«In Italia deriva autoritaria» di Francesca Sforza

«In Italia deriva autoritaria» IL MINISTERO DEGLI ESTERI RIPETE: «ABUSI? VERIFICHEREMO TUTTO» «In Italia deriva autoritaria» Berlino, protesta il padre di una arrestata retroscena Francesca Sforza corrispondente da BERtIMO NOTTE di protesta, ieri, a Berlino, contro la polizia di Genova. Un gruppo di manifestanti antiglobalizzazione, si è scagliato, tra l'una e le due del mattino, contro una banca del centro, rompendo i vetri e fracassando le insegne. Il biglietto da visita è stato lasciato con uno spray: «Genova, poliziotti assassini». Un i degli agenti intervenuti sul luogo ha dichiarato che «si tratta di autonomi, gli stessi che sono andati a Genova a dimostrare contro il vortice. Li conosciamo-ha aggiunto - la situazione è sotto controllo». Un'altra manifestazione si è svolta durante il giorno, e altre iniziative di protesta scandiranno il fine settimana. «Abbiamo in programma anche una dimostrazione davanti all'ambasciata italiana, forse domani stesso (oggi, ndr)», dice uno dei leader del movimento pacifista che fa capo alla Pds (il partito comunisca tedesco). La protesta dunque non si ferma, non solo sulle strade. Una conferenza stampa con la giornalista di «Jungc Welt» Kerstin Wagenschein è prevista per stamattina a Berlino. La donna, che era stata arrestata a Genova durante il blitz alla scuola di Via Diaz, è rimasta per diversi giorni nel carcere ligure senza potersi mettere in contatto con i familiari. Katharina Zeuner, invece, è una studentessa di scienze politiche. E' una delle ragazze tedesche che si trovava nella scuola di Via Diaz la sera del blitz della polizia. Sta tornando a casa con il treno. Suo padre, un professore di poUtologia della «Freie Universitàt» di Berlino, aveva lanciato nei giorni scorsi numerosi appelli, alla radio e sui giornali, perché non aveva più notizie di lei. Ieri sera, finalmente, è andato a prenderla alla stazione. «Trovo che l'idea di un'inchiesta intemazionale avan- zata dai parlamentari verdi sia assolutamente sensata, e lo sarebbe stato anche se fosse accaduto in un altro paese, anche qui in Germania», dice il professor Bodo Zeuner, «Mia figlia non appartiene agli autonomi, è semplicemente una studentessa critica nei confronti delle società capitaliste occidentali. Avrà forse delle ingenuità, ma ciò che è accaduto in quella scuola non è giustificabile in nessun modo». Il professor Zeuner lancia accuse pesanti: «Dai racconti che ho avuto, la reazione istintiva di quei ragazzi al momento dell'iiruzione, è stata "Chiamiamo la polizia". Ma queJa era la polizia, e non c'era proprio nessun altro da chiamare. Ecco, quando si arriva a questo punto non si può più parlare di una democrazia stabile. Si è a un passo dalla deriva autoritaria. Posso anche arrivare'a capire che la morte di Carlo Giuliani sia stata dovuta alla confusione, al clima di guerriglia che si era creato, al panico che si era impadronito di tutti. Ma la scuola no, quella è stata un'azióne programmata in modo sistematico. Il governo non può non essere responsabile». Dopo la richiesta avanzata da un gruppo parlamentare verde di dare corso a un'inchiesta intemazionale sul comportamento della pobzia a Genova, anche alcuni esponenti del partito d'opposizione tedesco si sono espressi a favore dell'iniziativa. Tra loro anche Christian Wulff, avvocato e parlamentare della Cdu: «Dopo quanto accaduto, mi sembra che la richiesta di un'inchiesta intemazionale sia più che ragionevole», ha detto. Della stessa opinione è il presidente del sindacato europeo delle forze di polizia Hermann Lutz, che rincara la dose: «Sarebbe di grosso aiuto se l'Italia fosse disponibile a far partecipare anche altri all'inchiesta ordinaria sui fatti accaduti a Genova. Potrebbe essere un modo - ha aggiunto - per allontanare sospetti ingiustificati». ' La Germania attende il ritomo di altri 15 ragazzi, ancora detenuti a Genova per accertamenti. Nel frattempo, per vie diverse - dal ministero alle ambasciate fino ai racconti dei cittadini già rientrati a Monaco - si succedono le storie sulle giornate genovesi. Una ragazza con i denti rotti non è stata soccorsa da nessuno per ore. Un uomo, condotto a forza in una caserma, ha subito l'azione corrosiva di un agente chimico che gli è stato più volte spruzzato in faccia. Molti hanno dovuto trascorrere la notte buttati per terra. Vero? Falso? «Verificheremo tutto», tranquillizza un portavoce del ministero degli Esteri.

Persone citate: Carlo Giuliani, Christian Wulff, Hermann Lutz, Katharina Zeuner, Via Diaz