L'ULTIMO GRIDO DELLE STELLE di Piero Bianucci

L'ULTIMO GRIDO DELLE STELLE STUDI SUI RAGGI GAMMA L'ULTIMO GRIDO DELLE STELLE Piero Bianucci OGNI giorno una stella muore e si autoseppellisce in un buco nero. Ma dieci secondi prima di scomparire per sempre lancia un «grido» sotto forma di raggi gamma, un lampo di energia dalla potenza incredibile: se avessimo occhi sensibili a cp.iella radiazione, vedrenuno un bagliore pari alla luce emessa da 100 miliardi di miliardi di sLelle. Bene: da oggi conosciamo il meccanismo di questo fenomeno grandioso, il più violento dopo il Big Bang che 15 miliardi di anni fa diede origine all'universo. La spiegazione è in tre articoli che appaiono suir«Astrophysical Journal» con la firma di un ricercatore italiano, Remo Ruffini, per molti anni al Princelon Institute e ora all'Università di Roma. Satelliti ^pia americani negli Anni 60 osservarono per la prima volta dei lampi gamma. Si pensò a esperimenti nucleari dei sovietici. Poi si capì che i lampi venivano dallo spazio, e fu l'inizio di un enigma. Ma negli ultimi anni altri satellili hanno pennesso di identificare la posizione dei lampi, la distanza a cui avvengono e quindi la loro lerrificante energia. Tra tutte le ipotesi di spiegazione una sola ha resistito: i lampi derivano dal collasso di stelle massicce (più di Lre volte il nostro Sole). Nel collasso, il diametro della stella passa da alcuni milioni di chilometri alle dimensioni di una montagna. Non si contrae però solo la stella ma anche il suo campo elettromagnetico: e ciò porta alla formazione di particelle di materia e antimateria, che si annichilano reciprocamente generando il lampo gamma. Insomma: le stelle più massicce muoiono gloriosamente e il loro estremo bagliore illumina ai nostri occhi una fisica vertiginosa, dove cosmo e particelle subatomiche ritrovano la loro unità primordiale.

Persone citate: Delle Stelle, Remo Ruffini