Il capo dell'opposizione verso trionfo in Kenya

Il capo dell'opposizione verso trionfo in Kenya I PRIMI DATI SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI DI VENERDÌ' Il capo dell'opposizione verso trionfo in Kenya A Mwai Kibaki oltre il 70 per cento delle preferenze. Il candidato indicato come delfino dal capo dello Stato uscente, figlio del padre dell'indipendenza Yomo Kenyatta, ha ottenuto solo il 22 per cento NAIROBI E' finita in Kenya, dopo 24 anni, l'era del presidente-padrone Daniel Arap Moi. Lo spoglio delle elezioni presidenziali è ancora in corso, ma con il passare delle ore il quadro è sempre più netto: Moi che in base alla Costituzione non poteva più candidarsi - non è riuscito a imporre il suo delfino, che resta inchiodato poco sopra il 20 per cento delle preferenze, una sconfitta ben più ampia del previsto. Il cognome prestigioso del giovane erede, Kenyatta, ha potuto ben poco contro la novità di una opposizione-arcobaleno, che sta portando al suo leader, Mwbai Kibaki, una vittoria che va oltre il 70 per cento. Era previsto: Uhuru Kenyatta era la carta estrema, ma debolissima, di un partito logorato da quarant'anni di potere ininterrotto e sempre più corrotto. Benché figlio del «padre della patria» e primo presidente del Kenya Mzee Yomo Kenyatta, il quarantenne Uhuru è assolutamente digiuno di politica e la sua candidatura, imposta da Moi benché sgraditissima, ha spaccato e decimato quel Partito nazionale africano del Kenya (Kanu), che non solo guida il Paese dal 1963, anno dell'indipendenza dalla Gran Bretagna, ma fino al 1993 è stato partito unico. Uhuru Kenyatta, è comunque riuscito a vincere nella sua circoscrizione - dato non scontato, giacché il vicepresidente uscente Musalia Mudavadi ha perso nella sua - mentre il suo partito, con 55 seggi scrutinali su 210, ha preso solo il 22,6 per cento. Ma troppo grande è in Kenya il desiderio di cambiamento, l'insofferenza per la corruzione generalizzata e la preoccupazione per la crisi economica perché gli elettori non cogliessero l'opportunità di un'alternativa, con quella coalizio¬ ne di 15 partiti «Arcobaleno» guidata da Mwai Kibaki - 71 anni, veterano della scena politica kenyota - che infatti sta raccogliendo il 74,2 per cento dei consensi. Kibaku non solo è un vice padre della patria (è stato lui a creare con Kenyatta il Kanu) ma, a differenza di Kenyatta junior, è un uomo di solida cultura economica - ha studiato alla London School of Economics e ha insegnato a lungo all'Università Makerere in Uganda - ma è anche un politico sperimentato: è stato vicepresidente della repubblica e ministro di altissimo livello fino al 1991, quando ruppe con il Kanu. Ha già tentato due volte le presidenziali, ma è sempre stato sconfitto perché l'opposizione era divisa. Ora, tranne frange marginali, non solo è unita - anche se molti parlano di «affrettato matrimonio d'interesse» - ma è pure appoggiata da molti uomini importanti del Kanu, fuorusciti in odio alla scelta di Moi. Il risultato di questa strategia elettorale è che 1'«Arcobaleno» non solo si è aggiudicato la presidenza del Paese ma, nelle contemporanee elezioni parlamentari, si è già preso 81 dei 210 seggi, lasciandone appena 34 al partito di Moi. Tra i partiti minori, c'è già un buon successo dei Verdi locali, il movimento «Green Belt» che ha portato alla vittoria l'ambientalista Wamgari Maathai, carismatica guida della campagna contro la deforestazione: nella sua circoscrizione ha raccolto 27.992 voti, contro i 554 della sua rivale del Kanu. Moi non contesta la volontà dei 10 mihoni e mezzo di elettori kenyoti e abbandona la scena con parole pacate: «Come ho sempre detto, passerò le consegne a chi risulterà vincitore delle elezioni e senza problemi. Questo è il senso della democrazia». Ha già dato l'addio all'esercito con una cerimo¬ nia ufficiale, durante la quale ha detto: «Lasciando il potere, il mio unico messaggio è che l'esercito possa sostenere il nostro nuovo presidente e continuare a portare avanti il buon lavoro svolto finora». Il Kenya gira pagina senza resistenze né scontri, neppure nella scelta dei 2.104 consiglieri municipali. Non era ovvio: nelle elezioni del 1992 e del 1997 c'erano state violenze politiche e accuse di frode elettorale. [m. ver.) Il Presidente: «Come ho sempre detto passerò le consegne a chi risulterà vincitore, senza problemi Questa è la democrazia Il mio unico messaggio è che l'esercito sostenga il mio successore e continui a lavorare bene» La coalizione Arcobaleno sta guadagnando anche la maggioranza dei 210 seggi in Parlamento e dei 2104 consiglieri municipali. Successo personale della leader . verde che combatte contro la deforestazione Il presidente uscente del Kenya, Daniel Arap Moi, passa in rivista la guardia d'onore durante una cerimonia, ieri mattina

Luoghi citati: Gran Bretagna, Kenya, Kenya Mzee Yomo Kenyatta, Nairobi