Marcorè: «io, imitatore per istinto»

Marcorè: «io, imitatore per istinto» Il comico dell'Ottavo Nano domani a Torino per Extra Festival con Guzzanti e Dandini Marcorè: «io, imitatore per istinto» «Non studio ipersonaggi, sono loro a colpirmi» Cristina Caccia Il suo curriculum sembra una litania, tant'è lungo. Si inizia con un sorprendente «interprete parlamentare nelle lingue inglese e tedesco alla Scuola Superiore di Bologna», per continuare in una lista di partecipazioni tv che non finisce mai. Dal 1990 in «Stasera mi butto» con Sabani, passando per «Ricomincio da due» condotto dalla Carrà, il «TGX» di Mirabella, «Ciao week end)) con MagaUi e Heather Parisi, e arrivare alla banda DandiniGuzzanti 6r Co. Con cui fece il «Pippo Chennedy Show)), «La posta del cuore» e persine la voce fuori campo di «Producen); poi «Ciro» e le «Convenscion» con la Stefanenko e Bertolino, su su fino aU'sOttavo nano». Che segna lo spartiacque, per Neri Marcorè - alias Alberto Angela, Alex Del Piera e molti altri-, marchigiano, 35 anni a giorni, che stasera debutta accanto a Corrado Guzzanti e Serena Dandini a Firenze, in «Faccia da comico» e domani (unica altra data dello spettacolo) sarà alla Pellerina per l'Extra Festival di Torino. La fama è raggiunta, Marcorè? «Non esageriamo. Il mio lavora ha avuto sempre una crescita costante anche se lieve, però sì, con FOttavo nano" c'è stato un gran salto». Tutti la riconoscono ormai, è contento? «Sì che sono contento ma so bene che poi ci sarà il momento in cui si va giù. E' un'altalena, questo è un momento su, e io me lo godo». Ma lei era una persona seria: ha cominciato facendo l'interprete. «Davvero. Sono un parvenu del genere, è stato un caso, avrei potuto fare qualsiasi altra cosa invece di questo. Ho avuto pn inizio inaspettato, solo dopo ci ho lavorato sopra. Anni bui utUissimi, di doppiaggio e tanto teatro». Faceva ridere anche prima?. «Vediamo... direi di sì. A scuola, al liceo, a militare. Ma sì, facevo ridere anche prima: da lì a pensare che sarebbe diventato un lavoro...». Come arriva ai suoi personaggi, li prende dai giornali? «No, sono abbastanza istintivo. Mi lascio prendere da qualcosa che mi colpisce, e nel momento stesso in cui succede penso a una chiave comica. Alberto Angela per esempio: la chiave era che muoveva molto le mani e che spaziava tra cose antiche e moderne. E Gasparri: l'ho visto a "Porta a porta" e m'è venuto da farlo come se prendesse suggerimenti da qualcuno fuori, che non c'è. Semplice, no?». Si, ma poi ci lavora sui personaggi^ studia? «No, davvero, grossi lavori sui personaggi non li faccio. Vede, la voce non è fondamentale, se somiglia bene se no pazienza, non sono un imitatore classico, m'interessa di più la chiave comica» E così sono nati la lentezza cosmica di Zoff, il "nooo, io sono piccolo" di Del Piero e la maschera buffa di Soldini. «Veramente Soldini è l'unico che ho fatto su commissione: era il suo momento, me l'avevano chiesto a Ciro. Per lui mi sono scaricato da Internet dei file; e ci ho studiato un po' su. Aveva la voce che assomigliava a quella di Brosio, che conosco bene. Cercando di imitare quella di Paolo sono anivato a Soldini, per tappe». E nessuno mai si arrabbia? «Beh Alberto Angela se l'era presa, ma con Corrado Guzzanti che faceva Vulvia, scherzando su "la sorella". Con me no, anzi abbiamo cenato insieme, siamo diventati amici». E gli altri? «Di Gasparri non ho mai saputo nulla, Del Piero è divertito. Ho rischiato con Tolti: dovevo farlo io a "Convenscion" poi l'ha fatto Giuliani e s'è sorbito lui tutte le proteste. Comunque, da parte mia c'è molto affetto verso i personaggi che faccio. Anche qualche battuta cattiva, certo, ma si sa essere imitati è sempre positivo». La sua vita è cambiata? «No, sto coi piedi per terra, ho solo più impegni e meno tempo per la famiglia. E avendo una bimba di 21 mesi mi piacerebbe stare di più con lei. Per il resto sono sempre lo stesso, e non penso che questo lavoro sia più impor¬ tante di altri. La vita, quella che conta, non è li». Che fa adesso? «Faccio il Cammello di Radiodue, tutti i giorni allo 14, e per il cinema sono nelle sale in due film, con la Massironi e la Littizzetto; un altro esce lunedì». Cinema anche in futuro? «E' un settore dove mi piacerebbe espandermi, sfogare energie. Ma non sento la necessità di avere i riflettóri puntati su di me». Ruoli da autore, allora? «Il regista. L'ho detto ma non lo scriva, anzi si lo scriva: anche se è presuntuoso. Ma chi è sto qua, un po' di successo e subito vuol fare il regista, dirà qualcuno». Pazienza. «Zoff e Gasparri Angela e Del Piero nessuno s'arrabbia» dM: Neri Marcerò è marchigiano e ha 35 anni. Ha alle spalle molto spettacolo, tv, teatro e cinema, ma è diventato famoso con «L'ottavo nano» insieme a Serena Dandini, Corrado Guzzantl e compagni. Debutta stasera a Firenze in «Faccia da comico»; domani sera, l'altra data, alla Pellerina di Torino

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Torino