Braccio di ferro in Indonesia, Wahid sconfitto

Braccio di ferro in Indonesia, Wahid sconfitto Braccio di ferro in Indonesia, Wahid sconfitto Deposto dal Parlamento, la figlia di Sukarno diventa presidente G1AKARTA A conclusione di un braccio di ferro che a lungo ha fatto temere ore drammatiche e forse anche scontri armati in Indonesia, l'Assemblea nazionale ha destituito ieri il presidente Abdurrahman Wahid e nominato al suo posto la vice-presidente Megawati Sukarnoputi, figlia ed erede del presidente Sukarno, fondatore del più popoloso Paese islamico del mondo. Primo capo dello Stato a essere eletto democraticamente, nel 1999, Wahid era da tempo in rotta di collisione con il Parlamento. Accusato di incompetenza e di corruzione, è stato sconfitto per 590 voti a 0 in una seduta convulsa, boicottata dai pochi parlamentari che gh erano rimasti fedeh. Fino all'ultimo Wahid ha cercato di resistere, ma si è trovato completamente isolato. Domenica aveva tentato di dichiarare lo stato di emergenza, e così sospendere i poteri del Parlamento. Ma la polizia e l'esercito, vicini a Megawati, hanno semphcemente rifiutato di eseguire i suoi ordini. Ancora chiuso nel palazzo presidenziale, Wahid ha detto di non riconoscere la validità del voto ma, secondo indiscrezioni, si sarebbe ormai rassegnato. I punti strategici di Giakarta, la capitale, sono presidiati dalle forze di sicurezza, ma la situazione è ora più che tranquilla. Per una curiosa coincidenza, Megawati è la seconda donna che quest'anno, nel Sud-Est asiatico, passa dalla vice-presidenza alla presidenza subentrando a iuvuomo destituito dal Parlamento. Lo scorso gennaio, neUe Filippine, analogo destino era toccato a Gloria Airoyo, succeduta a Joseph Estrada. Megawati ha giurato trattenendo a stento le lacrime. «Accetto questo compito con upiiltà e chiedo a tutti di rispettare il processo democratico perchè questa è la volontà del popolo», ha detto. Cinquantaquattro anni, quattro figli e tre matrimoni alle spalle, è in politica dal 1987. Donna timida, schiva e politicamente poco esperta, secondo alcuni osservatori potrebbe avere grosse difficoltà a governare un arcipelago di 210 milioni di abitanti (per il 90 per cento musulmani), mosaico infinito di problemi. Nemmeno Wahid, un astuto dignitario religioso prestato alla politica, vi è riuscito. Aveva tentato di liberare il paese dal pesante retaggio dei 32 anni di dittatura di Suharto, il generale che nel 1965 aveva detronizzato Sukarno, il padre della nuova presidente. Aveva promesso di lottare contro la corruzione, di riformare le forze armate e di neutralizzare le spinte secessionistiche di alcune regioni, ma ha fallito su tutti i fronti. I suoi oppositori lo hanno accusato di incoerenza e di incompetenza. Lo scorso armo, poi, il suo nome è stato collegato a due scandali finanziari e da allora sua agonia politica è cominciata/ L'Asean, l'Associazione dei paesi del sud-est asiatico di cui l'Indonesia fa parte, ha già riconosciuto il nuovo leader e così hanno fatto anche altri Paesi, tra cui gh Stati Uniti. Da Roma il presidente Bush ha lanciato un messaggio d'incoraggiamento all'Indonesia perchè il passaggio di poteri in atto resti pacifico. «Il popolo deU'Indonesia, affrontando la crisi della sua leadership nell'ambito della costituzione e del rispètto delle leggi, ha mostrato di sapersi ade- guare alla legge e alla democrazia», ha detto Bush, nelle battute d'apertura della conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Berlusconi. Bush ha anche invitato le parti in Indonesia a lavorare insieme per mantenere la pace e ha detto che si prepara a lavorare con Megawati «per affrontare le sfide che attendono l'Indonesia sulle riforme economiche, su una soluzione pacifica delle aspirazioni separatiste e sul mantenimento dell'integrità territoriale». Ma al di là di questa scontata apertura di credito, l'erede del padre della patria è ora attesa a una difficile prova dei fatti dalla comunità intemazionale, [e. st.j La situazione nella capitale è tranquilla Riconoscimento dell'Asean, da Bush incoraggiamento Invano lo sconfitto aveva giocato la carta dello stato di emergenza per esautorare il Parlamento. Polizia ed esercito non lo hanno appoggiato H ^f ■'■''' '^^^^■L ^^■r*'j_ijm IHGAPÒRÉ MALAYSI/sr-?"^ BORNEO//" l ,, ^o« sIA y U'-TIMOR Megawati Sukarnoputi riceve l'Investitura presidenziale nel corso di una breve cerimonia a.Giakarta dopo la deposizione del suo predecessore Abdurrahman Wahid