NAPSTER è MORTO e i dischi non stanno tanto bene

NAPSTER è MORTO e i dischi non stanno tanto bene NAPSTER è MORTO e i dischi non stanno tanto bene Lorenzo Sòria LOS ANGELES Napster, il servizio di scambi di file online che è stato al centro di'una lunga e seguitissima battaglia legale, è morto. O quasi: in attesa di mettere a 3unto il software che dovrebbe consentire di scambiare canzoni pagando per i diritti di autore, opera lentissima e con un archivio musicale decimato. E le case discografiche dovrebbero essere in tripudio: 60 milioni di fan sparsi per il móndo abituati a scaricare liberamente tutto quello che c'er'4 sul mercato nei loro computar sono diventati orfani e dovrebbero essere tornati nei negozi a comprare ed. Ma se si vanpo a vedere le vendite dei primi sei mesi del 2001 e le si paragonano con quelle dello stesso periodo dell'anno scorso si scopre invece che c'è stato un ialo del cinque per cento. Se jsi vanno a vedere scio gli album nuovi, la caduta è dell'olko per cento. Non a caso la divisione musicale, della AOlJ.Time Warner ha annunciato il licenziamento di 600 impiegati. La BMG si appresta a fare altrettanto e tutti adessiSpèrano^hél'uscita dei nuoi i àlbum ài^àdòhnav diMarkh Càrèy,'di Shèryl Crow e dirw'Sync aiutino a raddrizzar^ i conti. E Napster? Le case musicali avevano assicurato che la sua uscitajdi scena, da sola, avrebbe riportato salute e ottimismo.1 Ma a oltre sei mesi dalle battaglie legali che hanno prima rallentato e poi praticamente paralizzato il sito, gli executives delle case discografiche iniziano a domandarsi se non hanno invece creato un mostro, se non hanno involontariamente da-, to vita a un fenomeno che, dal loro punto di vista, è ancora più pericoloso e letale. Se sono stati costretti ad abbandonare Napster, i fan non hanno infatti abbandonato il piacere di scaricare musica gratuitamente. E si sono dunque spostati su altri siti di scambio di file musicali molto più diffìèib da tenere sotto controllo. «Napster probabilmente è morto, ma questo non ci ha certo fermato», sostiene Brian Itschner. . Assistente legale che non compra un album da oltre un anno, Itschner adesso usa un sito chiamato MusicCity.com che, solo nella settimana di metà luglio, ha raccolto ben un milione di nuovi utenti che hanno scaricato il suo software, «Per la maggior parte siamo tutti rifugiati di Napster», contihùa Itschner! E dove altro si sono rifugiati? Per capirlo, basta andare ad analizzare i programmi di software più scaricati negli ultimi tempi. E così oltre a quello per accedere a MusciCity, troviamo BearShare, LimeWire, KaZaA e Imesh, tutti per siti musicali. «Con Napster fuori uso, i suoi utenti stanno cercando un'alternativa», sostiene Scott Arpajian, vicepresidente di un sito, Download.com, che come indica il nome facilita lo scarico di software. Sia Napster che le case musitìali sostengono che con la fine dell'estate avranno pronto un sistema che consente lo scambio di file musicali a pagamento. Ma il suo vuoto è già stato riempito da questi nuovi siti, che operano spesso fuori dagli TJsa. Usano un sistema che, invece di passare per ogni scambio attraverso un computer centrale, fa ricorso ai computer d-n singoli utenti, che facilitano direttamente la ricerca della canzone desiderata. Uh concetto già in uso ai tehipi di Napster da servizi come Gnutel a, che richiedevano una certa esperienza. Ma adesso l'uso del sistema decentralizzato è diventato estremamente facile. E per le case discografiche, reduci da una lunga e impoplaré batta¬ glia legale, adesso se ne profilano altre molto più complesse. «Vorremmo evitare di finire in tribunale», sostiene Caryl Sherman, avvocato dell'associazione di categoria delle case musicali. Anche perché invece di dover andare contro Napster o altri siti che cotinuariào a replicarsi e riprodursi, dovrebbero muovere all'attacco di milioni e milioni di individui che hanno scoperto la musica gratuita. E non intendono tornare indietro. A destra Madonna, a sinistra MarìahCarey: le case discografiche puntano sull'uscita degli album delle due star per fare quadrare i conti che continuano ad essere in rosso, nonostante l'abolizione di Napster

Persone citate: Brian Itschner, Crow, Lorenzo Sòria, Scott Arpajian

Luoghi citati: Los Angeles Napster, Napster