizione moderata con Vienna al tempo delle sanzioni, e il ministro degh Esteri Dini aveva svolto opera di mediazione con i partner europei. A Dini, Schuessel aveva scritto una lettera di ringrazionamento dopo l'abolizione deUe sanzioni dectóa ed vertiicetliJ^izzaiis!' Il capo della diplomazia italiana in visita in Austria «Continueremo a dare tutte le informazioni Stiamo accertando le circostanze degli scontri: se ci sono responsabilità verranno accertate» II ministro degli Esteri Renato Ruggiero incontra a Vienna il presidente austriaco Thomas Klestil. Sopra il primo ministro britannico Tony Blair -