«Controllo di produttività sui magistrati»

«Controllo di produttività sui magistrati» LA PROPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO VIETTI, POI SMENTITO DAL MINISTRO CASTELLI «Controllo di produttività sui magistrati» PALERMO IL tema della giustizia è certamente uno dei più dibattuti. L'ordinamento di questo settore ha suscitato polemiche, anche ieri e non poco violente, di cui non sarà certo l'ultima quella sul decreto del governo Berlusconi che riguarda gli incarichi di collaborazione dei magistrati all'interno dei ministeri. E poi c'è il tema della separazione delle camere, su cui si propose anche un referendum popolare. Altro capitolo tormentato del libro giustizia: le sentenze. Ieri, quella sulla strage di piazza Fontana, la quarta, dopo oltre trent'anni d'attesa. Si è aperto il dibattito, si preannuncia già il ricorso in Appello. «E' una sentenza politica», ripetono gh avvocati. Ma quello che sinora era mancato, in tema di giustizia, - e ora non manca più - è il contrasto persino tra il sottosegretario e il suo ministro. E' successo ieri, appunto. A Palermo, per il convegno nazionale di magistrati e avvocati, il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, pungolato dalla sentenza di condanna del giudice Corrado Carnevale, sentenzia: «Pensiamo sia necessario sottoporre a controllo di produttività l'operato dei magistrati. Esiste evidentemente un ruolo del Csm ma il governo può intervenire regolamentando». Già: qualche giomo fa il Csm era insorto per l'ingerenza del governo con il decreto sugli incarichi ai magistrati. Il governo ha promesso modifiche. «Abbiamo una macchina - ha continuato Vietti a Palermo - con una carrozzeria e un motore del 1941. L'ordinaménto giudiziario non può riprendere la marcia se non si ripensa il sistema delle carriere dei magistrati». Giusto il tempo che la dichiarazione arrivasse anche al ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli e subito la «precisazione»: «Le dichiarazioni rilasciate a Palermo dall' onorevole Michele Vietti sulla sentenza Carnevale rappresentano una posizione personale del sottosegretario, liberamente espressa nell'ambito dei suoi diritti di cittadino e di parlamentare. Tali dichiarazioni, però, non sono da interpretare come la linea del ministero sulla questione». Il Guardasigilli «ribadisce la sua linea fermamente improntata a una rigorosa separazione tra i poteri e non intende esprimere alcun commento sulla sentenza Carnevale». E poi dicono che il cittadino non ha fiducia neUa giustizia. Ir. i.]

Persone citate: Berlusconi, Corrado Carnevale, Michele Vietti, Roberto Castelli, Vietti

Luoghi citati: Palermo