Tenitori, tregua con cinque morti

Tenitori, tregua con cinque morti Tenitori, tregua con cinque morti Doppio attacco dell'esercito israeliano GERUSALEMME Un elicottero da combattimento israeliano ha aperto il fuoco a tarda sera e, con un razzo, ha centrato l'auto su cui viaggiavano tre palestinesi, militanti della Jihad islamica, uccidendoli. L'attacco è avvenuto nelle vicinanze di Qabatiye, nel Nord della Cisgiordania. Uno dei tre uomini, Muhammed Psharat, era sulla lista dei ricercati da Israele. In mattinata altri due palestinesi un militante di Hamas e un agente dei servizi di sicurezza palestinesi - erano stati uccisi da soldati israeliani vicino a Jenin, in Cisgiordania. Secondo l'esercito stavano per deporre mine vicino a una base militare. Nafez Azam, portavoce della Jihad a Gaza, ha denunciato l'attacco dell'elicottero come un «crimine orribile», e ha aggiunto che il gruppo «non dimenticherà il sangue dei suoi martiri». Il consigliere per la comunicazione del leader palestinese, Yasser Arafat, ha detto che la politica omicida di Israele «porterà al collasso del cessate il fuoco». Secondo Arafat, i «sette giomi di calma assoluta», pretesi dagli israeliani quale prova di buona fede palestinese, sarebbero già cominciati mercoledì scorso. Il ministro degli Esteri israeliano Shimon Peres contesta invece questo conteggio e dichiara che la data d'inizio sarà decisa dal governo di Israele perché «è la parte lesa a dovere indicare quando comincia il periodo di calma». I due uccisi in Cisgiordania si chiamavano Mahmud Musa Suleiman, di 35 anni, attivista di Hamas, e Janal Defaillah, di 30, membro di uno dei servizi di sicurezza palestinesi. Accanto ai loro cadaveri sono rimasti diversi ordigni esplosivi. Secondo il comandante delle truppe israeliane in Cisgiordania, generale Benny Gantz, i due palestinesi li stavano deponendo su una strada vicino a una base militare. La radio dell'Anp ha confermato l'identità dei due, senza fornire una sua versione sulle circostanze della sparatoria in cui sono stati uccisi. La tensione si riaccende anche in Libano, dove i cacciabombardieri dell'aviazione israeliana hanno colpito una postazione radar siriana nella valle della Bekaa, ferendo due o forse tre soldati siriani e uno libanese. I guerriglie- ri di Hezbollah si sono incaricati di rispondere bombardando con proiettili di mortaio e razzi postazioni israeliane presso le cosiddette «fattorie di Shebaa», contese tra Libano e Israele. Nell'aprile scorso tre militari siriani furono uccisi in un attacco simile nei pressi della capitale libanese. Il raid di ieri mattina dell'aviazione di Gerusalemme è stato una rappresaglia per il ferimento di due soldati israeliani, venerdì scorso nel Nord di Israele, in seguito a un bombardamento da parte di guerriglieri Hezbollah. Nel motivare l'attacco, il consiglio dei ministri presieduto da Ariel Sharon ha affermato che «i costanti attacchi degli Hezbollah contro la frontiera di Israele avvengono con l'avallo e il sostegno della Siria, il cui esercito si trova in Libano». La risposta degli Hezbollah non si è fatta attendere. I guerriglieri hanno aperto il fuoco contro le truppe israeliane nell'area delle fattorie di Shebaa, l'esercito israeliano ha reagito con l'artiglie¬ ria e alcuni colpi hanno raggiunto la città libanese di Kfar Shouba, vicino alla frontiera. La Siria ha condannato il raid israeliano di cui sono rimasti vittima i suoi soldati e il Libano ha annunciato che porterà la «nuova aggressione israeliana» davanti al Consiglio di sicurezza dell'Orna. Proprio l'altro ieri Libano e Siria, in un comunicato congiunto dei ministri degli Esteri, avevano messo in guardia Israele contro «qualsiasi nuova aggressione». Anche l'Egitto, primo Paese arabo a firmare un trattato di pace con Israele, ha condannato il bombardamento aereo israeliano. «È una escalation ingiustificabile - ha dichiarato il ministro degli Esteri, Ahmed Maher - mentre sono in corso contatti per calmare la situazione in Medio Oriente e riavviare i negoziati tra israeliani e palestinesi. Questo comportamento israeliano non testimonia una volontà di indirizzarsi verso la soluzione sperata». [e. st,] Al mattino uccisi un militante di Hamas e un uomo dei servizi di sicurezza di Arafat Israele: posavano mine Alla sera, razzi da un elicottero sull'auto di tre militanti della Jihad. Uno era sulla lista dei ricercati da Israele ./~ ' - ., Massima allerta sulle alture del Golan: soldati israeliani si scambiano colpi di cannoni con gli Hezbollah libanesi