Attentati a Roma, due arresti

Attentati a Roma, due arresti FAREBBERO PARTE DEL GRUPPO VOLANTE ROSSA Attentati a Roma, due arresti Per gli ordigni messi nelle sedi di An e dei Ds Giacomo Gaieazzi ROMA Svolta nelle indagini sulla serie di attentati contro le sezioni dei Ds e di An avvenuti a Roma tra il 1998 e il 2000. Con un'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal sostituto Federico De Siervo, ed emessa dal gip Biagio Roberto Cimini, sono stati arrestati ieri mattina Sante Fabrizio Antonini, 40 anni, bidello in una scuola elementare e media nel centro di Roma e Roberta Ripoldi, 25 anni, incensurata, che lavora part-time come preparatrice atletica e istruttrice di nuoto in alcuni centri sportivi. Sono imputati di associazione sovversiva e dei reati specifici legati all'esecuzione materiale degU attentati. Sarebbero loro i due telefonisti della «Volante Rossa», la sigla che alla fine degli Anni Novanta a Roma ha rivendicato numerosi attentati a sedi di partiti, ad un garage dei carabinieri e all'automobile di un dirigente di un'agenzia di lavoro interinale. Tre gli indagati a piede libero. A tradire i due presunti terroristi, che si conoscevano e si frequentavano da anni, sono state le schede telefoniche usate per fornire indicazioni su due azioni incendiarie condotte contro sezioni diessine della capitale. L'operazione ha portato anche al sequestro di documenti e materiale informatico. «A loro siamo arrivati - spiega Franco Gabrielii, dirigente della Digos - dopo un lungo, paziente lavoro sui tabulati Telecom, se¬ condo una tecnica già adottata per il caso D'Antona. Gli attentati furono rivendicati anche in un volantino in cui gh autori del gesto si pongono espheitamente nel solco delle Brigate Rosse». Antonini, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe fatto due telefonate di rivendicazione dell'attentato compiuto alla sede Ds della Rustica, all'estrema periferia capitolina, il 28 aprile 1999. Ma, per la polizia, non era un semplice esecutore, aveva un ruolo di primo piano nel gruppo eversivo e avrebbe pianificato e preso parte all'operazione. La giovane, invece, avrebbe telefonato pochi istanti dopo il rogo provocato nella sezione diessina di Villa Gordiani. Stessa tecnica, stesso messaggio. Gli investigatori sospettano che le due persone arrestate ieri abbiano preso parte anche all'attentato di via Brunetti, quello ai danni dello lai, l'istituto affari internazionah di via Brunetti. Ora sono attesi importanti riscontri dal materiale sequestrato a Tor Pignattara, in via Augusto Dulcesi, a casa ài Antonini e nell'abitazione di Roberta Ripoldi, una casa occupata a Grotta Perfetta. Ma il loro «covo» era altrove. In un appartamento di un complesso residenziale in via Zanardi, nel quartiere Colli Aniene, la pohzia ha trovato personal computer, floppy disc, agende, pubblicistica d'area. Oltre a libri, manoscritti sulla lotta di classe, manifesti eversivi ispirati al marxismo-leninismo, c'erano numerose tessere telefoniche prepagate. I due arrestati sono accusati anche dell'attentato incendiario del 28 aprile 2000 all'auto di Simona Ciavatti ad Ostia e sarebbero stati coinvolti anche in altre operazioni terroristiche portate a termine negli ultimi quattro anni a Roma. Da quella dell'ottobre '97 alla sede di Alleanza Nazionale a Centocelle, ai roghi alla federazione autonoma Radio Urbe, legata ad An e all'officina dell'Arma a Torre Spaccata, in cui fu distrutta un'auto dei carabinieri. Un filo rosso, secondo i riscontri emersi, lega queste azioni, tutte rivendicate dalla sigla Volante Rossa, alle due rivendicate da Antonini e Ripoldi. Oltre ai due arresti, ieri sono state eseguite 15 perquisizioni. Nel mirino delle fonnazioni comuniste combattenti, oltre alle sedi di Alleanza Nazionale e dei Democratici di sinistra anche l'agenzia per l'occupazione interinale «Obiettivo lavoro». I volantini di rivendicazione sono firmati non solo da Volante Rossa, ma anche da gruppi per la costituzione del partito comunista e dai nuclei armati per il comunismo. In un comunicato fatto trovare dopo l'incendio provocato nel '99 nella sezione diessina e nell'automobile di Simona Ciavatti si faceva riferimento all'omicidio del professor Massimo D'Antona e si affermava di prendere l'eredità delle Brigate Rosse. Fabrizio Sante Antonini, denunciato la prima volta nel 1977 per violenza privata e oltraggio a pubblico ufficiale, è noto negh ambienti dell'eversione di estrema sinistra. I presunti terroristi sono un bidello e una preparatrice atletica. Si sarebbero traditi usando schede telefoniche per rivendicare le azioni sovversive Tre anni di attentati a Roma In un comunicato fatto trovare dopo l'incendio provocato nel '99 nella sezione diessina e nell'automobile di Simona Ciavatti si faceva riferimento all'omicidio Massimo D'Antona

Luoghi citati: An, Ostia, Roma, Urbe