Rom-Cgil oggi glia prova delio sciopero di Roberto Giovannini

Rom-Cgil oggi glia prova delio sciopero Tra i sindacati è scontro. Cofferati: «Il nostro nemico non siete voi, ma gli industriali» Rom-Cgil oggi glia prova delio sciopero Cortei e manifestazioni in molte città Roberto Giovannini ROMA E la classica «spallata» delle lotte sindacali di altri tempi. Se la risposta della base nelle fabbriche e nelle piazze sarà buona, non c'è dubbio che la battaglia della Fiom-Cgil contro l'accordo separato sul contratto metalmeccanici prenderà nuovo slancio. Se invece le adesioni dei lavoratori alla protesta (otto ore di sciopero, proclamate solo dalla Fiom) saranno deludenti, la partita per l'organizzazione'guidata da Claudio Sabattini sarà perduta definitivamente. L'obiettivo della protesta, spiegano in Fiom, è rimettere in discussione l'intesa siglata da Fim-Uilm e Federmeccanica: se lo scioperò andrà come previsto, la richiesta di andare a un referendum tra i lavoratori - che la Fiom conta naturalmente di vincere - verrà rafforzata. Per adesso, le organizzazioni che hanno firmato il contratto separato si dichiarano assolutamente contrarie alla consultazione. Sono letteralmente decine le iniziative organizzate per oggi dalla Fiom, col sostegno della Cgil e con l'adesione ufficiale di Ds, Comunisti Italiani e Rifondazione. Le manifestazioni che si annunciano più importanti sono quelle delle «capitali» dell'industria: Torino, a piazza Castello; Milano, corteo da Porta Venezia a piazza Duomo; Bologna, in piazzar Maggiore, dove parlerà il leader Fiom Claudio Sabattini. Il clima è piuttosto teso: ieri, ad esempio, la Uilm si è detta preoccupata per la possibilità che vengano organizzati picchetti per impedire ai lavoratori di entrare in fabbrica. Accuse cui la Cgil ha replicato duramente. CUma teso anche tra i leader delle tre confederazioni, ieri presenti (e imbarazzati) all'assemblea di Confcommercio. Per Luigi Angeletti, numero imo Uil, «la cosa peggiore è stata la proclamazione di uno sciopero unilaterale dopo 40 anni perchè ha dato l'impressione che sia stato uno sciopero proclamato più contro gli altri sindacati che contro le imprese». «Penso che lo sciopero Fiom, organizzato prima dell'intesa - rincara la dose il leader Cisl Savino Pezzotta - sia stato un grave errore, un vulnus di quello che erano i rapporti unitari, di cui la Cgil si assume tutta la responsabilità». «Noi facciamo lo sciopero contro Federmeccanica, e non contro i sindacati», è la secca replica del segretario generale Cgil Sergio Cofferati. Se il presidente di Confcommercio Bilie aveva invitato la Cgil a «scendere dall'Aventino», Cofferati risponde che «la Cgil ragiona sul merito; e quando non condivide il merito, come nel caso dei metalmeccanici, mette in campo iniziative di lotta per arrivare a degli accordi, non per fare ginnastica». E il sindacalista di Corso d'Italia getta una secchiata di acqua gelida anche sull'idea di rivedere le regole della concertazione accennata dal ministro del Welfare Roberto Maroni, benissimo accolta dai suoi colleghi di Cisl e Uil: «Non so cosa intenda il ministro come "nuovo Patto sociale" - dice non so nemmeno cosa intenda per concertazione, visto che per quanto riguarda gli atti dei primi cento giorni il governo prima ha deciso e poi ci ha comunicato. Una procedura un po' diversa dalla concertazione». Insomma, il «no» della Fiom e della Cgil, assicura Cofferati, non nasce da «intenzioni politiche che non esistono», ma da «motivazioni tutte sindacali». A sostegno della Fiom ieri si è dichiarato il coordinatore del Comitato di reggenza Ds Piero Fassino che ha annunciato la presenza di esponenti del partito alle manifestazioni. Fassino ha auspicato uno sforzo per riaprire la vertenza, anche tenendo contodell'accordo con la Confapi, e giungere a un punto di intesa che coinvolga tutte le organizzazioni sindacali. E ieri - lo ha reso noto la Cgil toscana - l'amministratore delegato del gruppo meccanotessile di Prato Unitech Textile Machinery (130 dipendenti, aderente a Federmeccanica) ha scritto una lettera ai propri dipendenti nella quale formalizza la propria disponibilità a dare «135.000 lire senza il riassorbimento sul prossimo contratto». Purché vi sia «la sospensione di qualsiasi forma di protesta estema per il rinnovo di detto contratto». Insomma, un aumento maggiore di quello dell'intesa siglata da Federmeccanica: basta che i dipendenti lavorino e non scioperino. Per Angeletti (Uil) là «fermata unilaterale è la cosa peggiore da 40 anni» Pezzotta della Cisl: «Un grande errore» Ds in campo a sostegno delle agitazioni Sergio Cofferati segretario della Cgil

Luoghi citati: Federmeccanica, Italia, Milano, Roma, Torino, Venezia