Giovanardi: basta discutere dei dettagli sulle norme di bilancio serve più ordine di Antonella Rampino

Giovanardi: basta discutere dei dettagli sulle norme di bilancio serve più ordine IL MINISTRO PER I RAPPORTI COL PARLAMENTO: IL GOVERNO DEVE POTER FARE LE SUE PROPOSTE Giovanardi: basta discutere dei dettagli sulle norme di bilancio serve più ordine «La manovra non può essere un treno che alla fine tira 100 vagoni» intervista Antonella Rampino ROMA LA Finanziaria? Così com'è non va. E' vero, la cambieremo. Ne abbiamo parlato all'ultimo Consiglio dei ministri e, sa una cosa?, su questo punto eravamo proprio tutti d'accordo. Per l'anno prossimo si tratterà solo di vedere come modificarla». Carlo Giovanardi conferma: nell'intenzione del governo Berlusconi questa sarà l'ultima legge di Bilancio. Se ne parlò anche nella scorsa legislatura, quando furono il ministro per le Riforme Antonio Maccanico e l'allora Ragioniere generale del Tesoro Andrea Monorchio a lanciare l'idea di riformare le procedure di bilancio , abolendo la Finanziaria. Allora non se ne fece nulla. «Adesso, noi procederemo» assicura Giovanardi. Il problema, ministro, è sempre lo stesso: si tratta di tenere i mercanti fuori del Tempio. In più, questa Finanziaria ha evidenziato le frizioni all'interno della maggioranza, e tra la maggioranza stessa e il governo? «No, questo proprio no. Guardi l'ultima tornata di emendamenti, quelli appena depositati alla Camera: su ottocento, solo venti sono della Casa delle Libertà. Alla fine, sono stati anche ritirati. E' che la Finanziaria, posso dirlo?, è come un treno al quale si attaccano due, dieci, cento vagoni: alla fine, il locomotore non sa cosa sta succedendo né in mezzo né in coda al convoglio. Le faccio in proposito un esempio piccolissimo ma significativo. I parlamentari hanno speso tempo e attenzione affinché, nonostante la prossima entrata in vigore della legge che abolisce il servizio di leva, venga lo stesso assicurato un assistente ai reduci di guerra ciechi. Sinora, quel ruolo lo svolgevano i ragazzi della naia: ci si era preoccupati che in futuro venisse assicurato dal servizio civile. Ebbene ho scoperto oggi che l'altra notte, all'improvviso, è passato un emendamento che stravolge tutto l'accordo che, sia al Senato che alla Camera, era stato trova¬ to all'unanimità. Non saprei nemmeno dirle chi è che lo ha presentato: io sono il ministro per i Rapporti col Parlamento, ma al momento nemmeno io so chi è l'autore di quella modifica. Nessuno riesce a districarsi nella montagna babilonese degli emendamenti presentati. Sono migliaia e migliaia. Le pare che si possa continuare così?». Certo che no. Ma la Finanziaria è sempre stata un mercato delle vacche, se mi passa l'espressione. E' sicuro però che il tutto non si risolva proprio nel disvelare i problemi che questa maggioranza ha al proprio interno, e nella guida del Paese? «Le rispondo citando una fonte non sospetta: Cesare Salvi. Il quale alla conferenza dei capijruppo del Senato ha detto che a Finanziaria è stata un momento esaltante per il Parlamento. Io, da parlamentarista convinto. sono d'accordo. L'accusa più pesante che si fa a Berlusconi sin dall'inizio è che sia il governo che la maggioranza fanno quello che vuole lui. Con la Finanziaria, si è visto che non è vero». Però, successo parlamentarista della Finanziaria a parte, adesso intendete abolirla. Perché? «Io per il mio ruolo seguo la conferenza dei capigruppo sia alla Camera che al Senato: è come dire che ho visto la Finanziaria dall'interno. La lezione fondamentale che ne ho tratto è che non si può andare avanti così. Normalmente, un provvedimento che abbia importanza rimane qualche mese tra un ramo del Parlamento e l'altro: deve essere vagliato da tre o quattro Commissioni interessate, poi va alla Commissione referente, poi alla Bilancio, e alla fine arriva in Aula. Ci vogliono mesi. Con la Finanziaria, non è così: tutto questo iter va a farsi benedire perché alla fine qualunque deputato può presentare un emendamento, e in tre righe si rifa la riforma sanitaria, salta la scuola, e così via. A questi emendamenti che sconvolgono il quadro normativo, se ne aggiungono poi migliaia di altri che io chiamerei "di collegio". Un mix infernale. Un gigantesco imbuto». Come intendete modificare la legge di Bilancio? «Deve essere una legge sulla quale il governo fa la sua proposta. Il problema è che venga discussa e modificata in maniera ordinata e ragionevole. La nostra idea invece è che quella di Bilancio è ima legge nella quale si fanno i conti. Si discute in tempi congrui il Bilancio dello Stato, e lo si approva. Ma non si estende la discussione ai dettagli minimi della spesa. Altrimenti, poi finisce che diventa la fisiologica follia lamentata giustamente dal presidente del Senato». ÉL^l Nessuno riesce "" a districarsi nella montagna babilonese delle proposte presentate Sono migliaia e migliaia così davvero proprio non va Frizioni tra esecutivo e maggioranza? Direi di no 99 éfeéfe ' Prowe(:'imenti "" importanti vanno discussi a lungo Con l'attuale sistema invece un qualsiasi deputato con tre righe di emendamento può sconvolgere scuola o sanità 99 Il ministro per i Rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi

Persone citate: Andrea Monorchio, Antonio Maccanico, Berlusconi, Carlo Giovanardi, Cesare Salvi, Giovanardi

Luoghi citati: Finanziaria, Roma